Digitando, digitando... (clicca per tornare alla pagina precedente...)

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Digitando, digitando... n. 02/2014 del 13.01.2014

Era al CES il Toshiba delle meraviglie! :-)

di Andrea de Prisco

Televisori ultra-curvi, stampanti 3D, hitech «indossabile» (non solo al polso), materassi in grado di riconoscere lo sdraiante per accoglierlo al meglio...

Anche quest'anno il CES di Las Vegas ha voluto stupire il mondo con le novità tecnologiche più stravaganti: molte di queste probabilmente non le vedremo in commercio una volta usciti di lì. Del resto, se il nome di una manifestazione finisce per S (di Show) un motivo, serio... o non serio, dovrà pur esserci!

Ma è nello stand di Toshiba, a parer mio, che si è (intra)visto un prodotto davvero interessante che potrebbe far parlare di sé in ambito mobile nei mesi a venire. Per un motivo molto semplice: nel suo piccolo, ancorché timidamente vorrei aggiungere, concentra in un unico apparecchio compatto la summa di tutte o quasi le «modalità computerecce» viste e interpretate da trent'anni a questa parte: fisso, portatile, tablet.

Gli manca solo un pulsante "riduci dimensioni" per trasformarsi in smartphone e, reso magicamente ancor più piccolo, uno "estrai cinturino" per poterlo mettere al polso. Dopodiché potremmo anche svegliarci... :-)

 

Un notebook chiamato Desiderio...

 

Una delle domande-tipo alle quali da almeno venticinque anni a questa parte mi tocca rispondere a chi mi chiede consiglio prima di acquistare un computer è: "meglio un portatile o un fisso?"

(più di recente anche "meglio un portatile o un tablet?", ma di solito a questi non ribatto proprio... :-)))

Scontata la mia risposta: "Dipende...". Al che segue SEMPRE (vi assicuro che è un rituale ormai consacrato!) l'altrettanto consueto: "dipende... da cosa?"

E qui mi tocca ripetere la solita pappardella, ovvero che i portatili si chiamano così non a caso, che a fronte della compattezza e della trasportabilità (comoda anche in casa, tutto sommato, nei tragitti tavolo-divano-letto!) ci sono un po' di scotti da pagare... tra i quali la tastiera solitamente vincolata al display che riduce l'ergonomia rispetto a un computer fisso, con tastiera vera, mouse vero, display grande e spettacolare quanto vogliamo, eccetera, eccetera, eccetera.

Ma soprattutto dipende da cosa si vuol fare con il computer. Perché nel caso fosse destinato principalmente alla navigazione su Internet (quindi produttività, nel senso classico del termine, bassa o del tutto assente) la soluzione tablet potrebbe anche essere la più indicata. Ma, per favore, non chiamateli computer!

(inteso come oggetto atto ad eseguire calcoli).

Tant'è che in questo periodo anomalo in cui molti da anni intravedono la fine dei portatili per far spazio ai soli tablet (Totò direbbe: "ma mi faccia il piacere!!!" :-))) non pochi sono stati i tentativi delle aziende per avvicinare i due mondi con alcune soluzioni ibride. O portatili in grado di trasformarsi in tablet (staccando definitivamente la tastiera o, più frequentemente ruotandola e dimenticandola sul retro del display, nel frattempo diventato di tipo touch) o, viceversa, tablet facilmente accessoriabili con tastiera, in molti casi vincolandola con un meccanismo di aggancio con snodo, ricordando in questo modo l'estetica dei notebook (anzi, dei netbook) propriamente detti.

Toshiba - e non è affatto nuova in questo - ha voluto fare le cose in grande mostrando al CES 2014 un concept PC, non a caso definito Shape-Shifting, che immagino (e in fin dei conti spero) vedremo presto sul mercato. Anche perché non si trattava solo di un mockup in argilla verniciata a spruzzo ma di un prototipo in avanzato, per non dire concluso,  stato di sviluppo: le foto del gingillo acceso e funzionante lo testimoniano appieno.

Lo spacciano addirittura per un dispositivo 5 in 1, anche se a parer mio hanno un po' abbondato nel conteggio delle modalità operative. Comunque, l'importante è che la prima indicata sia il "Laptop mode", cosa che mi tranquillizza non poco... :-)

La tastiera, come facilmente intuibile per un prodotto convertible, si può staccare ma non conclude lì la sua utilità. Rimane collegata al resto in modalità wireless, immagino bluetooth, e quindi anche a distanza non perde la sua funzione. A proposito: avranno previsto dei piedini sollevatori, come ergonomia insegna?

L'elettronica è tutta integrata nel display e nella parte ruotabile vincolata ad esso: quest'ultima funge da appoggio per il primo quando vogliamo utilizzare il tutto con tastiera separata e integra alcune porte di connessione. Questa modalità è tipica degli all-in-one, quindi dei computer fissi di ultimi generazione. Ma, a beneficio degli irriducibili, la tastiera può naturalmente anche essere disabilitata e/o staccata, continuando a utilizzare il dispositivo in due ulteriori modalità. La prima, grazie al display touch, è quella tablet propriamente detto (con la base completamente rivoltata all'indietro, con o senza tastiera "morta" applicata: è qui che balla la quinta, inutile, modalità). La seconda è la modalità canvas - detta anche "artistica" -  per gli irriducibili del pennino e che vogliono utilizzarlo a mo' di tavoletta grafica con display integrato.

