Articolo pubblicato sul n. 147 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) nel gennaio 1995

MCmicrocomputer


Prove prodotti:
Microtek ScanMaker 35t

di Andrea de Prisco

Fino ad un paio di anni fa, disporre di uno scanner per pellicole collegato al proprio personal computer rappresentava, nei fatti, o fantascienza o una vera e propria follia. Il prezzo minimo di un oggetto di questo tipo difficilmente era inferiore ad una quindicina di milioni (e se andiamo indietro ancora di qualche anno, avremmo dovuto moltiplicare tale prezzo per svariate unita') e riservato, dunque, alle sole applicazioni professionali di ampio giro d'affari. Gli scanner per pellicola li trovavamo solo presso i service di fotocomposizione che effettuavano (ed effettuano) l'impaginazione e la selezione colore per produrre le pellicole per la stampa in quadricromia di riviste, depliant, libri, manifesti, eccetera eccetera.Copertina del numero di MCmicrocomputer contenente l'articolo

Ma  l'avvento della fotografia digitale (intesa ancor oggi, come piu' volte ripetuto su queste pagine, quale naturale estensione tecnologica della fotografia tradizionale) non poteva non portare questa genere di apparecchi anche al livello dell'informatica personale, cosi' come e' successo e sta succedendo per le stampanti a colori. Volgendo lo sguardo al futuro, sono pronto a scommettere che tra non molto arriveranno nel mercato consumer anche i film recorder, apparecchi in grado di trasferire su pellicola fotografica un'immagine digitale (il contrario di uno scanner) ancor oggi disponibili solo per il mercato professionale a prezzi tuttora assolutamente proibitivi.

Tornando al presente, in prova questo mese (e' il primo, ma non sara' certamente l'ultimo) lo ScanMaker 35t della Microtek. Alcuni mesi fa abbiamo provato un altro scanner della stessa marca, lo ScanMaker II, ma si trattava allora di un ottimo scanner piano in formato A4 "abbondante" da 1200 punti per pollice a 24 bit/pixel. Ora e' la volta di uno scanner per pellicola in formato 35 mm (come recita il suo nome) accreditato di caratteristiche davvero interessanti.

Innanzitutto digitalizza diapositive montate su telaietto 5x5 ma anche spezzoni di pellicola (negativa o diapositiva) da sei fotogrammi utilizzando un comodo accessorio fornito a corredo con l'apparecchio. Utilizza, per la digitalizzazione, una sorgente luminosa fluorescente a luce bianca (daylight) e un sensore CCD lineare monocromatico che, tramite filtri colorati e tre successivi passaggi, permette la digitalizzazione a colori completamente automatica. Di tutto rispetto anche la risoluzione massima, pari a 1828 punti per pollice che diventano il doppio grazie all'interpolazione software. Un fotogramma digitalizzato con lo ScanMaker 35t alla massima risoluzione (3656 dpi) supera abbondantemente i cinquanta megabyte e offre una risoluzione che maggiore della grana fotografica di una comune pellicola di media sensibilita'. Ma anche utilizzato a risoluzione piu' basse, dell'ordine di un migliaio di punti per pollice, permette di raggiungere comunque risultati interessanti, risparmiando molto tempo durante la digitalizzazione, ma soprattutto contenendo la dimensione dell'immagine a tutto vantaggio del successivo trattamento o trasferimento.

  

Descrizione esterna

 

Piu' che uno scanner, sembra proprio un tostapane. A cominciare dalle dimensioni, per finire alla fessura superiore di inserimento della diapositiva, a mo' di fetta di pan carre'. E come se non bastasse, a scannerizzazione terminata, la diapositiva si riaffaccia all'esterno pronta per essere estratta, proprio come una bella fetta appena tostata (pronta da smarmellazzare!). A parte gli scherzi, lo ScanMaker 35t, tutto sembra meno che uno scanner. Il fatto e' che di scanner per diapositive 35 mm se ne sono visti finora ben pochi e l'occhio non si e' ancora abituato ad una forma, per cosi' dire, tipica. Qualcuno in redazione l'ha scambiato per un gigantesco hard disk esterno, qualcun altro per una stampante di etichette di vario formato o per una prodigiosa appendice multimediale, di quelle tanto di moda ai giorni nostri. Sapete che vi dico? Lo ScanMaker 35t ha la forma di uno scanner per diapositive. Punto e basta.

Come gia' detto, sul lato superiore troviamo la fessura per inserire la dia intelaiata da scannerizzare. Accanto a questa due spie segnalano lo stato di alimentazione e quello di "pronto". All'accensione parte automaticamente il POST (Power On Self Test) che verifica l'assenza di eventuali malfunzionamenti. Se tutto e' a posto, in pochi secondi la spia verde di ready si accende e siamo pronti per utilizzare l'apparecchio. Nulla di nulla sul frontale, se non il logo Microtek e il nome dello scanner. Sul retro l'interruttore, il connettore a vaschetta per il cavo d'alimentazione, l'alloggiamento per il fusibile, la porta SCSI e relativo rimando per il resto della catena, il deviatore rotante per selezionare l'indirizzo SCSI utilizzato. Non manca, ahinoi, una rumorosa ventola di raffreddamento che come sempre ha l'ingrato compito di mantenere la temperatura del pupo entro limiti accettabili. Per finire, lateralmente troviamo le due fessure per introdurre la cornice che consente la scannerizzazione di fotogrammi, su spezzoni da sei, di pellicole negative o positive. Per quanto riguarda le prime, il software di gestione effettua automaticamente la riconversione in modo da ottenere come risultato della digitalizzazioni sempre immagini in positivo, qualunque sia il tipo di sorgente utilizzata.

