Articolo pubblicato sul n. 76 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) nel giugno 1988

MCmicrocomputer


Prove prodotti:

Bondwell  PRO 8 TH

Bondwell PRO 8 TH

di Andrea de Prisco

Mese che vai, portatile che provi. No, non preoccupatevi più di tanto, non sono (ancora) impazzito: è solo indigestione di Frassica, in questi giorni, tra libri e video cassette a lui dedicate. Chi lo avrebbe mai creduto che praticamente ogni mese mi sarebbe toccata un prova di 'sti benedetti portatili ? Ormai, si sa,  saltano fuori come funghi da tutte le parti! Non finisci con un modello che subito ne arriva un secondo pronto a competere con tutti gli altri, e così diventa sempre più difficile valutarli per quanti sono i parametri in gioco ogni volta. Ma non mi lamento più di tanto. Il bello è dei portatili è appunto questo: pur essendo tutti rigidamente compatibili l'un l'altro e naturalmente col ben noto PC della IBM, sono così diversi tra loro che sicuramente chi ha oggi intenzioneCopertina del numero di MCmicrocomputer contenente l'articolo di acquistarne uno non può non trovare il modello che fa per lui. Molto di più che se deve acquistare il solito AT con hard disk, che gira e rigira, sono (ahimè) sempre la stessa zuppa (megahertz più megahertz meno).

Dovendo acquistare un portatile potremmo essere più o meno interessati al peso dell'oggetto, alla visibilità del display, all'autonomia dell'alimentazione, alla velocità e al tipo del processore, alle memorie di massa, alla possibilità  o meno di installare un modem interno, un processore matematico, altra memoria, schede di espansione e così via. Al contempo posso però dire (da bravo rompiscatole) che il portatile dei miei sogni non esiste ancora, anche perché lo vorrei pesante al massimo tre o quattro chili, con un hard disk anche da soli 5 mega e senza drive per microfloppy interno (ma collegabile dall'esterno, all'occorrenza, una volta rientrati in ufficio), display LCD ultraleggibile, antiriflesso e dalla risoluzione Hercules, almeno 6 ore di autonomia con l'hard disk dotato di meccanismo salva energia time-out. Se qualche costruttore mi sentisse...

Tornando coi piedi in terra e passando al portatile al banco di prova questo mese, si tratta del Bondwell PRO 8 TH diretto discendente del protostorico Bondwell 8, provato sul n. 57 di MC, del quale però ricalca solo la forma dei tasti e... nient'altro, per fortuna.

Tra le sue caratteristiche più interessanti, annoveriamo un dispay retroilluminato dei più leggibili, un HD interno da 20 mega (è disponibile anche senza questo e con una meccanica per microfloppy in più), un drive da 720 k, un modem interno 300/1200 baud Hayes compatibile (compreso nel prezzo!), tastierino numerico separato piccolo ma vero, possibilità di spegnare l'HD manualmente per contenere il consumo delle batterie interne e, come se non bastasse, un buon word processor in regalo (Easy) firmato addirittura MicroPro.  Sulla carta veramente ottimo, ora passiamo ai dettagli...

Descrizione esterna

Ciò che colpisce maggiormente dell'aspetto esteriore del Bondwell PRO 8 sono sicuramente le sue ragguardevoli dimensioni e il colore bianco panna del cabinet. Il fondo è invece beige scuro, colore ripreso, come vedremo, sia dalla cornice del display che da alcuni tasti della tastiera. Ancor prima di sollevare l'abituale coperchio display diamo ancora uno sguardo intorno. Il retro della macchina è occupato dalle numerose connessioni che prevedono una porta parallela, una porta seriale, una porta per un terzo drive esterno, le uscite per monitor, sia videocomposito che RGB digitale. Accanto a queste troviamo l'interruttore di alimentazione del computer più, naturalmente, la presa per l'alimentazione esterna. Sul fianco destro abbiamo il nottolino per la regolazione del contrasto del display, un deviatore per commutare la velocità del clock tra i classici 4.77 MHz e i più "turbosi" 8, più l'interruttore per la retroilluminazione del display, sapientemente, non obbligatoria. Sul lato opposto  troviamo le due prese per collegarsi ad un telefono e alla linea telefonica che testimoniano la presenza all'interno del già citato modem 300/1200 baud hayes compatibile.

