Editoriale pubblicato sul n. 8 di PC imaging (Edizioni Pluricom - Roma) nel giugno 2000

PC imaging


Eppur si muove...

di Andrea de Prisco

Sì, nonostante sia difficile da ammettere (almeno per un purista dell'immagine tradizionale come il sottoscritto, dedito perfino al collezionismo per quel che riguarda alcuni apparecchi che hanno fatto la storia della fotografia propriamente detta!) Copertina del numero di PC imaging contenente l'articolola ripresa diretta in digitale tramite fotocamera, ovvero senza il passaggio per la pellicola e la successiva digitalizzazione a mezzo scanner, comincia ad essere davvero interessante. I pixel sui sensori CCD delle fotocamere delle ultime generazioni si contano ormai a milioni. .. mentre sempre meno sono i "milioni" necessari per l'acquisto di apparecchi di questo tipo. E, se da una parte continuiamo a rimanere lontani anni e anni luce dalla qualità fotografica propriamente detta (tipo quella raggiungibile da una Velvia o da una Ektachrome "su" ottica Zeiss o Leitz ... ), bisogna riconoscere che anche le moderne "compatte digitali" di soddisfazioni ne danno e come! Questo, al di là del ben noto "effetto Polaroid", ovvero per la possibilità di verificare subito (ed eventualmente "ri-scattare") le proprie foto. Quel che colpisce, qualitativamente (e non solo operativa mente) parlando, è l'incredibile l'attitudine di posa dei sensori CCD e dell'elettronica di controllo preposta al suo (ottimale) funzionamento. Per la prima volta nella storia della fotografia è possibile riprendere nella stessa immagine e con esposizione corretta sia dettagli al sole che in ombra... senza ricorrere a mascherature di sorta, né tantomeno a pannelli riflettenti o a "colpetti" di luce flash di schiarita.

Utilizzando una fotocamera digitale in alcuni casi si rende necessario addirittura rivedere i propri "parametri" fotografici. Ne ho avuto piacevole conferma proprio la scorsa domenica, nel corso di una "salubre magnata" presso un agriturismo abruzzese. A tavola, tra un boccone e l'altro, mi divertivo a scattare foto agli altri commensali con la piccola Canon digitale in prova in questo numero di PC imaging. A un certo punto mi sono arrabbiato (con la fotocamera) perché secondo me non attivava il flash quando era giusto che lo facesse: uno spaventoso controluce che avrebbe messo in crisi finanche la più performante delle pellicole giapponesi. Beffa delle beffe, il tipico pulsantino di controllo flash permetteva sì la disattivazione del lampeggiatore ma non il suo utilizzo "forzato". E ma come faccio??? Ah questi giapponesi...

... morale della favola, aveva ragione lei. Del flash di schiarita la piccola Canon non sa proprio che farsene, tant'è che la foto "talmente tanto impossibile" che credevo io non solo è "venuta", ma è anche "venuta bene". In barba al sottoscritto, alla mia testardaggine ... ma dovrei forse dire "alla mia arretratezza!". Capita ...

AdP


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