Digitando, digitando... (clicca per tornare alla pagina precedente...)

Articolo pubblicato su www.digiTANTO.it - per ulteriori informazioni clicca qui


Digitando, digitando... n. 43/2010 del 25.10.2010

Clicca per ingrandire...

Sottile come l'aria... :-)

di Andrea de Prisco

E con questo fanno tre! Tre volte, nell'arco di pochi mesi, in cui mi aggiro furtivamente, armato di macchina fotografica digitale, in quel di Apple Store... per vedere, di nascosto, l'effetto che fa! :-)

Clicca per ingrandire...La prima volta, quest'anno, è capitato per "colpa" di iPad. Era - se non ho perso il conto... - il "lontano" 30 maggio 2010.

In quei giorni non c'era quotidiano (ma soprattutto telegiornale) che non titolasse a caratteri cubitali il lieto evento. C'era perfino chi - in preda all'evidente euforia da scoop - già annunciava la "morte" dei computer portatili... quei cosi vecchi che ancora avevano bisogno di tastiera e mouse per poter funzionare.

Roba giurassica, per intederci! :-)))

Come ho scritto nel mio articoletto, mi sarei aspettato di trovare file spaventose, ma il cartello relativo ai potenziali acquirenti (chi intende acquistare un iPad si metta in coda qui...) era tristemente solo.

La seconda volta, sempre quest'anno, che mi sono fiondatoClicca per ingrandire... all'Apple Store capitolino è stato per "colpa" dell'iPhone 4. In quell'occasione la fila l'ho potuta vedere con i miei occhi, ed era tutta gente intenzionata a completare l'acquisto "costi quel che costi".

(era effettivamente la coda per comprarlo...)

In realtà, come poi s'è saputo, molti degli aficionados sono rimasti a bocca asciutta - magari dopo una notte passata sotto le stelle a sognare e ad attendere l'apertura dello Store - in quanto i melafonini disponibili per la vendita erano molti meno di quelli richiesti nel primo giorno.

Sono disposto a scommetterci che s'è trattato, anche in questo caso, di una mossa di marketing. Così hanno avuto la possibilità di far parlare dell'evento anche nei giorni successivi. Mica scemi quelli di Apple, no?!?

Questa settimana è stata, viceversa, la volta di due notebook di lusso (altro che roba antica...) della famiglia MacBook Air. Già, la prima novità è che, seppur piccola, si tratta proprio di una famiglia di prodotti. Clicca per ingrandire...

Se prima c'era solo l'Air formato 13.3 pollici ora esiste anche un fratellino minore con display da "appena" 11.6 pollici. Ma anche il modello, per così dire, grande è stato profondamente rinnovato.

In primis nell'estetica poi in buona parte delle caratteristiche interne.

In totale i modelli base sono quattro, due con il display da 13.3" e due da 11.6". Si differenziano, all'interno dello stesso formato di schermo, per il "disco rigido": le virgolette sono d'obbligo in quando l'unità di memorizzazione di "disco" ha ben poco, essendo in tutti i casi a stato solido (SSD): basato su soli microchip e nessuna parte meccanica in movimento. Era ora!

I due modelli da 11.6 pollici - con processore Intel Core 2 Duo a 1.4 o 1.6 GHz (quindi non proprio l'ultimo grido in fatto di CPU!) - sono acquistabili con SSD da 64 o 128 GB.

I due modelli da 13.3", viceversa, possono contare su unità SSD da 128 o 256 GB, mentre il processore è lo stesso (Intel Core 2 Duo), cloccato in questo caso a 1.86 o 2.13 GHz.Clicca per ingrandire...

Per tutti i modelli è poi possibile avere 2 o 4 GB di RAM, immagino anche questa da decidere prima dell'acquisto.

Nei giorni precedenti il lancio s'era vociferato della possibilità che i nuovi nati della famiglia Air avessero l'unità a stato solido facilmente sostituibile e upgradabile.

Come dire... in perfetto stile Apple! :-)))

Ma così - ma va?!? - non è stato. Ai nuovi nati, tanto per cambiare, non è possibile... cambiare alcunché. Nemmeno la batteria se vogliamo ad esempio contare su un'autonomia di funzionamento maggiore.

Per contro, che si tratti di due oggetti spettacolari - come di consueto in casa Apple - non c'è alcun dubbio.

Clicca per ingrandire...Vero è che secondo una valutazione piuttosto superficiale - in particolar modo, sulla carta - sembrino costare almeno il doppio di quanto ci si aspetterebbe (ma sarebbe meglio dire: "di quanto si vorrebbe"), ma basta toccarli con mano per rendersi conto che, tutto sommato, valgono bene il loro prezzo di vendita: il punto è solo se si intende investire o meno in una cifra simile per avere un gioiello simile!

Lo chassis, tanto per dirne una, è interamente realizzato in alluminio e il trackpad è protetto da una lastra in vero vetro. Speriamo sia resistente come quella che protegge il display dell'iPhone. Quel che convince di più di entrambi i portatili è certamente la robustezza complessiva, al punto da sembrare - nel senso buono... - finanche più pesanti di quello che realmente pesano: circa 1 Kg per il modello piccolo e 1.3 Kg per il fratello maggiore.

