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Digitando, digitando... n. 35/2010 del 30.08.2010

Gmail Voice: "Ahò, gli americani so' forti!!!" :-)

di Andrea de Prisco

Chiedo scusa, da quaggiù, all'Albertone nazionale per avergli usurpato una battuta (tratta, se non ricordo male, da "Un americano a Roma") ma è proprio quello che mi è passato per la testa appena appresa la notizia che, almeno in USA, il servizio di VoIP di BigG non solo è partito, ma è partito alla grande grazie all'integrazione in Gmail.

Clicca per ingrandire...Si parla, infatti, di ben un milione di chiamate nel primo giorno di attività del servizio... tutto questo grazie (però) anche al fatto che le telefonate over IP verso la rete fissa statunitense e canadese erano - e a quanto pare rimarranno tali per un bel po' di mesi - totalmente gratuite.

Nel titolo, per l'appunto, gli "americani" in questione sono quelli con la "G" (di Google) che, con questa mossa, (dopo aver tentato altri attacchi non proprio riusciti, tipo quelli agli americani con la "F", di Facebook) hanno sferrato un duro colpo a quelli con la "S" (di Skype).

Un po' è vizio, di BigG, l'andare a rompere le scatole agli altri grandi, in terreni già esplorati con successo da qualcuno prima di loro. Come se non vi fossero anche nuovi ambiti da scoprire e, conseguentemente, da esplorare.

Altro caso emblematico di G-tentativo non esattamente riuscito, oltre al poco noto Buzz, è quello di Chrome: come se non ci fossero già troppi browser in circolazione! :-)))

Il fatto è che Google è talmente tanto radicata nel nostro "quotidiano digitale" che quando intende proporre qualcosa può farlo rivolgendosi a centinaia di milioni di utenti semplicemente schioccando le dita. Non se li deve andare a cercare chissà dove i suoi potenziali clienti, né, peggio, li deve prima rubare a qualcun altro: basta che... rivolga loro lo sguardo!

O qualcuno crede che è possibile vivere digitalmente senza avere a che fare, quotidianamente, con Google? :-)

Così, per tornare in tema, Gmail Voice non è altro che una banale estensione browser per il "client" di Gmail che, lo sapevate?, conta su quasi 190 milioni di iscritti. Poco meno degli utenti Skype (216 milioni) che, visti in quest'ottica, numericamente parlando, fanno molto meno paura di quanto si potrebbe pensare.

Il bello, poi, è che a differenza di Skype non bisogna nemmeno installare manualmente un programma a sé stante per tuffarsi in Gmail Voice. Da qualsiasi postazione Internet che dia accesso a Gmail (è sufficiente un browser qualunque) possiamo non solo interagire vocalmente con i nostri contatti - questo è già possibile da mesi... - ma effettuare tramite il nostro account chiamate telefoniche verso numerazioni, per così dire, "tradizionali".

Gratuite, dicevamo, localmente in USA e Canada, a prezzi assai interessanti verso il resto del globo, sempre (e solo, per il momento) dagli Stati Uniti :-(

Un esempio? Oggi uno statunitense che decide di utilizzare Gmail Voice per chiamare l'Italia paga appena due centesimi (ovviamente di dollaro!) al minuto, senza nemmeno lo scatto alla risposta! Speriamo che tariffe simili (seppur in Euro...) verranno riservate anche a noi quando rilasceranno l'ambaradan vocale per noi comuni mortali... europei!

Naturalmente, com'era da attendersi, Gmail Voice non si limita solo a consentire chiamate tra utenti Gmail e linee telefoniche "normali", ma è ben intenzionato a prendere il totale controllo dell'intero scenario telefonico dell'utente. Così, se vogliamo, (e sicuramente in tanti vorranno!) possiamo chiedere per il nostro account Gmail, che ora ha anche capacità VoIP, una numerazione "terrestre" (un numero telefonico reale, raggiungibile da chiunque: simile a quanto offerto da Skype) e gestire, sempre se vogliamo (idem), le nostre telefonate entranti dirottandole secondo i nostri più vari desiderata.

Chiama, su quel numero, un cliente di lavoro in orario di lavoro? Squilla il fisso in ufficio (e volendo contemporaneamente il cellulare aziendale). Fuori orario di lavoro? Risponde la segreteria telefonica. Tiè! :-)))

Un amico, un'amica a qualsiasi ora? Squilla il cellulare privato. La colf in ritardo? Quello di casa... E così via, sempre componendo il medesimo numero telefonico.

Per non parlare degli SMS inviati e ricevuti che sono dirottati alla stessa stregua dei messaggi e-mail.

(Ta-tàn... :-)

Quanto ci scommettiamo che dietro tutto questo non c'è solo la telefonia IP? L'ho già detto, di sfuggita, qualche settimana fa: si è mai visto Google fare qualcosa senza (poco apparenti) tornaconti?

Non è che "per caso" ora i loro sistemi automatici analizzeranno, dopo le e-mail, anche le nostre telefonate (attraverso il riconoscimento vocale di cui sono già forti, vedi trascrizione automatica dei messaggi audio in messaggi testuali) per carpire informazioni utili come minimo... a spararci (altra) pubblicità mirata???

"A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca!". Questa di chi è?!? (Giù le mani da Google, non vale!!! :-)))

 

ULTIM'ORA...

Ho "scoperto" (sempre grazie a Google...) che per "farli fessi" è sufficiente impostare in Gmail la lingua "Inglese U.S.". In questo modo spunta fuori anche per noi comuni "extra-statunitensi" l'opzione per effettuare le chiamate dal "client" (web) di Gmail. Riceviamo anche in omaggio un piccolo credito iniziale di ben 10 centesimi di dollaro. Funziona!!!

 

:-)

 


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Da: Federico R.


ovviamente dietro google c'è sempre lui, ecco perché è sparito da un po', mica per la vecchiaia...
 



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