Digitando, digitando... (clicca per tornare alla pagina precedente...)

Articolo pubblicato su www.digiTANTO.it - per ulteriori informazioni clicca qui


Digitando, digitando... n. 44/2023 del 12.04.2023

Apertura

HP 85: l’apripista dei mitici anni 80

Il decennio clou del personal computing non poteva iniziare meglio,
con una macchina che tutti ricordano e tantissimi… desideravano.

di Andrea de Prisco

In realtà costava “poco”, virgolette d’obbligo, appena 3.250 dollari di allora. Questo in barba al fatto che all’epoca si diceva, scherzosamente, che HP stesse per High Prices, prezzi alti. In realtà ad essere alta era sempre la qualità, l’affidabilità e la robustezza dei prodotti HP, dalla più economica - si fa per dire - calcolatrice programmabile ai loro quasi-mainframe, passando naturalmente per le numerose “soluzioni monopersona” desktop e portatili, così come per gli strumenti di misura che popolavano e popolano tuttora laboratori di ogni tipo. Non solo digital-elettronici.

Come l’IBM 5100 era un compatto all-in-one: in un volume paragonabile a quello di una macchina per scrivere integrava un monitor da 5 pollici, una stampante termica, un’unità nastri per salvare dati e programmi, oltre all’intera elettronica. Era espandibile grazie a quattro slot posteriori, senza dover aprire la macchina, con moduli RAM, ROM, interfacce varie: dalle classiche seriale e parallela, alla più performante HP-IB (IEEE-488) utile per collegare dispositivi esterni di misura, per non parlare del modulo modem 300 bit/s o di quello di sintesi vocale per non sentirsi dire… ti manca solo la parola!

Tra i punti di forza dell'HP-85 le capacità grafiche del monitor (risoluzione di “ben” 256x192 pixel, rigorosamente monocromatici) facilmente trasferibili alla stampante per output cartacei altrettanto grafici. In modalità alfanumerica era possibile visualizzare sullo schermo 16 righe per 32 colonne per volta, tenendo conto che le righe gestite erano in realtà 64, visualizzabili a rate.

Fiore all’occhiello, seppur non velocissimo, era l’interprete Enhanced BASIC presente in ROM. Come riportò BYTE a suo tempo, «… le sue caratteristiche includono: precisione a 12 cifre ed esponenti fino a +/- 499 per i calcoli; capacità di gestione delle stringhe estremamente versatile (una stringa nell'Enhanced BASIC può essere teoricamente lunga fino a 32 KB) rispetto alla gestione delle stringhe su altri microcomputer; 42 funzioni predefinite per output formattato; capacità di concatenare programmi BASIC; righe multi istruzione; generatore sonoro programmabile in grado di riprodurre melodie a voce singola attraverso l'altoparlante integrato o emettere segnali acustici a orari prestabiliti durante l'esecuzione di un programma; funzionalità di calcolatrice. Per il debug dei programmi BASIC l'utente può far avanzare singolarmente le righe; eseguire il branch ON ERROR oppure fare in modo che il programma fornisca un valore predefinito con DEFAULT ON per consentire allo stesso di continuare l'esecuzione. In particolare, la funzionalità di output formattato è utile per generare intestazioni, colonne e spazi per l'output del programma».

Ah, però!

Le cartucce nastro potevano memorizzare 780 record di programma composti da 192 KB ciascuno oppure 850 record di dati da 210 KB. Ogni cartuccia poteva inoltre contenere fino a quarantadue file e il tempo di riavvolgimento dell’intero nastro, lungo 43 metri, era di 29 secondi. Per l’accesso ai dati, la velocità di ricerca raggiungeva i 152 cm/s mentre il trasferimento in lettura o scrittura si riduceva a 25,4 cm/s. Era anche possibile memorizzare un programma in "avvio automatico" da caricare ed eseguire automaticamente all'accensione, nonché proteggere i dati registrati da accessi non autorizzati. Non si sa mai… 😁

Dopo il lancio dell’HP 85 avvenuto a inizio decennio, proprio nel gennaio 1980, seguirono altre macchine parenti strette della prima, per cui si parla spesso di “famiglia HP serie 80”. Arrivò poco dopo un modello semplificato, l’HP 83 senza stampante e senza cartuccia nastro (unità che potevano essere collegate esternamente), poi l’HP 86 privo anche del monitor - quindi ne potevamo utilizzare anche uno bello grande - e infine l’HP 87 esteticamente simile ai primi due, ma dotato di un monitor integrato più largo… capace di visualizzare le agognate 80 colonne.

Erano un must!

 

 


 

L'HP 85 in tutto il suo splendore!

 


 

Quattro slot di espansione, accessibili esternamente senza necessità di aprire la macchina, consentivano l'aggiunta di RAM, ROM e delle indispensabili interfacce per il mondo esterno.

 


 

Non so chi tu sia (o eri...) ma sappi che ti ho invidiato e ti invidio tuttora!
Al centro l'HP 83, versione priva di stampantina e drive nastri integrati, ben equipaggiato di periferiche esterne.

 


 

L'HP 86, senza monitor integrato, poteva essere utilizzato con un display esterno. Inutile dire che in questa veste diventava un "computer qualsiasi".

 


 

L'HP 87 poteva contare su un CRT integrato XXL, il che consentiva (finalmente) la visualizzazione di 80 colonne, capacità che non tutti i computer dell'epoca avevano.

 



 

:-)

 


Articolo pubblicato su www.digiTANTO.it e su Facebook. Per ulteriori informazioni clicca qui