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Digitando, digitando... n. 35/2023 del 22.03.2023

Apertura

WordStar: tranquilli, è tutto sotto CTRL!

Non si può saltare l’argomento word processing e in particolare un «nobile antenato» che molti ricordano e che tanti… non dimenticano!

di Andrea de Prisco

La release uno punto zero nacque nella seconda metà (inoltrata) degli anni 70 ad opera della MicroPro International: girava sotto CP/M, progenitore del successivo e più noto Microsoft MS-DOS, sui personal computer disponibili a quei tempi. Strada facendo WordStar divenne uno dei componenti della famigliola di applicativi proposti dalla medesima azienda, assieme ai meno fortunati CalcStar, antesignano di Excel, e DataStar, antesignano di… parecchie cose, Access compreso.

Erano quelli i tempi in cui il mouse attendeva pazientemente nel cassetto degli oggetti del futuro (almeno per gli utenti comuni) idem per le interfacce a finestra, così come il copia & incolla e l’acronimo WYSIWYG. In italiano - lo riporto a beneficio dei pochi che non lo sapessero - stava per “quel che vedi è quel che otterrai”, altra questione che non si poteva dare per scontata in quegli anni.

I videomonitor erano infatti solo a carattere, nessuna capacità grafica nella stragrande maggioranza dei casi e perfino la parolina magica pixel (contrazione di picture element) non era così diffusa. Anche dei font o non se ne parlava o se ne parlava poco, idem per stili e altro escluso i minimali corsivo, sottolineato, grassetto e… basta!

In WordStar passava tutto o quasi per il tasto CTRL che all’epoca non era relegato in basso nelle tastiere ma poteva contare su una posizione di tutto rispetto, ovvero sempre a portata di dita, la stessa dove oggi troviamo il blocco maiuscole: accanto alla A.

Per il fatto poi che i tasti cursore potessero non essere presenti (o quando c’erano stavano lontani) anche lo spostamento del punto di digitazione avveniva tramite tastiera, abbinando la pressione del capoclasse control ad alcune lettere dell’alfabeto. Si utilizzava soprattutto il “diamante” di tasti E-S-D-X - tenete d’occhio la disposizione standard - quindi con CTRL+E salivamo di una riga, con CTRL-X scendevamo di una, con CTRL-S e CTRL-D ci spostavamo a sinistra o destra. Ovviamente non finiva qui in quanto con CTRL-R e CTRL-C, subito accanto, potevamo scorrere una pagina in su o in giù (equivalevano ai PgUp e PgDn) mentre con CTRL-A e CTRL-F era possibile spostarsi velocemente di un’intera parola a sinistra o a destra.

Se già v’è montato il mal di testa è solo perché state utilizzando l’organo sbagliato, il cervello. In realtà era facile assimilare la cosa velocemente (e istintivamente) dal punto di vista muscolare: i tasti e quindi i comandi erano proprio lì sotto le dita. Dopo qualche esitazione iniziale si riusciva a utilizzarli in scioltezza, tant’è che molte di queste azioni “controllate” sono rimaste disponibili, a portata di dita, anche (e non solo) nelle versioni successive di WordStar pilotabili tramite mouse.

Il CTRL la faceva da padrone anche per la formattazione dei caratteri, dei paragrafi o delle pagine, così come per richiamare i vari menù. Compreso, in caso di emergenza, l’help in linea che nelle versioni più recenti saltava fuori con un tranquillizzante CTRL-G. Semplicemente G come Guida.

Ciliegina finale, esistono talmente tanti estimatori dell’antico “metodo WordStar” che tutt’oggi esistono alcuni emulatori di interfaccia che, rimappando la tastiera, rimettono al “suo” posto il tasto control e attivano le storiche scorciatoie di allora per spostare il cursore o evidenziare intervalli di testo anche con i programmi di videoscrittura moderni.

Microsoft Word incluso, azz!

 

 


 

Nelle prime versioni tutti i comandi, nonché le (poche) formattazioni del testo si impostavano tramite tasto CTRL seguito da una o più lettere dell’alfabeto.

 


 

Una tastiera dell’epoca con il tasto CTRL nella posizione originaria e il “diamante” evidenziato.

 


 

La versione 4, installabile su hard disk, contava già su un discreto numero di floppy disk. Qui la versione per CP/M.

 


 

Poi venne anche il turno della versione Windows, ma non era più il WordStar “di una volta”.

 


 

Quando ho iniziato a scrivere per MCmicrocomputer, da studente universitario a Pisa squattrinato & felice nei primissimi anni 80, gli unici strumenti a mia disposizione - altro che WordStar! - erano carta e penna per la “brutta”, riportando poi il tutto in “bella” con una macchina per scrivere vecchissima ottenuta in prestito da chissà chi. Peraltro non sapevo dattilografare e quindi l’ultimo step era ogni volta quello più faticoso. L’attrezzo utilizzato per ricopiare il tutto, ricordo benissimo, era molto antico, con tasti e martelletti di scrittura assolutamente meccanici e poco lubrificati: serviva una discreta forza per digitare. Avveniva, affannosamente, in vista della consegna dei miei contributi in redazione a Roma, nella stragrande maggioranza dei casi tramite busta, francobollo e invio postale anche 20 gg. prima della scadenza, per sicurezza.

Dico sul serio: questo è un reperto archeologico di un mio articolo del 1982 in “brutta”. Notare quante volte tornavo (così come faccio ora al computer) sul testo iniziale con svariate e variegate correzioni!

 



 

:-)

 


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