 

Uno sguardo all'interno

 

Per smontare lo ScanMaker 35t e' sufficiente togliere quattro viti dal fondo e sollevare manualmente il coperchio superiore del cabinet interamente in plastica (fa eccezione solo il pannello posteriore realizzato in metallo). Una volta scoperto l'interno, possiamo ammirare un delizioso mix di elettronica, meccanica e ottica, dall'aspetto estremamente robusto. La prima e' situata su due piani: quello inferiore  riguarda l'alimentazione, quello superiore l'elettronica digitale. Anteriormente e' presente il tubo fluorescente a luce bianca, quasi interamente rivestito di una pellicola adesiva nera, ad eccezione di una sola fessura anteriore rivolta verso la diapositiva o la pellicola da scannerizzare. La parte meccanica riguarda il movimento verticale dell'originale durante la digitalizzazione (lampada e CCD restano fermi al loro posto) e la selezione dei filtri colorati (rosso, verde, blu piu' un filtro neutro per le scannerizzazione a livelli di grigio) montati su un supporto circolare e messi in movimento da un secondo motore passo passo. Ovviamente, tra il CCD e soggetto troviamo un obiettivo, posizionato proprio a ridosso del gruppo filtri rotante.

Per le scannerizzazioni a colori l'originale viene esplorato per tre volte consecutive anteponendo i tre filtri relativi ai colori primari. Le varie componenti analogiche, digitali, meccaniche sono tra loro collegate da numerosi fili o flat cable sparsi (mica tanto, visto l'ordine che regna anche da questo punto di vista) all'interno del cabinet. Tutti i collegamenti fanno comunque capo ad altrettanti connettori in modo da semplificare al massimo eventuali interventi di manutenzione riservati, ovviamente, solo ai centri di assistenza autorizzati.

 

Installazione ed uso

 

Dal punto di vista hardware, l'installazione del Microtek ScanMaker 35t e' pressocche' immediata. E' sufficiente collegare il cavo di alimentazione, scegliere un indirizzo SCSI non utilizzato e collegare la porta SCSI dello scanner a quella del computer. Se utilizziamo un Macintosh tale porta e' gia' disponibile, se siamo utenti Windows dovremo installare anche la scheda SCSI disponibile a parte. Avendo ricevuto la versione del software di gestione per Macintosh, utilizzeremo questa macchina per le relative prove, ma le stesse operazioni sono possibili anche in ambiente Windows.

Per pilotare lo ScanMaker 35t da Macintosh si utilizza un plug-in di Photoshop (quest'ultimo fornito in bundle con lo scanner) che dovremo semplicemente copiare dal dischetto fornito a corredo nella cartella moduli aggiuntivi del programma della Adobe. Trascineremo, inoltre, nella cartella di Photoshop anche l'utility Microtek Calibrator (che utilizza il sistema Microtek DCR) per l'ottimizzazione del rendimento cromatico dello scanner utilizzando come campione una diapositiva di test, fornita a corredo, di produzione Kodak. Come terza ed ultima operazione, trascineremo la cartella Microtek Preferences nel folder Preferences della Cartella Sistema. Come vedete, anche dal punto di vista software sono sufficienti pochi attimi, anche se sarebbe stato comunque meglio fornire un installer che provvedesse automaticamente a posizionare i vari elementi nella giusta posizione.

A questo punto, siamo pronti per partire: basta lanciare Photoshop e, da questo, richiamare il plug-in ScanMaker disponibile nel sottomenu' Importa del menu' Archivio. Ehi, un momento! Abbiamo dimenticato di effettuare la calibrazione del sistema tramite la diapositiva di riferimento e l'utility Microtek Calibrator. Niente paura: inseriamo la diapositiva nell'apposito alloggiamento dello scanner e lanciamo il Calibrator. Anche in questo caso, tutta l'operazione non dura che un paio di minuti: il sistema fa tutto da solo, automaticamente, e genera il file di calibrazione che salvera' come sempre nel folder Preferences della Cartella Sistema. Ora siamo pronti... a tutto.

Torniamo in Photoshop e richiamiamo il plug-in ScanMaker dal menu' importa. Appare una finestra denominata Microtek Scanner Setting. Se tutto e' a posto (lo ScanMaker e' acceso, correttamente collegato e con un identificatore SCSI valido), in alto a destra in un'apposita finestrella comparira' il suo nome. La stessa finestrella e' in realta' un pop-up menu che ci consentira', nel caso in cui disponessimo di piu' scanner Microtek (anche di tipo e di formato diverso) di scegliere il modello da utilizzare di volta in volta.

