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Digitando, digitando... n. 16/2013 del 24.06.2013

Mac OS... vaffa day!!! :-)

di Andrea de Prisco

Tranquilli, non sono definitivamente impazzito. Mi divertiva, però, questo titolo un po' forte: vero è che da un po' di anni a questa parte (diciamo una quindicina...) ce l'ho a morte con Apple - e solo perché "non è più quella di una volta" - ma non arriverei mai davvero a tanto. Ovvero togliere definitivamente Mac OS per far posto Win 7.

Volevo solo entrambi i sistemi operativi a portata di click (sulla voce di menù "Riavvia..."), ma purtroppo il mio Air del 2010, "potente" di un SSD di appena 128 GB, non ne permetteva agilmente il duplice uso. A meno di non volersi limitare al solo riavvio dall'una o dall'altra parte, senza possibilità concrete di utilizzo con altri software installati e un po' di dati a portata di mouse.

Beh, che ci vuole? Basta sostituire il disco originario con uno più capiente e... (tanti, tanti, tanti, puntini sospensivi!)

 

Pentalobo (penta-ché???)

 

Noi "animali" del mondo Windows, specialmente quelli più smanettoni, sappiamo bene quanto sia facile, tutto sommato, cambiare un disco rigido (o un SSD) per avere più GB a disposizione. Anche il ripristino del sistema operativo originario (comprensivo di tutti i programmi installati e delle varie configurazioni) sul nuovo supporto non è un'operazione complicatissima. Basta, come ovvio, un backup totale e un successivo ripristino, e sono sufficienti gli strumenti messi a disposizione dal sistema operativo di casa Microsoft.

Come è giusto, sacrosanto, normale che sia.

La buona notizia è che, teoricamente, il procedimento è lo stesso anche nel mondo Mac. La brutta è che tra il dire e il fare c'è di mezzo la Apple e tutte le sue "chiusure".

A cominciare dalle viti per smontare il pargolo che hanno una sagoma pentalobica, ovvero non sono viti a taglio, non sono viti a croce, non sono viti Torx "normali" (a sei punte) ma - e te pareva!!! - sono viti Torx "speciali" (a cinque punte) per le quali serve un attrezzo speciale.

 

Un cacciavite... pentalobo

 

Fortuna è che su Internet trovi di tutto, pertanto nel giro di pochi minuti l'avevo già acquistato online... anche se per arrivare ha impiegato una ventina di giorni, causa le migliaia di Km intercorsi tra il "punto di click" sul computer e il magazzino cinese che ha provveduto alla spedizione.

Ovviamente i problemi non finivano con l'arrivo del giusto attrezzo, ma semmai da quello ne iniziavano altri assai più grossi. È noto infatti che gli SSD installati nei MacBook Air, causa le ridottissime dimensioni di questi portatili, non sono di tipo standard ma praticamente progettati ad hoc per tali sistemi. Pertanto, pur desiderandolo in pectore da tempo, solo da poco ho potuto mettere in pratica questo aggiornamento, grazie al rilascio da parte di OWC di "dischi" di questo tipo, perfettamente compatibili con l'incompatibilità di Apple.

Bello, no?!?

 

Ma che ha fatto, l'ha aperto?!? :-)))

 

Beh, certo, se no il cacciavitao meravigliao che ci sta a fare? Devo dire subito che se i MacBook Air sono oggetti bellissimi visti da fuori, visti da dentro non sono da meno.

Si rimane davvero a bocca aperta nell'ammirare certe prodezze tecnologiche, e non lo dico affatto con vena ironica o polemica (come sarebbe mio solito...)

L'hard disk - vabbè, l'SSD - è quella sfilza di chip evidenziata dal rettangolo rosso. Fortunatamente gli stessi non sono saldati sulla piastra madre, ma riposano su un circuitino stampato a sé stante, dotato di proprio pettine e connettore di collegamento con la restante elettronica.

OWC ha in catalogo diversi SSD per l'upgrade dei MacBook Air, di vario taglio (120, 240, 480 GB) e diversa generazione. A seconda dell'anno di produzione (tanto per complicare ulteriormente lo scenario) varia il "ricambio" specifico.

Visto, poi, che costicchiano un po', mi sono limitato alla versione da 240 GB che su eBay - tramite un rivenditore italiano "fatturante" - è venduto a circa 280 euro, IVA inclusa.

L'installazione dal punto di vista hardware non impegna per più di qualche minuto, anche perché l'SSD (come visibile nella foto in alto) è subito disponibile appena tolto il coperchio inferiore del MacBook senza smontare altri parti. Cosa che, invero, ho comunque fatto per mio personale diletto.

Alla successiva accensione viene subito riconosciuto dal sistema, ma naturalmente essendo del tutto vuoto solo con questo passaggio facile non si va molto lontano...

 

E mo?!?

 

Inizia la fase più articolata, il ripristino del disco di sistema per continuare a lavorare con il nuovo SSD esattamente come facevamo con quello appena tolto.

A proposito, e di quest'ultimo che ne facciamo?!?

OWC ci viene incontro anche in questo, proponendo (40 euri e ti passa la paura...) un apposito, quanto aggraziato, contenitore, per l'utilizzo del vecchio SSD come un elegantissimo disco esterno in perfetto stile MacBook, con tanto di porta USB 3.0, per la gioia di chi ce l'ha.

Io no.

Alternativamente possiamo effettuare prima un backup su un disco esterno "qualsiasi" o, meglio, utilizzare un backup di Time Machine su Time Capsule, che, nel mio caso, pure avevo disponibile.

Il ripristino può durare da poche manciate di minuti a molte ore in funzione dei GB effettivamente da trasferire e dal mezzo di trasporto (USB, WiFi, ecc) utilizzato, ma in ogni caso alla fine avremo l'identico sistema iniziale con in più un maggior numero di GB liberi sul disco, pronti ad ospitare dell'altro.

Alto tradimento compreso!

 

 

Forza e coraggio...

 

Per installare l'intruso finestriforme, in realtà, ci viene incontro la stessa Apple con la sua utility Assistente Boot Camp. Con questa potremo creare una partizione per il sistema operativo Microsoft, decidendo la quantità di spazio da dedicargli, nonché scaricare i driver Apple specifici per mettere a suo agio l'alieno.

Anche in questo caso la procedura è piuttosto semplice, naturalmente serve un (valido) sistema operativo Windows su disco di installazione e, altrettanto ovviamente, un lettore DVD esterno suo complice.

Il disco dei driver specifici Apple si utilizza alla fine, direttamente in ambiente Windows, semplicemente lanciando il setup corrispondente. Senza intoppi, senza sorprese, senza inutili sudate!

Incredibile: i Mac sono Mac anche sotto Windows!

In più - e chiudo - i due sistemi operativi possono vicendevolmente accedere alle partizioni "nemiche": da Windows la partizione Macintosh HD sarà perfettamente visibile come un disco tra le Risorse del computer, da Mac OS vedremo la partizione Win nel Finder come un qualsiasi altro disco "montato".

Un vero e proprio amore-odio! :-)))

 

 

:-)

 


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