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Digitando, digitando... n. 13/2022 del 23.12.2022

Apertura

Amigo con la 'O'

di Andrea de Prisco

Ebbene sì, l'Amiga, quello che conosciamo tutti-tutti, ha avuto un precedente maschile. L'ho scoperto da pochi giorni, sempre sorbendomi - nel senso positivo/rinfrescante del termine - il flusso Pinterest, ogni giorno più interessante grazie a una profilazione che potrei definire chirurgica.

Ladies and Gentlemen, Mesdames et Messieurs, Siore e Siori... ecco a voi... (rullo di tamburi) l'HP Amigo, all'anagrafe HP300. Non chiedetemi perché avesse questo soprannome fortunato, ma non per lui come vedremo. Nacque nel lontano 1978, a seguito di uno sviluppo andato avanti per ben cinque anni.

Nelle intenzioni della nota Casa di Palo Alto doveva essere un sistema per le piccole imprese, dedicato a quanti (riferito sempre alle aziende) non potevano permettersi il più impegnativo "3000".

Purtroppo, storia canta, non ebbe molto successo. Col senno di poi si disse che era molto lento e non offriva un processo semplice per il backup dei dati. Il suo prezzo al lancio era di 36.500 dollari, una cifra all'epoca tutto sommato contenuta per una macchina di questo tipo. Vabbè...

Nonostante le apparenze, l'HP300 era un computer integrato multiutente capace di gestire fino a 16 terminali. La sua configurazione all-in-one includeva l'hardware di elaborazione, un disco rigido da 12 MB, un'unità floppy disk da otto pollici e un display CRT formato 20:10 (10x5 pollici) con "pulsantiera dedicata". Sì, quella fila verticale di tasti fisici che vedete in foto, cui facevano riferimento altrettante label mostrate a video. Tasti funzione, facciamola semplice!

Come ci racconta Zia Wiki (inglese) "ha aperto la strada a idee come la rete integrata, la correzione automatica dell'ortografia, più finestre (su uno schermo basato sui caratteri) ed etichette adiacenti ai tasti funzione utente impilati verticalmente, ora utilizzati su bancomat e pompe di benzina".

Caspitina!

Last but not least, per dialogare con le periferiche esterne utilizzava l'interfaccia proprietaria HP-IB, Hewlett-Packard Instrument Bus, successivamente nota come IEEE-488, a standardizzazione avvenuta.

Quanti ricordi!

 

Un HP300 recuperato un po' di anni fa. Qui si vedono meglio i tasti funzioni, simil-bancomat, del monitor CRT.

 

Un tempo i dischi rigidi avevano il coperchio trasparente ed era possibile vederli all'opera durante il funzionamento. In foto quello da 12 MB smontato dall'HP300.

 

:-)

 


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