Segue la modalita' di scanning, in bianco nero, a livelli di grigio, a colori. In quest'ultimo caso possiamo decidere se effettuare il prescan in modalita' monocromatica o a colori. Nel primo caso avremo un vantaggio in termini di tempo, nel secondo potremo utilizzare il preview delle funzioni di correzione previste dal software di gestione dello scanner. Nella parte sinistra della finestra appare l'area di digitalizzazione. Dopo aver effettuato il prescan, in quell'area appare l'anteprima dell'immagine e possiamo impostare, via mouse, la porzione da scannerizzare. Per il formato pieno 24x36 orizzontale e verticale possiamo agire direttamente su due bottoni presenti nella finestra di controllo, dove troviamo anche uno strumento "lente" che ci permette di vedere un po' piu' grande una porzione piu' piccola dell'immagine di anteprima.

Tornando al lato destro della finestra di controllo, troviamo due cursori che ci permettono di impostare la risoluzione (da 182 a 3656 dpi) e l'ingrandimento/ridu­zione dell'immagine digitalizzata. Poco sotto, tre bottoni richiamano altrettante funzioni di correzione: per ogni colore primario (rosso, verde, blu) possiamo modificare la luminosita', il contrasto, la curva gamma, agire sui livelli controllando gli istogrammi. Se, come detto, abbiamo effettuato il prescan a colori, in ogni finestra di regolazione si attiva il bottone Preview che mostra, nella finestra di anteprima, l'effetto della correzione sulla successiva digitalizzazione. E' una fase un po' macchinosetta (occorre procedere per tentativi fino a quando non otteniamo sull'anteprima il risultato voluto) ma permette di ottenere digitalizzazioni di qualita' elevatissima. Generalmente la correzione e' necessaria solo per gli originali piu' difficili (presenza di forti dominanti o livelli di luminosita' estremamente elevati o ridotti) mentre per diapositive, per cosi' dire, "normali" non sussistono particolari problemi.

Terminati i vari settaggi, voluti o necessari a seconda del caso, possiamo finalmente premere il bottone "Scan" per lanciare la digitalizzazione vera e propria. A seconda della risoluzione impostata, dura da un paio di minuti scarsi ad oltre sei minuti e mezzo per le immagini alla massima risoluzione. In particolar modo i tempi si allungano notevolmente non appena superiamo la barriera della risoluzione ottica di 1828 dpi per "sconfinare" nell'interpolazione software dei punti mancanti. La velocita' dello scanner puo' essere modificata dall'utente a scapito o a vantaggio della qualita' finale. Sul manuale e' comunque consigliato di impostare la velocita' su "Auto" in modo da ottenere i migliori risultati nel minor tempo possibile.

 

Considerazioni finali

 

Qui comincia il bello. Dal momento che lo ScanMaker 35t e' il primo scanner per pellicole provato su MCmicrocomputer non abbiamo termini di paragone per effettuare qualsiasi tipo di confronto. Possiamo basarci, per le nostre considerazioni finali, solo sui risultati ottenuti che potete vedere in queste pagine (resa tipografica permettendo).

Digitalizzare un'immagine al meglio e', come potrete verificare non appena metterete le mani su uno scanner, tutt'altro che facile. Indipendentemente dalla macchina utilizzata si ottengono piuttosto facilmente risultati accettabili, ma per la perfezione assoluta e' necessario lavorare accuratamente sulle varie regolazioni prima di  digitalizzare ogni immagine. Questo discorso, valido per ogni tipo di scanner, compreso gli scanner piani, sembra essere ancora piu' importante per la digitalizzazione di singoli fotogrammi dove la risoluzione espressa in punti per pollice e' ben piu' elevata.

Lo ScanMaker 35t si comporta, tutto sommato, in maniera egregia, soprattutto considerato il prezzo di vendita ben inferiore ai tre milioni  che lo rende attualmente il prodotto piu' economico della sua categoria. Considerato che nel prezzo e' compreso Photoshop per la versione Macintosh e Photostar per quella Windows c'e' davvero da leccarsi i baffi.

Ha, concludendo, due soli difetti (la ventola un po' rumorosa e, a volte, una lentezza disarmante) e una serie ben piu' numerosa di pregi tra cui la facilita' d'uso, l'ottima risoluzione, la fedelta' cromatica, la robustezza e (last but not least...) il prezzo di vendita molto interessante. Complimenti, Microtek!

 

 

Produttore:

 

Microtek International, Inc.

No. 6, Industry East Road 3

Science-based Industry Park

Hsinchu, Taiwan 30077 R.O.C.

 

Distributori per l'Italia:

 

Hi-Tech                                                                                 tel.  049/8070287

Modo Srl                                                                              tel.         /

 

Prezzo (IVA Esclusa)

 

ScanMaker 35t - versione Macintosh - Software Adobe Photoshop LE         L. 2.739.000

ScanMaker 35t - versione Windows - Software Microtek Photostar    L. 2.739.000

 


Articolo pubblicato su www.digiTANTO.it - per ulteriori informazioni clicca qui