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Digitando, digitando... n. 15/2023 del 03.02.2023

Apertura

Compaq Concerto: voglia di tablet!

Un computer decisamente innovativo per l’epoca (primi anni 90) che fece anche da apripista per i futuri ‘’convertible’’, come siamo - ahimè - abituati a chiamarli oggi.

di Andrea de Prisco

Lo ripetevo continuamente già qualche decennio fa: il bello dei portatili è che, a differenza dei sistemi desktop, sono tutti l'uno diverso dall'altro. Il Compaq Concerto di cui parliamo oggi era, senza dubbio, un portatile talmente "diverso" da tutti gli altri da non sembrare nemmeno tale. E non per via delle sue dimensioni o il suo peso - anzi! - quanto per il fatto che per la prima volta ci siamo trovati davanti qualcosa di realmente nuovo, che ci spinse a riflettere un bel po' - ricordo che a me capitò - sul futuro di queste nuove macchine. Avrebbero avuto successo in futuro? Certo che sì! (col senno di poi… so’ tutti bravi!!!😁)

Tanto per cominciare, pur essendo dotato di una tastiera più o meno "normale", non era fatto per essere utilizzato prevalentemente con questa. Era senza dubbio un Pen Based Computer, ma non un "assistente personale tascabile" quali erano i primi palmari dell’epoca dotati di pennino. Era un vero e proprio computer portatile con tanto di hard disk da “ben” 250 mega, processore 486 a 25 o 33 MHz, display VGA purtroppo solo monocromatico, uscite standard per l’interfacciamento completo con mondo esterno (di allora), meccanica floppy disk e alloggiamento per schede di espansione in standard PCMCIA. In pratica esattamente quello che ci saremmo aspettati di trovare in un notebook qualsiasi.

Gli “ingredienti” principali che però lo rendevano così diverso erano la penna attiva in grado di interagire con il display per scrivere, puntare oggetti e dare comandi; nonché una versione particolare di Windows (naturalmente sviluppata sempre da Microsoft) per le macchine basate su questo particolare tipo di "periferica di puntamento". Inoltre, grazie una interessantissima utility denominata PenPower, si rendevano i software preesistenti "Pen Compatibile": per scrivere ad esempio in una cella di Excel 4.0 non bisognava far altro che... scrivere, con la penna, dentro la cella, sfruttando tutte le facoltà del sistema di intendere e di volere. Intendere la nostra scrittura manuale e volere la nostra massima soddisfazione. E il più delle volte ci riusciva in pieno.

La tastiera non solo era separabile per sacrosante esigenze ergonomiche, ma poteva proprio essere “eliminata”. Grazie alla penna attiva e allo schermo sensibile era possibile utilizzare il Compaq Concerto anche come Pen Based Computer, in pratica come un tablet. La penna attiva, in quanto tale, non era un semplice stilo in plastica e lo schermo non riconosceva “semplici” pressioni meccaniche, tant’è che all'interno della stessa c’erano quattro pile a bottone per alimentarla. Servivano per generare, nonché modulare, un campo magnetico in prossimità della punta dello stilo. Il display, a sua volta, conteneva una griglia elettrica in grado di “sentire” le variazioni di campo magnetico. Così, per spostare il puntatore non era nemmeno necessario toccare lo schermo con la punta ma era sufficiente avvicinarci a pochi millimetri da esso. Era possibile naturalmente anche appoggiare la penna, a condizione di non premere troppo, altrimenti il sistema interpretava tale pressione come l'azionamento del pulsante sinistro del mouse. Anche in questo caso, però, non era lo schermo ad accorgersi della pressione “fisica”, ma ancora una volta la penna. La sua punta, infatti, comandava un interruttore interno che faceva variare il campo magnetico emesso, affinché lo schermo - o per meglio dire la sua elettronica di controllo - rilevasse l'avvenuta pressione.

Insomma, un concentrato di tecnologie emergenti che da lì a poco avrebbero cambiato le nostre abitudini… digitali.

Che tempi! 🙂

 


 

Lo stilo era ‘’attivo’’ nel vero senso della parola, utilizzava BEN quattro pile a bottone per poter interagire con lo schermo sensibile.

 


 

La batteria ricaricabile, come avveniva “un tempo”, era sostituibile al volo per moltiplicare all’infinito (volendo) l’autonomia elettrica.

 


 

:-)

 


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