Geniale, semplicemente geniale!

 

 

(Ma... fu vera novità? :-)))

 


Bonus track... :-)


 

(estratto da MCmicrocomputer n. 134 del novembre 1993)

 

Compaq Concerto

di Andrea de Prisco

Quante volte ho ripetuto, in queste pagine, che il bello dei portatili è che (a differenza dei sistemi desktop) sono tutti l'uno diverso dall'altro?
Tante, tantissime volte; ma mai come in questo caso abbiamo un portatile talmente
«diverso» da non sembrare nemmeno tale. Non nel senso che le sue dimensioni e il suo peso si facciano trasportare poco piacevolmente, anzi!, il fatto è che per la prima volta ci troviamo davanti ad un qualcosa di realmente nuovo che ci fa riflettere almeno un po' sul futuro di queste diaboliche macchine.
Tanto per cominciare, pur essendo dotato di una tastiera più o meno
«normale» non è fatto per essere utilizzato con questo mezzo. La sua caratteristica principale è, infatti, quella di essere un Pen Based Computer. Non un «assistente personale tascabile» tipo Newton o simili (si fa per dire ...), ma un vero e proprio computer con tanto di hard disk (fino a 250 megabyte), processore 486 a 25 o 33 MHz, display monocromatico VGA, uscite standard per il mondo esterno, floppy disk integrato e alloggiamento per schede PCMCIA.
Due gli ingredienti principali che lo rendono così diverso: una penna
«attiva» in grado di interagire con il display per scrivere, puntare oggetti, dare comandi e una versione particolare di Windows (sviluppata sempre da Microsoft) per macchine basate su questo tipo di «periferica di puntamento». A corredo con la macchina troviamo, tra l'altro, anche una potentissima utility denominata PenPower che rende Excel 4.0 "Pen Compatibile». Così per scrivere dentro una cella non dovremo far altro che ... scrivere dentro una cella, utilizzando la nostra pennina attiva e grazie a tutte le facoltà del sistema di intendere e di volere. Intendere la nostra scrittura manuale e
volere la nostra massima soddisfazione. E se non abbiamo una scrittura particolarmente «difficile», riusciamo a farci capire perfino senza effettuare apprendimento alcuno: il riconoscitore, ve lo anticipiamo, funziona egregiamente sin dalle prime battute.
E così anche i cari, vecchi, ostici PC (l'interfaccia user friendly, si sa, è nata altrove...) strizzano l'occhio alle nuove mode e, perché no?, alle nuove tecnologie hardware/software.
Costruttrice di questa innovativa macchina denominata Concerto (il motivo di questo nome, ahinoi, ci sfugge) è nientepopodimeno che Compaq, uno dei più importanti produttori mondiali di personal computer, all'avanguardia nel settore delle macchine portatili insieme a pochi, pochissimi altri marchi.
La prova che leggerete, avendo ricevuto la macchina solo per pochi giorni, non sarà particolarmente approfondita, ma speriamo di riuscirvi a trasmettere almeno le nostre prime impressioni d'uso. L'argomento
«Pen Based Computing» è appena agli inizi e, ci scommettiamo,
accompagnerà l'informatica personale del prossimo decennio.
È arrivata la morte del mouse? Tutt'altro: si è consacrata l'apoteosi di icone e finestre. In barba a chi, dieci anni fa, non credeva nella potenza deflagrante di una più bella, ergonomica, intuitiva, rapida, immediata (come vogliamo definirla ancora?) interazione uomo-macchina.

Un portatile «diverso»

Già dalla prima occhiata ci si rende conto di avere a che fare con un computer molto particolare. Pur con le dimensioni tipiche di un notebook, ci troviamo davanti un oggetto dall'estetica completamente nuova, forse un po' difficile da utilizzare (con la tastiera) senza un buon piano d'appoggio (non cercate di utilizzarlo come laptop) ma una volta «posizionato» permette performance ergonomiche tipiche dei computer da tavolo. La tastiera, tanto per cominciare, è separabile dal computer vero e proprio che fa corpo unico con il display.
Questo va posizionato verticalmente dietro alla tastiera come faremmo con un normalissimo monitor: all'uopo un comodo sostegno posteriore permette di tenere nella posizione desiderata il display che, lo ripetiamo, «contiene» anche il computer... [scarica il PDF completo dell'articolo]

 

:-)

 


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Da: Giorgio L.


Eh eh... niente male questo AdP d'annata che, nella sola introduzione, infila un paio di frecciate "pro Apple".
Poi però sei rinsavito, vero? ;-)
Non me lo ricordo proprio questo Concerto. Mi sa che non ebbe gran successo, o sbaglio?

 


 

Da: Giuseppe N.


mamm rò carmn ! - compaq concerto !


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