Sul fondo della macchina, uno sportellino sorretto da due viti, cela la predisposizione (senza smontare tutta la macchina) ad accogliere il coprocessore matematico 8087-2 e 4 Rom/Eprom per customizzare la macchina. Su Marketing News (bimensile edito dalla stessa Bondwell) leggiamo che il software atto a trasformare applicativi in file binari incidibili su Eprom è offerto gratuitamente a chi ne facesse richiesta. L'idea non è niente male.

Stiamo per aprire il vano tastiera. I più attenti avranno notato che nella descrizione esterna manca qualcosa. Qualcosa di quasi vitale per un portatile: la maniglia di trasporto! Ebbene sì, alla Bondwell hanno pensato che sia un oggetto inutile e che quindi non valga la pena di spendere 2000 lire in più per averlo. Del resto questa macchina pesa ben 7 chili e forse erano più che certi che a nessuno sarebbe mai saltato in mente di portarsela a spasso chissaddove. Bah, noi non condividiamo affatto tale scelta e a poco serve la giustificazione: "tanto è disponibile la borsa, che è pure imbottita...". Ma il colmo di tutto ciò è che il suo predecessore, che non abbiamo esitato a definire protostorico, disponeva di questo semplice "necessorio" quando ancora in casa Toshiba (che è... concorrenza per antonomasia) non ci avevano pensato: il suo coetaneo T1100 (non il plus!) ne era, infatti, sprovvisto. Contenti loro...

Chiusa questa breve parentesi "manigliosa", dovuta principalmente alle pacifiche maledizioni inoltrate ogni volta che ho avuto necessità di spostare la belva, passiamo al vano tastiera-display col quale ci rinfrancheremo un po'.

L'ergonomia

Essendo una caratteristica molto importante per ogni computer, ma soprattutto per un portatile, da questo mese dedicheremo ad essa un paragrafo a parte nel quale ci soffermeremo maggiormente. Iniziamo dal display. Per il Bondwell PRO 8, si tratta di un classico LCD al quale è stata aggiunta la retroilluminazione che ci permette di vedere in modo ottimale con qualsiasi fonte di illuminazione ambiente. Certo così avremo un maggior consumo di batterie lavorando fuori casa, ma la possibilità di escludere il dispositivo ci rassicura da questo punto di vista. Del resto spegnendo la retroilluminazione non cadiamo nel "buio" totale (come avveniva ad esempio col suo predecessore) ma disponiamo sempre di un display dalla visibilità media, addirittura concorrenziale rispetto ad altri schermi passati per le mie mani. Per quanto riguarda la retroilluminazione in quanto tale, la mia posizione non è sicuramente scettica anche se, bisogna riconoscere, si tratta pur sempre di una soluzione economica al problema del contrasto degli LCD che siamo ancor ben lungi dall'aver risolto. Certo esistono display visibili quanto questo e non retroilluminati, ma costano molto di più e dipendono sempre e comunque dalla luce ambiente: in condizioni ottimali niente da recriminare, ma in condizioni difficili un buon retroilluminato è sempre meglio. A qualcuno invece potrebbe dare fastidio il sibilo in alta frequenza emesso da questi, ma nel caso del Bondwell PRO 8 TH il problema non si pone in quando l'HD interno fa ben più rumore (come noto). Gli unici difetti che possiamo imputare riguardano i riflessi restituiti dalla superficie perfettamente liscia e dall'impossibilità (almeno apparente) di invertire lo stato dei pixel per ottenere in reverse caratteri chiari su fondo scuro. Così avrebbero accontentato anche i più pignoli, come il sottoscritto.