Clicca per ingrandire...Rispetto alla prima generazione di MacBook Air, Mamma Apple ci ha fatto la grazia di aggiungere una seconda porta USB e - mi voglio rovinare! - finanche un alloggiamento per schede di memoria SD, ma solo sul modello da 13.3 pollici... :-(

Domanda: se la sono dimenticata per il modello ad 11.6 pollici (team di sviluppo differenti e poco collaborativi...) o più verosimilmente vogliono farci credere che, per quanti salti e ri-salti mortali abbiano fatto, non sono riusciti a trovare un posto per integrarla anche nel fratellino minore???

Sorvoliamo...

In compenso, entrambi gli Air dispongono di uscita video analogica e digitale su Mini DisplayPort che, detto in altri termini, vuol dire che senza gli appositi adattatori (naturalmente venduti a parte) possiamo al massimo gioire della sua presenza senza poterne beneficiare all'occorrenza.

Clicca per ingrandire...Detto in altre parole, se mettevano una terza porta USB al posto di questa video-port mi sa mi sa che era meglio. Assieme, naturalmente, allo slot SD anche sul piccolino... :-)

Questione di punti di vista, come sempre!

La tastiera è l'ormai consueta "con tasti ad isola" (per chi c'era, come quella dello ZX Spectrum!!! :-))) dal tocco preciso e puntuale. La disposizione dei tasti, ringraziando Iddio (o iSteve che dir si voglia, in questo caso!) è assolutamente standard. Non mancano né i tasti funzione né quelli cursore, questi ultimi tradizionalmente disposti a T rovesciata.

Due parole, infine, sul tanto criticato (anche dal sottoscritto...) Trackad Multi-Touch per il quale, ripeto, è necessario un certo apprendistato prima di riconoscerlo come naturale e, a detta di Apple, unico e insostituibile. In particolar modo mi sembra esagerata la forza necessaria per cliccare (è un unico tastone da premere tutto intero all'occorrenza) cosa che può essere facilmente aggirata impostando il click col singolo colpetto sulla superficie. Ma non funziona quando dobbiamo spostare un oggetto visualizzato: lì occorre forza vera.

O, forse, non ho ancora capito io come funziona: Aridatece er maus! :-)))

 

 


BONUS TRACK... :-)))


Mac... che portatile

(Correva l'anno... 1989)

"Seppur di dimensioni non contenutissime, il nuovo Macintosh Portable si fa subito notare per il design particolarmente curato, richiamando un po' alla mente il glorioso (e bellissimo) Apple II C. Tutta la carrozzeria è attraversata da leggere scanalature che hanno l'incontestabile vantaggio di alleggerire i lineamenti estetici. Ma il Portable è veramente portatile: è dotato di autoalimentazione e display LCD integrato."

Consentitemi questa autocitazione. Nello scrivere questa breve presentazione dei due nuovi MacBook Air, classe 2010, la mente non poteva non tornare indietro di una ventina abbondante di anni fa (21, per la precisione) ovvero - questa volta per davvero - al giurassico 1989.

Apple decide, finalmente, di entrare nel mondo mobile con questo portatilone dalle caratteristiche davvero innovative per quei tempi.

Colpisce, innanzitutto, il display ad "alta" risoluzione (ben 640x400 pixel!!!) dalla visibilità entusiasmante. Non è a colori e nemmeno retroilluminato (a tutto vantaggio dell'autonomia operativa, quest'ultima garantita da una batteria al piombo!!!), ma è uno dei primi display a matrice attiva, ovvero dal contrasto elevatissimo.

Altrettanto commuoventi le restanti caratteristiche tecniche, emozionanti allora come ora, anche se oggi in senso diametralmente opposto. L'hard disk, presente solo nella versione migliore, era da "ben" 40 megabyte (come in un telefonino da quattro soldi di oggi), il processore era cloccato a 16 MHz (oggi anche un telecomando intelligente è più performante) e mezzo, dicesi MEZZO!!!, erano i megabyte di memoria RAM a disposizione: espandibili, a suon di non milioni!, cito testualmente: "a 2 o 9 mega a seconda che si utilizzino o meno chip ad alta densità".

Se volete ridere o piangere, qui è disponibile l'articolo completo in formato PDF relativo all'anteprima del Mac Portable. Se vi va di sfogliare l'intero numero di MC (ottobre 89) così come qualsiasi altro numero della compianta rivista, li trovate tutti su www.MC-online.it.

Mi fermo, se no la lacrimuccia mi esce per davvero...

adp

 

:-)

 


Vuoi commentare l'articolo? Scrivi il tuo messaggio e clicca su Invia. Ricordati di specificare il mittente... ovviamente se vuoi! :-)


      Inserisci il tuo commento:

 

Nome e Cognome:     Indirizzo e-mail:

Facoltativo: Autorizzo la pubblicazione del messaggio sul sito www.digiTANTO.it
NB: nel rispetto della privacy NON verrà riportato sul sito né il cognome né l'indirizzo e-mail del mittente!


 


Articolo pubblicato su www.digiTANTO.it - per ulteriori informazioni clicca qui