Digitando, digitando... (clicca per tornare alla pagina precedente...)

Articolo pubblicato su www.digiTANTO.it - per ulteriori informazioni clicca qui


Digitando, digitando... n. 14/2023 del 01.02.2023

Apertura

Elox 'miniPC', di nome e di fatto!

di Andrea de Prisco

Il computerino di cui parliamo oggi è un "PC compatibile" miniaturizzato in appena 23x11 cm di impronta e meno di 3 cm di altezza, il tutto in soli 580 grammi di peso. Fu oggetto del desiderio per molti, me compreso, nei primissimi anni 90.

L’Elox miniPC apparteneva alla nutrita lista dei “DOS-based palmtop computers” nella quale, però, molti modelli erano solo “riedizioni” - cloni! - di altri: questo, ad esempio, era in realtà il Memorex Commuter (chi era costui?) Computer. 🤔

Come MI insegna Nonno Google (non lo sapevo) “commuter” si traduce in “pendolare”, tipologia di utenza alla quale, immagino, fosse destinato. Vabbè…

Quale "vero PC dei bei tempi che furono" sfoggiava uno schermo compatibile CGA - ricordate questa sigla, vero? - da 80x25 caratteri, i canonici 640 KB di RAM, una porta seriale e una porta parallela. Quest’ultime entrambe standard, ovvero disponibili su connettori normali, senza la necessità di usare accessori esterni. Che non era una banalità in un oggetto così “concentrato”.

C’era inoltre la possibilità di utilizzare dischetti da 1.44 MB grazie a un driver esterno opzionale e offriva una tastiera completa, dal layout ridotto di solo il 20 % rispetto a una tastiera “normale”. 640 KB di ROM contenevano sia il sistema operativo DR-DOS 5.0 che un pacchetto di programmi di gestione personale. L’espandibilità della memoria RAM/ROM era possibile attraverso l’utilizzo card di vario tipo. Al solito.

La CPU era un 8088 in versione CMOS, clockabile sia alla frequenza standard di 4.77 MHz che in modalità "turbo" a 7.16 MHz. In pratica offriva, almeno sulla carta, una velocità di elaborazione maggiore di circa un 50% rispetto a un PC standard.

Come ebbi modo di scrivere a suo tempo su MC, “… le dimensioni dei caratteri visualizzati sono abbastanza ridotte, ma il fatto di poterne visualizzare 80x25 e di essere compatibile CGA è sicuramente impagabile offrendo una reale compatibilità con il mondo MS-DOS (escludendo solo i pacchetti che necessitano l'esclusivo utilizzo di schede grafiche avanzate). Il contrasto, più che soddisfacente, permette una visibilità ottimale sotto un ampio angolo visivo. Aggiungendo a questo la regolazione facilmente accessibile sul frontalino e il display inclinabile per quasi 180 gradi possiamo sicuramente affermare che si tratta di un ottimo prodotto. Date le dimensioni stesse del computer, non sono rispettate le proporzioni base/altezza del display: ciò sarebbe stato possibile solo riducendo ulteriormente la larghezza dello schermo, diminuendo però ancor di più le dimensioni dei già minuscoli caratteri visualizzati”.

Ah però!

Oltre al DR-DOS 5.0, come anticipato, nella ROM integrata era presente anche un comodo programma "Personal Assistant" con funzioni di calendario e gestione degli appuntamenti, allarmi compresi, e delle "cose da fare" riordinabili per priorità. Non mancava poi una rubrica telefonica, con possibilità di stampare le etichette con nominativi e indirizzi; la possibilità di prendere appunti, utilizzare un pratico calcolatore, un editor di testi e un file manager con possibilità di trasferimento tramite cavo a un PC “grande”.

Costava all’epoca 980.000 lire più IVA, accessori/optional (costosi) esclusi, quindi più dei normali organizer, ma ben al di sotto dei notebook “veri”. Non credo, però, ne abbiamo venduti tanti: su Google si trovano poche immagini del prodotto e le poche presenti… uhm… sono quelle di MC, della mia recensione di allora, rubacchiate qua e là.

C’est la vie! 🤷‍♂️

 


 

A dispetto delle ridotte dimensioni, disponeva di connettori standard per posta seriale e porta parallela, nonché per l’unità FD.

 


 

Il processore era l’80C88 (ovvero CMOS) di produzione Oki. “Viaggiava” ai classici 4.77 MHz e col “turbo” poteva andare anche a 7.16. All’epoca erano questi i valori in gioco, specialmente per dispositivi ultraportatili come questo.

 


 

Il Memorex Commuter Computer, di cui l'Elox miniPC era un clone.

 


 

:-)

 


Articolo pubblicato su www.digiTANTO.it e su Facebook. Per ulteriori informazioni clicca qui