Articolo pubblicato sul n. 63 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) nel maggio 1987

MCmicrocomputer


BYTE e Personal Computer World:
Amiga 2000 Superstar

di Andrea de Prisco

Questa volta, sul tempo, li abbiamo battuti.

MCmicrocomputer è stata la prima rivista al mondo (febbraio 87) a parlare di Amiga 2000: per la precisione riguardo al reportage a Fuerteventura dove la macchina è stata presentata ufficialmente. Ma non ce ne vantiamo: il nostro intento non è quello di bruciare sul tempo...Copertina del numero di MCmicrocomputer contenente l'articolo

   Sul numero successivo, disponendo in redazione di un 2000 e di un po' di documentazione in merito, siamo "usciti" con un'anteprima di appena due pagine nella quale abbiamo iniziato a svelarvi alcuni segreti. Aspettando con molta impazienza che la Commodore Italia ci mandi una scheda Bidge (per la compatibilità con l'MS-Dos) torniamo brevemente sull'argomento nella rubrica Stampa Estera, avendo attinto da Byte e PCW importanti informazioni a riguardo.

   Come già detto più di una volta, la scheda Bridge Board si istalla all'interno dell'Amiga 2000 a cavallo tra il BUS 100 pin di questo e il BUS PC compatibile, altrimenti fisicamente scollegato dal resto della macchina. Restano così liberi tre Slot per schede PC e quattro per le schede Amiga. Tra quest'ultime annoveriamo un controller per Hard Disk SCSI e ST-506 compatibile, espansioni della fast memory fino a 8 megabyte, e una super scheda contenente un 68020 e una MMU per l'utilizzo in multiutenza sotto Unix.

   Sulla Bridge Board trovano posto oltre all'8088, 512 K ram, un floppy disk controller, il bios, uno zoccolo (vuoto) per il coprocessore matematico 8087, più un PC multi-function chip, che unito al resto fanno di tale scheda un vero e proprio computer IBM compatibile. Per l'interfacciamento con l'Amiga i progettisti del Bridge hanno pensato di istallare una dual-port ram (128 k) tramite la quale passano tutte le informazioni tra le due macchine (ricordiamo che un Amiga 2000 con la Bridge Board installata non è un computer ma due, in grado di comunicare, nello stesso cabinet). Ad esempio per visualizzare lo schermo monocromatico o quello a colori del PC rispettivamente in una finestra o in un playfield di Amiga. Analogamente per accedere da Amiga alle schede del PC: possiamo utilizzare ad esempio un Hard Disk su scheda PC compatibile e formattarne metà MS-Dos e metà AmigaDos. Praticamente come se i due computer fossero collegati in rete (e in un certo senso lo sono) e da bravi fratelli condividono le risorse di questo mini sistema distribuito.

   Come era da aspettarsi, l'accesso all'HD istallato su uno slot PC, dal punto di vista dell'Amiga, non è molto veloce: ciò a causa dell'instradamento indiretto attraverso il Bridge. Sempre meglio di niente.

   A questo punto non resta che augurarsi che presto sia possibile anche il contrario: l'utilizzo delle risorse Amiga da parte del PC, in modo da poter piazzare le risorse più vicine al computer che le utilizzerà con maggior frequenza. Ad esempio, HD e microfloppy c/o Amiga, minifloppy e schede grafiche avanzate c/o PC, ma tutte utilizzabili da entrambi i lati. Che bello.

   Per finire, già si parla di utilizzo ibrido della macchina, con software progettato per girare, partizionato, contemporaneamente su tutt'e due i processori (8088 e 68000), distribuendo il carico perfino sulla risorsa più importante di ogni computer, la CPU. Un esempio: un velocissimo spread sheet dove un processore ricalcola continuamente e il secondo ti assiste nell'editing senza mai rallentarti... un WP o un DB dove uno dei due processori provvede a salvare ogni modifica ai tuoi testi o dati in memoria in modo da ripristinare il tutto dopo un crash del sistema a seguito di un incidente (enel)... un velocissimo gioco di simulazione dove il nemico, sempre all'erta, è allocato su un processore tutto suo e non perde un solo attimo per sferrare i suoi colpi... il tutto limitato, come al solito, solo dalla fantasia di chi inventa.


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