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www.digiTANTO.it - allegato al n. 15 di Digitando, digitando... del 20.04.2009

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Una ricerca McAfee, Inc. rivela l’impatto ambientale dello Spam

L’energia globale annuale utilizzata per trasmettere, immagazzinare e filtrare le e-mail di spam equivale all’elettricità utilizzata in 2,4 milioni di abitazioni.

McAfee, Inc. (NYSE: MFE) ha annunciato i risultati di una nuova ricerca che rivela come lo spam non sia semplicemente una seccatura, ma stia danneggiando l’ambiente contribuendo in maniera sostanziale alle emissioni di gas serra (GHG).

Nello studio di McAfee “Il Carbon Footprint dello Spam” annunciato oggi, i ricercatori sui cambiamenti climatici di ICF ed esperti di spam hanno calcolato globalmente l’energia annuale utilizzata per trasmettere, immagazzinare e filtrare lo spam, che ammonta a 33 miliardi di kilowatt-ore (KWh), o 33 terawatt-ore (TWh). Una cifra che equivale all’elettricità utilizzata in 2,4 milioni di abitazioni, con le stesse emissioni GHG di 3,1 milioni di auto che consumano 7 miliardi e 560 milioni di litri di benzina.

“Mentre il mondo sta affrontando il crescente problema dei cambiamenti climatici, questo studio mette in luce che lo spam ha fortissime ricadute a livello finanziario, personale e ambientale sulle aziende e sui singoli individui,” ha affermato Jeff Green, senior vice president of product development e dei McAfee Avert Labs. “Contrastare lo spam alla fonte, così come investire in una tecnologia allo stato dell’arte per filtrare lo spam, consentirà risparmiare tempo e denaro, e ripagherà i dividendi al pianeta riducendo al contempo le emissioni di CO2”

Un giorno senza Spam
Verso la fine del 2008, McColo, una delle principali fonti di spam online, è stato messo “offline” e il volume di spam globale è sceso del 70 percento. L’energia risparmiata prima che gli spammer ristabilissero la loro capacità d’invio è stata equivalente a rimuovere 2,2 milioni di auto dalla strada quel giorno, a dimostrazione dell’impatto dei 62 trilioni di e-mail di spam che sono inviati ogni anno.

Principali risultati
Lo studio “Il Carbon Footprint dello Spam” ha preso in considerazione l’energia globale necessaria per trasmettere, immagazzinare, visualizzare e filtrare lo spam at in 11 nazioni, tra cui Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, Giappone, India, Messico, Spagna, Stati Uniti e Regno Unito. È stata calcolata l’elettricità utilizzata per lo spam con le emissioni di gas serra associate all'utilizzo di tale energia, derivante principalmente dalla combustione di carburanti fossili, dal momento che questo tipo di carburanti rappresenta oggi la fonte principale per la generazione di elettricità al mondo.

Dal momento che le emissioni non possono essere isolate e riferite a una sola nazione, è stata calcolata la media dei risultati per giungere all’impatto globale. I risultati principali del report “Il Carbon Footprint dello Spam” dimostrano che:

• Le emissioni GHG medie per ogni singolo messaggio di spam ammontano a 0,3 grammi di CO2. Ciò equivale, in termini di emissioni, a guidare per 1 metro, ma se moltiplicati per il volume annuale dello spam, è come guidare in giro per il mondo 1,6 milioni di volte.
• Il report attribuisce un’impressionante maggioranza di emissioni GHG di spam — circa l’80 percento — all’energia utilizzata nel processo di visualizzazione e cancellazione dello spam o ricerca di e-mail legittime erroneamente intrappolate nei filtri spam (falsi positivi). Il filtering dello spam ammonta a solo il 16 percento dell’utilizzo di energia relativa allo spam.
• Filtrare lo spam permette di risparmiare 135 TWh di elettricità all’anno. Ciò equivale a rimuovere 13 milioni di automobili dalla strada.
• Se ogni casella di posta in arrivo fosse protetta da un filtro spam allo stato dell’arte, organizzazioni e singoli utenti potrebbero ridurre l’energia spam odierna di circa il 75% o 25 TWh all’anno. Che equivarrebbe a rimuovere 2,3 millioni di automobili dalla strada.
• Le nazioni con una maggior connettività Internet tendono ad avere più utenti di posta, come Stati Uniti e India; e le nazioni dove una percentuale maggiore di email in arrivo corrisponde a spam, in proporzione, hanno emissioni più elevate per ogni utente di posta. Ad esempio, gli Stati Uniti hanno emissioni 38 volte maggiori della Spagna.
• Mentre Canada, Cina, Brasile, India, Stati Uniti e Regno Unito hanno ciascuno un utilizzo simile di energia per lo spam, Australia, Germania, Francia, Messico e Spagna tendenzialmente hanno ottenuto un 10 percento in meno. La Spagna ha registrato il livello più basso, con il minor numero di e-mail spam ricevute e minore energia per lo spam utilizzata per ogni utente di posta.


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