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Digitando, digitando... n. 60/2023 del 19.05.2023

Apertura

HP 150, toccami…

Molti lo ricordano come uno dei primi computer dotati di touch screen,
ma è stata una macchina interessante anche sotto altri punti di vista.

di Andrea de Prisco

Da Hewlett Packard era difficile aspettarsi meno. Partiamo dalle apparenze: il computer vero e proprio non è quello sotto al monitor… ma è integrato in quest’ultimo. La base, visibile praticamente in tutte le foto disponibili sul Web, ospitava “solo” le meccaniche floppy disk e la logica di controllo di quest’ultime. Si collegava via IEEE-488, come spesso si usava a quei tempi, almeno con le soluzioni di un certo livello. Come questa.

Era un quasi-all-in-one. Opzionalmente, in quello che frettolosamente definiremmo “il monitor”, si poteva integrare anche una stampante a trasferimento termico… il che rendeva il tutto ancora più compatto e salvaspazio. Derivava dal precedente HP 120, una macchina CP/M per certi versi più “tradizionale”, altrettanto quasi-all-in-one ma senza touch screen e nemmeno la possibilità di incorporare la stampante.

Tornando all’HP 150, la CPU era l’Intel 8088 a 8 MHz e benché utilizzasse come sistema operativo l’MS-DOS non era, né voleva essere, un compatibile IBM. Zia Wiki lo definisce semplicemente, si fa per dire, «un computer compatto, potente e innovativo prodotto da Hewlett-Packard nel 1983». L’unica cosa che suona un po’ strana, è il fatto che non avesse lo zoccolo per il coprocessore matematico 8087, dicono, per motivi di spazio sulla compatta piastra madre. Vabbè!

La memoria partiva da un “minimo” di 256 KB (ricordo che il casseotto IBM “funzionante” ne aveva appena 64) ed era espandibile fino a quota 640. Abbondante anche la dotazione ROM di ben-ben 160 KB.

Il display integrato, a fosfori verdi, era da 9 pollici e visualizzava 80 colonne per 27 righe. I caratteri utilizzavano una matrice 7x10 pixel su un’area da 9x14 e sfruttavano una tecnica - passatemi il termine - di antialiasing analogico per migliorare ulteriormente la leggibilità. In pratica, giostrando con microscopici anticipi o ritardi della scansione orizzontale erano di fatto tracciati anche “mezzi pixel” per addolcire le linee curve o inclinate, quando presenti lelle lettere, o addirittura “terzi di pixel” per rendere le linee verticali dello stesso spessore di quelle orizzontali.

Chapeau all’ennesima potenza!

Riprendiamo fiato. Il piatto forte del sistema era probabilmente il suo "schermo sensibile al tocco" realizzato con una serie di trasmettitori e ricevitori a infrarossi posti attorno al CRT, in grado di rilevare la posizione delle cose non trasparenti (e tra queste… le dita) appoggiate alla superficie di visualizzazione dello schermo.

La precisione di puntamento, la “risoluzione touch”, era bassissima e dovuta al ridotto numero di sensori presenti: qualche decina in tutto. In pratica poteva essere utilizzato, e funzionava anche piuttosto bene, per “colpire” pulsanti visualizzati dal software e richiamare così funzioni o altri programmi, o per attivare campi da compilare, ma era escluso per evidenti limiti fisici la possibilità di interagire graficamente tramite tocco.

Con l’utilizzo s’è scoperto essere uno dei punti deboli della macchina, per il semplice fatto che i forellini dei sensori si riempivano di polvere impedendone il funzionamento corretto con tanto di allarmante warning di sistema in fase di avvio. Che, detto inter nos, si risolveva il più delle volte con una vigorosa “soffiata” col compressore.

Che s’ha da fa pe’ toccà…🙀

 

 


 

La caratteristica più "appariscente" era il display touch implementato tramite una serie di emettitori e sensori IR lungo il bordo.

 


 

Il retro dell'HP 150. Notare in basso i due alloggiamenti per schede d'espansione/interfacciamento.

 


 

Quella che spesso viene (frettolosamente) scambiata per l'unità centrale, in realtà era solo la periferica doppio floppy, indispensabile per il suo utilizzo come computer. In assenza di questa l'HP 150 si "avviava" come terminale.

 


 

La stampante termica installabile all'interno dell'HP 150. In questa immagine si vedono bene anche i sensori IR del touch screen.

 


 

In questa pagina del service manual sono descritte le tecniche "half-shifting" e "dot stretch" per migliorare la visualizzazione dei caratteri.

 



 

:-)

 


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