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Digitando, digitando... n. 44/2011 del 19.12.2011

Netbook: qui finisce l'avventura... :-)

di Andrea de Prisco

"Pare" (scritto tra virgolette perché qui dentro, nell'informatica moderna, è sempre vero tutto e il contrario di tutto) che il fenomeno netbook sia finalmente arrivato al capolinea. Dico "finalmente" perché, tutto sommato, era un evento che attendevo da tempo. Non ho mai capito - come tante altre cose del resto... - come potessero ottenere tutto questo successo.

Ovviamente io "medesimo di persona" non faccio eccezione. Ne ho acquistato ben due: il primo dorme sonni tranquilli - o forse è passato a miglior vita, chissà... - nel terzo cassetto della scrivania, il secondo - ben più "performante" del primo... - l'ho rivenduto da lì a poco, non sapendo veramente cosa farci.

Temo - si fa per dire! - che in milioni-altri abbiano avuto il medesimo comportamento. L'avventura dei netbook - ammesso sempre che volga davvero al termine - credo abbia generato i peggiori malcontenti informatici di tutti i tempi. La gente lo comprava per il prezzo basso, ma non sempre aveva chiaro che NON era un notebook di piccole dimensioni, ma un giocattolino per navigare... e pure in siti non troppo "complicati".

Del resto se fino a pochi mesi prima un notebook ultracompatto costava 2000 euro e passa, come poteva essere possibile che una "cosa simile" dall'oggi al domani potesse essere venduto a un quinto - cifra poi dimezzatasi nel tempo - di tale importo?

La "nuova" moda alle porte, sperando duri, si chiama Ultrabook. Esattamente il contrario, dimensioni a parte, dei netbook... ovvero il portatile ultracompatto di lusso come c'era cinque o sei anni da.

Corsi e ricorsi storici...

 

Il primo netbook non si scorda mai...

 

In tanti pensano che il primo netbook della storia sia stato l'Asus EeePC 700, visibile in apertura, elegantemente sorretto in punta di dita.

In realtà "netBook" (scritto, credo, con la B maiuscola) è stato un prodotto di fine millennio scorso, prodotto da Psion per tanti anni, tant'è che trattandosi di un marchio registrato sono state portate avanti dalla stessa numerose battaglie legali al riguardo. Non so dirvi come è andata a finire, ma immagino non tanto bene per Psion... o magari si stanno ancora scannando a colpi di carte bollate!

In realtà il "netBook" di Psion ben poco aveva a che fare con i prodotti attuali, se non per le dimensioni compatte... ma non certo per il prezzo di vendita al pubblico che lo posizionava, semmai, in ambito professionale e industriale. Un po' più dedicato al largo pubblico fu, viceversa, il poco fortunato Psion 7 (simile nella architettura e nell'estetica/ergonomia), teoricamente successore dello Psion 5 che in molti, spero, ricorderanno.

Tanto il "netBook" quando il "Series 7" (così come il "5") utilizzavano il sistema operativo proprietario EPOC (padre di tutti i Symbian), non c'era traccia di hard disk e tutto si svolgeva tra RAM, ROM e schedine di memoria, proprio come accadeva con gli Psion più piccini. Il di più era dato uno schermo a colori (mai visto prima in casa Psion) di dimensioni "enormi", visto che i pollici in gioco erano ben 7.7, e una tastiera di dimensioni quasi standard.

In barba, poi, ai suoi successori di 5-6 anni dopo, il padre di tutti i netbook aveva anche uno schermo touch, da toccare però con l'apposito pennino a corredo. I tempi "polpastrellici" inaugurati da iPhone erano ancora lontani da allora...

 

L'eeera Asus

 

Molti anni dopo, a sorpresa, Asus annuncia il suo Eee PC. Un portatilino compatto con display da appena 7 pollici, tastiera mignon (ovvero di dimensioni tutt'altro che standard), L'Asus eee PC 700, primo di una lunga e interminabile serie...niente hard disk nel senso classico del termine... ovvero dotato di una piccola quantità di memoria permanente dove salvare i propri dati.