La tastiera, pur non essendo ergonomica in senso stretto (i tasti non sono incurvati verso le dita), presenta un tocco dei più favorevoli e digitare migliaia e migliaia di battute l'ora (come sto facendo io in questo momento), è tutt'altro che stancante. Apprezziamo molto la presenza dei tasti cursore disposti a croce e i tasti Home, PageDown, PageUp e End disponibili direttamente in prima funzione (termine calcolatricesco, ricordate?). I Tasti funzione sono posti tutti l'uno accanto all'altro nella zona superiore (a ridosso della meccanica da 3.5, ergonomicamente disposta sul frontale). Accanto a questi troviamo un raro esemplare di tastierino numerico su portatile. I tasti, a causa dello spazio sempre tiranno, non sono di dimensione standard, ma meglio così che non averli affatto. Come ogni tastierino che si rispetti, dispone anche questo di ripetizione del tasto Enter e dei due più frequenti operatori + e -.

Per finire, accanto al tastierino, troviamo un piccolo pulsante accompagnato da un LED rosso che ci permette di disattivare o riattivare l'HD: se infatti non lo adoperiamo, è assolutamente inutile lasciarlo in funzione, no?

L'interno

Per accedere all'interno del nuovo Bondwell è sufficiente svitare 4 viti dal fondo e una vite del retro nascosta sotto la piccola etichetta contenente il marchio. Tolto il coperchio superiore possiamo facilmente prendere visione del fatto che il peso della macchina è dovuto essenzialmente ad una costruzione robustissima dell'interno in cui sovrabbondano le intelaiature metalliche, sia la meccanica floppy che quella hard (assieme al controller di questo) sono preassemblate su due distinti cestelli, e troviamo ben due accumulatori collegati in serie che assicurano diverse ore di funzionamento della macchina fuori sede.

Tutta la rimanente elettronica (compreso l'alimentatore e il modem) prende posto sulla piastra madre che è grande praticamente quanto tutto l'ingombro della base. Non si notano ripensamenti dell'ultima ora, anche se il cablaggio dei collegamenti interni lascia un po' a desiderare avendo un aspetto quasi artigianale: ciò è dovuto essenzialmente al largo utilizzo di silicone per fermare connettori, fili e flat cable che circolano internamente.

Il processore utilizzato è il classico 80C88 della Intel, clockato come detto a 4.77 o 8 MHz, mentre la ram  assomma a ben 1 mega di cui 640 K "normali" e 384 K disponibili come espansione LIM-EMS, naturalmente per i programmi che ne prevedono l'utilizzo. Da notare il grosso chip quadrato (presumibilmente un VLSI) che non porta né marchio né sigla, quasi a volersi difendere da eventuali non autorizzate clonazioni (!).

Conclusioni

Quanto costa il portatile... di cui sopra ? Solo 3.850.000 più iva. Un milione in meno se rinunciamo all'HD. Volete sapere come la penso ? Se decidete per l'acquisto di un Bondwell PRO 8, prendete il modello superiore. Non ha praticamente  concorrenti al prezzo richiesto per l'acquisto. E guardate che l'hard disk in un portatile è di una comodità unica, non foss'altro per non portarsi dietro la solita decina di dischetti che si possono perdere, rovinare, dimenticare...

Certo avremmo preferito un bel dispositivo di time-out che provvede a disattivare il disco dopo K minuti di inattività, ma anche il solo pulsante in posizione comoda (sulla tastiera) può sopperire facilmente alla mancanza specialmente se utilizziamo l'HD prevalentemente per caricare programmi. Del resto un comando di lettura o scrittura impartito a disco inattivo, non paralizza il sistema ma semplicemente lo fa rimanere in attesa fino a... nuova pressione.

Per quel che riguarda le restanti caratteristiche ricordiamo che la memoria in più, il modem interno, la possibilità di personalizzare la macchina attraverso Rom/Eprom, il display dalla visibilità ottima, sono tutte cose che incidono pesantemente sul prezzo finale di vendita, in questo caso mantenuto basso fin sopra le mie aspettative. Da un primo sguardo alla macchina, e prima ancora di sapere che il Modem era compreso nel prezzo, avevo già pronosticato 5 milioni di portatile. Invece il prezzo è solo leggermente superiore a quello del suo predecessore di solo un anno e mezzo fa. Cosa succederà, dunque, nel prossimo futuro ? Staremo a vedere...


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