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dT n. 46/2025 del 02.06.2025
Cornice stile Ritorno al futuro
JUN 02 2025


Immagine di apertura

«Mo stai a vedere che il cretino sono io!» (cit.)

Lo diceva Totò nello sketch del vagone letto e, in un universo (non troppo) parallelo, immagino lo dirà tra “colleghi” qualche chatbot divertito.

La storia, da qualche giorno agli onori della cronaca, la conosciamo. È quella del professorone campano - l’accrescitivo è finalizzato ad agevolare la rima - il quale, dopo essersi fatto pizzicare con le mani nella marmellata della sua follia, si è difeso dando la colpa all’AI… mai come in questo caso, uscitane più che vincente.Immagine_inline

Tradotto: se quella, del campione, è l’intelligenza di riferimento siamo messi proprio male. Che il web sia pieno di odiatori è risaputo da sempre, anzi ci sarebbe da chiedersi se sia nato prima internètt o gli haters stessi.

Viceversa credo che la coglionaggine umana se la batta, in termini di primato, con l’esistenza dell’umanità intera. Se fino a qualche tempo fa il mio era solo un sospetto, da un po’ di anni a questa parte, il mio pensar male (di andreottiana memoria) non fa che trovare conferme. Anche quando meno te l’aspetti.

Altri tempi…

Comunque, anche dare colpa alle cose tecnologiche è un'abitudine non nuova. Qualche anno si accusava il T9 per parole digitate male, più di recente la responsabilità è passata ai vari suggeritori predittivi, spesso incorporati nei siti stessi, che ci riempiono di c’è al posto di ce o viceversa. Più preoccupanti, a mio modesto avviso, sono i suggerimenti di o , il che mi fa pensare che siano dovuti alla larga diffusione dell’errore… da parte degli utenti in origine, più che dai suggeritori che, evidentemente, da questi ultimi fanno tesoro.

Qualche annetto prima, viceversa, si dava la colpa ai computer (anzi ai compiutèrr) nel loro insieme, ad esempio quando non risultava una prenotazione fatta e si provava, invano, di protestare allo sportello.

Vabbè…

Non nascondo che già da qualche giorno era mia intenzione parlare, in queste paginette, dell’argomento abuso di AI, troppe volte tirata in ballo dove meno te l’aspetti. Però va di moda… quindi perché i tanti Wanna Marchi de noantri non dovrebbero cavalcare l’onda?

Immagine_inlineProntho, mi senthi?!? :-)))

Ci sento benissimo, o almeno credo, quindi non dovrei essere - per il momento - un utente tipo… ma sentire che i nuovi apparecchi acustici di un noto produttore utilizzino l’AI al loro interno, fa il suo bell’effetto o almeno lo fa (lo dovrebbe fare?) sui loro potenziali clienti.

Cosa questo significhi nella sostanza è poco chiaro, accontentiamoci - senza troppo domandarci - del loro immancabile spoiler: L'intelligenza artificiale (IA) e il Machine Learning (ML) hanno il potenziale per migliorare notevolmente la tecnologia degli apparecchi acustici. Queste tecnologie offrono numerosi vantaggi che portano l'uso degli apparecchi acustici a un nuovo livello.

Vabbè… e due!

Immagine_inlineMi gioco il jolly!

Inutile dire, e chiudo, che non ho resistito alla tentazione di chiedere a ChatGPT in persona cosa ne pensasse dell’accaduto…

Hai saputo di quel professore campano, che dopo aver pubblicato un post orribile sulla fine augurata alla figlia della Meloni ha accusato l’AI di averlo generato? Cosa ne pensi?

La sua risposta, nel dettaglio, la riporto per intero nello screenshot. Non posso, però, non soffermarmi su questa parte che ha attirato, più di tutte le altre, le mie attenzioni: il caso evidenzia la necessità di una maggiore consapevolezza nell'uso dei social media e delle tecnologie digitali. Educare all'uso responsabile di questi strumenti è fondamentale per prevenire abusi e promuovere un ambiente online più sano e rispettoso.

Sì educare, anche con l'AI stessa, certi professoroni. Eccheccazz!!!

AdP


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#digiTANTO#VideoYT#AI

Progetto a cura di  Andrea de Prisco - AdP

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