Qui l'appellativo di netbook sta ad indicare, anzi a limitare, il campo di utilizzo stesso del dispositivo. Nasce soprattutto per navigare in Internet, tant'è che i primi dispositivi di questo tipo (anche per ragioni di costi) erano basati su Linux dovendo sì e no far girare il browser. Con questo non voglio dire che con Linux non si riesce a fare altro (ci mancherebbe altro! :-))) ma solo che non avrebbe rappresentato un problema per l'utente il non poter caricare questo o quel videogioco del PC (causa incompatibilità del sistema) essendo questo dedicato esclusivamente ad Internet.

E' stato il passo successivo, semmai, la nota stonata. Dopo il primo modello basato su Linux, visibile qui a lato, ne sono arrivati altri con XP, e da questo il pensare che potesse essere un computer normale (solo più piccolo e comodo da portarsi dietro) è diventato molto facile. Così, dopo un po', si sono visti schermi più grandi (prima 9, poi 10 e finanche 12 pollici), dotazioni di disco del tutto paragonabili a quelle dei notebook e... tanta voglia di fare, ma anche di deludere, di lì a poco, il malcapitato utente.

 

C'è chi dice no!

 

Bene, veniamo ai nostri giorni. E' notizia della settimana che Dell, uno dei principali se non il maggiore produttore di computer al mondo, ha deciso di dire addio ai netbook (la serie Inspiron Mini) e anche riguardo ai tablet pare abbia gettato la spugna. In realtà su questa seconda parte della frase la mano sul fuoco non ce la metto. Di sicuro sono stati "dismessi" i due modelli minori (Streak 7 e Streak 5, mai arrivati peraltro in Italia), ma con Android 4 alle porte, in ambito tablet, non è da escludere che qualcosa del genere compaia, a sorpresa, sul più bello.

Di sicuro Dell volgerà lo sguardo (interessato) al mondo Ultrabook, ovvero ai portatilini ultrasottili, ultrapotenti, ultracostosi fortemente voluti e sponsorizzati da Intel.

Orientamento simile, anche se non ancora contraddistinto da decisioni drastiche, è quello degli altri competitor del settore: Samsung, Acer e Asus. Se non c'è stato, per questi tre, ancora un addio definitivo ai netbook l'orientamento è comunque quello di diminuirne la produzione, puntando maggiormente sui nascenti Ultrabook.

In tutto ciò, come facilmente immaginabile, Apple se la ride sotto i baffi. Non ha mai creduto nel fenomeno netbook (tant'è che non è mai esistito un prodotto di questo tipo basato su Mac OS) e se c'è un "Ultrabook" per antonomasia, questo è senza ombra di dubbio il MacBook Air, giunto ormai alla sua terza generazione.

Come sempre Apple segna la strada e, prima o poi, tutti gli altri la percorrono. E' così ormai da più di trent'anni!

 

:-)

 


 

Da: Giorgio L.

Com'ebbi a scriverti circa un anno fa riguardo alla tua recensione dell'Asus EeePC 1215N, anch'io ho uno scheletro nell'armadio targato Asus: l'EeePC900, che -con tutti i suoi limiti- è comunque uno dei pochi "veri" netbook prodotti, prima che iniziasse la deriva verso ibridi dalla difficile catalogazione.
A livello di sistemi operativi ne ha viste di tutti i colori. Il Linux Xandros montato di serie durò una settimana, sostituito da una versione "su misura" di Ubuntu detto (guarda caso) EeeBuntu. Però su Linux ero (sono?) un pesce fuor d'acqua e mi perdevo nelle cose più semplici, tipo poter decidere se salvare dati e applicazioni sull'una o l'altra delle unità di memoria montate (e devo dire che la tanto magnificata "comunità Linux" non mi fu di grande aiuto, all'epoca), così qualche mese dopo montai, non senza faticare per la mancanza del CD, un tradizionale XP. Qualche mese fa, tuttavia, appesantito dai troppi aggiornamenti, anche XP ha cominciato a mostrare la corda e così ci ho (re)installato Ubuntu 11.04, stavolta facendo più attenzione ai partizionamenti iniziali per non trovarmi in debito di spazio come ai tempi di eeeBuntu.
Beh, devo dire che pur con tutti i suoi limiti ogni tanto lo uso ancora. A rivenderlo non ci farei i soldi di un caffé, mentre tutto sommato, con un po' di oculatezza, può ancora dare qualcosa di buono. Ma che il mercato dei netbook fosse destinato a morire non mi stupisce. Anzi, mi stupisce che sia durato tanto a lungo. E ancora accidenti alla Apple! ;-)

