Articolo pubblicato sul n. 61 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) nel marzo 1987

MCmicrocomputer


Anteprima:
Amiga 2000

Amiga 2000

di Andrea de Prisco

A sole due settimane dalla presentazione avvenuta a Fuerteventura nelle Canarie, abbiamo avuto la possibilita', grazie alla Commodore Italiana, di disporre qui in redazione di un Amiga 2000, diretto discendente (evoluto) dell'Amiga 1000 ormai in circolazione da diversi mesi.

Il fatto che la nuova macchina sia comparsa cosi' presto ci lascia pero' un po' perplessi, anche perche' dietro le quinte abbiamo saputo che il "vecchio" Amiga e' destinato  ad andare in pensione cosi' prematuramente. Accanto al 2000, come detto sul numero scorso, la Commodore sta per lanciare anche una versione piu' economica, con l'estetica diremmo del 128 ma con drive incorporato, denominato Amiga 500.Copertina del numero di MCmicrocomputer contenente l'articolo

E c'e' gia' chi dice che il vero nato e' quest'ultimo, che il 2000 serve solo per dare una opzionale impronta professionale ad una macchina che professionale non e', e che presto il 500 invadera' molte scrivanie per un prezzo inferiore al milione.

La macchina arrivata in redazione dispone di un solo driver, di solo mezzo mega in piu' del normale (quindi in tutto un mega) e tutti i rimanenti slot interni tristemente vuoti. Alle Canarie s'era vista, funzionante, la scheda Bridge per la compatibilita' MS-Dos e una scheda dotata di processore 68020 in bella mostra di se' ma non installata su un Amiga quindi, diremmo, non ancora funzionante.

Detto in altre parole, se quanto stiamo per raccontarvi di questa nuova macchina si avverera', sicuramente l'Amiga 2000 sara' la super macchina dei prossimi anni. Se il tutto non funzionera' come si deve, compriamoci il 500 e giochiamo a Marble Madness, che e' meglio.

 

L'estetica

 

A me non piace, e' un po' troppo alto e la disposizione dei tre drive appare disordinata. Magari tolto il monitor da sopra l'unita' centrale e posta questa di fianco o a terra in posizione tower (verticale, affianco alla scrivania) l'aspetto sarebbe certamente migliore. Ah! se decidiamo di mettere il computer a fianco al monitor  appoggiamo su di questo la stampante...

 A parte le considerazioni personali l'Amiga 2000 mostra nella sua forma quello che davvero vuole sembrare, un macchina seria. Tanto seria che assomiglia a un PC tipo, non a caso, il PC 10 della stessa Commodore. La tastiera, tanto per confondere ancora di piu' l'occhio, e' compatibile con quella dei PC nel senso che (ed hanno fatto proprio bene) una volta installata la scheda bridge per l'emulazione IBM di cui parleremo tra poco, e lanciata una qualsiasi applicazione, non dovremo andare a cercarci i vari tasti speciali chissaddove, come di routine accade a chi ha acquistato il Sidecar.

Il mobile, tranne il frontale, e' interamente costruito in metallo e da' una buona idea di robustezza generale.

Sul retro della macchina troviamo tutte le connessioni del vecchio Amiga (seriale, parallela, audio stereo, rgb, drive esterno, manca il video composito purtroppo) piu', naturalmente, le fessure corrispondenti agli slot disponibili, del bus Amiga e di quello PC/AT.

 

L'interno

 

All'interno troviamo un grosso alimentatore capace di alimentare l'Amiga, tre drive per floppy disk un Hard disk, e tutte le schede che desidereremo collegare. Da notare che sono gia' presenti i cavi di alimentazione di ben 4 unita' a  dischi, due da 3.5, uno da 5.25 e un disco rigido.

L'unica scheda pervenutaci con la macchina e' l'espansione di memoria da mezzo mega che, come si vede dalla foto dispone gia' degli zoccoli per installare su questa altra memoria fino a un totale di un megabyte di ram.

Purtroppo alcuni programmi risentono della presenza di questa in maniera cosi' negativa da non funzionare affatto. Ad esempio il noto Textcraft funziona solo se... apriamo il computer e togliamo l'espansione di memoria.

Di nuovo rispetto al precedessore, il sistema operativo ora su rom (anzi eprom) al posto degli aggiuntivi 256 k di ram atti a contenere il kickstart. In questo modo pochi secondi dopo l'accensione il sistema ci chiedera' di inserire direttamente il workbench o l'applicativo da lanciare in auto start.

In generale la scheda si presenta abbastanza ordinata (nessun collegamento volante) ovviamente non tenendo conto dei vari connettori e connettorini  per i dischi, lasciati li' pendenti in attesa di imbottire adeguatamente la macchina.

 

Future espansioni

 

Nella documentazione rilasciata a tutti i partecipanti al  meeting di Fuerteventura troviamo, oltre a un profilo teologico pastorale di Amiga e, naturalmente, una descrizione delle macchine presentate, dicevamo, troviamo un interessante schema a blocchi dell'architettura della macchina dalla quale possiamo attingere parecchie notizie interessanti circa l'uso degli slot attualmente liberi.

Innanzitutto abbiamo ben tre (e forse quattro) possibilita' di istallazione di un hard disk all'interno di Amiga. Possiamo montare un normale hd da 5.25 pollici o da 3.5 pollici (sacrificando un posto per un drive) e connettere questo al bus Amiga tramite un hard disk controller. La terza soluzione e' di installare un hd su scheda ed occupare cosi' uno slot PC. Ovviamente in questo caso dovremo disporre della scheda bridge che collega i due bus distinti e, perche' no, i due mondi. E' inoltre possibile formattare parte dell'hard disk MS-Dos e il resto AmigaDOS. La quarta soluzione  potrebbe essere quella di una scheda hd come quelle per PC da inserire nel bus Amiga direttamente e quindi non spercare un posto driver ne' costringere l'acquisto del Bridge. Per queste due ultime possibilita' e' stata prevista una spia verde sul frontalino che ne indichera' l'azionamento.

Per quanto riguarda la scheda Bridge, sulla documentazione si parla, come funzione principale, di collegamento tra i due bus in modo da adoperare con l'Amiga le schede IBM disponibili sul mercato. Come funzione accessoria (!) la possibilita' di far girare programmi MS-Dos sull'8088 presente sulla scheda, naturalmente dotata gia' di 512 k di ram, all'uopo. Il coprocessore matematico 8087 e' opzional. Inutile dirvi che alla Commodore hanno gia' pensato all'80286 e all'80387 come sostitutivi dell'8088 in  modo da avere performance anche maggiori di quelle di un AT.

Sempre sulla documentazione leggiamo di ulteriori espansioni di memoria da 2 e 8 mega oltre che di una interessantissima maxi scheda dotata di processore 68020, un mega di ram e una MMU (memory management unit) specificatamente pensata per l'uso in multiutenza di Amiga sotto UNIX.

Infine leggiamo che MS-Dos e UNIX insieme all'AmigaDOS non saranno soli in quanto si parla (naturalmente occorrera' altro hardware su schede) di CP/M 86, Councurrent CP/M  e Concurrent DOS.

Sara' tutto vero e funzionante? Ai posteri l'ardua sentenza.


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