 


 

Da: Sam S.

Possiedo un netbook, un onesto HP mini con schermo da 10 pollici. Fin qui niente di strano. Parrà forse più strano che sia il mio UNICO computer (e col computer, oltre a divertirmi, ci lavoro...), se si escludono altri OTTO netbook (che tra poco diverranno nove) che uso per allestire un rete...
Sistema operativo installato: Ubuntu 10.04 (LTS).
Per quel che serve mi sserve è quasi troppo potente.
Saluti e Buone Feste.

 


 

Da: Massimo M.

Devo essere proprio l'ultimo su questa terra a cui piacciono i netbook! Io col mio EEEPC 900 mi trovo benissimo e me lo tengo stretto: è come avere un computer di qualche anno prima solo più piccolo, perché non può andare bene fer fare le cose che facevamo pochi anni prima? Certe cose non le capirò mai. Purtroppo il mercato non la pensa come me, spero solo che quando avrò bisogno di un nuovo portatile si trovi ancora qualcosa sotto i 14" e che non costi come un Apple! Apple segnerà pure la strada ma è sempre una strada molto ripida per chi non ha il portafoglio gonfio!

Ciao e grazie ancora per i tuoi articoli!

P.S. Quando decidi di svuotare il terzo cassetto ... magari avvisami :)

 



Da: Massimo D.

Ciao Andrea,
il sottoscritto è uno dei pochi estimatori dei netbook. Ne ho avuti due: asus eeePC 901 e questo ultimo eeePC 1215P (un Atom dual core) che uso con soddisfazione.
Il suo compito, navigare in internet e fornire una tastiera decente, lo fa egregiamente e ne sono stra contento.
Ammetto di essere una mosca bianca... non mi serve la potenza di un notebook quando sono in giro e il netbook fornisce una autonomia inarrivabile da qualsiasi notebook.
Lunga vita al netbook dunque!! :)

 


 

Da: Riccardo B.

Sono il possessore di un Asus. Lo comprai forse un paio di anni fa, quando il portatile mi abbandonò pochi giorni prima di partire per una conferenza. L'OS originale (XP) era un tormento e così qualche tempo fa ho piallato tutto ed installato Lubuntu (Light Ubuntu), aumentando l'usabilità di almeno 20 dB.
La macchina non ha le prestazioni di un portatile, è vero, ma sta in una 24-ore, ha un'autonomia notevole e mi permette di lavorare in viaggio senza particolari problemi.
Perché non un tablet? Perché la mia principale attività si divide tra scrivere articoli e programmare ed ho bisogno di una tastiera "vera." Non ho mai provato le tastiere "disegnate" dei tablet di fascia alta, ma temo che troverei scomodissima la mancanza di feedback tattile per qualsiasi cosa che non sia un'e-mail (la mia abitudine alla tastiera è tale che posso continuare a scrivere mentre guardo fuori dal finestrino per leggere il nome della stazione).
Riassumendo: per me il vantaggio principale del netbook è nelle sue dimensioni che permettono di portarselo dietro senza troppi pensieri; solo non bisogna aspettarci prestazioni da portatile.


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