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Digitando, digitando... n. 50/2009 del 21.12.2009

Next Generation... Network!

di Andrea de Prisco

Uhm! :-/ Se ne parla, secondo me, troppo poco. Come se la cosa di per sé non fosse, diciamo, di interesse generale.

Alzi il mouse chi ha già sentito nominare l'acronimo "NGN" che, come richiama il titolo di questo pezzo, sta per Next Generation Networking.

Beh, cominciamo subito col dire che una volta tanto la radice "Network" non è diminutivo di "social network" (fiuuuuuu...) Clicca per ingrandire...e che quel "Next Generation" non identifica le prossime generazioni di utenti o figliuol che dir si voglia.

Se no staremmo davvero parlando né più, né meno, del Facebook prossimo venturo!

(vi prego, non "vi inventate" un Facebook 2.0!!! :-)))

No, qui la Rete (appunto, Network) ha la "R" maiuscola e identifica univocamente quella di telecomunicazione digitale globale - nel senso di globo terrestre - sulla quale è appoggiato, ad esempio, il World Wide Web.

Secondo quanto riportato da Zia Wiki (che, a sua volta, si rifà ad una definizione ufficiale dell'ITU-T) «Una Next Generation Network (NGN o "rete di prossima generazione") è una rete basata su commutazione a pacchetto in grado di fornire servizi - inclusi servizi di telecomunicazioni - ed in grado di far uso delle tecnologie di banda larga multipla e di trasporto basato sulla QoS, nella quale le funzionalità correlate alla fornitura dei servizi siano indipendenti dalle tecnologie di trasporto utilizzate. Offre un accesso non limitato agli utenti a diversi service provider. Supporta una mobilità generalizzata consentendo la fornitura consistente ed ubiqua di servizi agli utenti.».

In realtà, detto tra le righe, una delle caratteristiche dell'NGN è, da una parte, la copertura totale - in ogniddove - del collegamento ad Internet (sarebbe quell'ubiqua verso la fine...) e dall'altra - non meno importante - una velocità di accesso alla stessa di gran lunga superiore ai valori cui siamo abituati, o mal abituati, di questi tempi.Clicca per ingrandire...

Si parla di almeno 50 o 100 mbit/s di velocità massima - poi come al solito vedremo la banda minima garantita e la velocità media realmente offerta! - e, conseguentemente, di cablaggi in fibra ottica.

Uhm! :-/ Ed è qui che casca l'asino! :-)))

Già, perché quando c'è di mezzo la fibra ottica, a meno che non abitiate in una zona in costruzione (al limite in... ri-costruzione, visto che ne stanno beneficiando, benedettamente, i terremotati d'Abruzzo che se la sono ritrovata nelle loro nuove case!) la fibra ottica rimane un concetto un tantino astratto. Avete presente quei ragionamenti sul sesso dei mouse, che finiscono sempre con un malinconico "eh... sì... sarebbe bello se..." ?

Gli investimenti da fare sono talmente tanto elevati che finanche l'ex-monopolista Telecom nutre qualche dubbio al riguardo. Non, certo, sulla tecnologia in sé, quanto sul ritorno economico di un investimento dell'ordine dei miliardi di euro. C'è chi dice 2-3 (bluffando...) chi, invece, parla di 15. Miliardi di euro. (30.000 miliardi di... com'è che si chiamavano?!? :-)))

Mi ricorda, un po', i tempi d'avvento della telefonia mobile di terza generazione (UMTS). Ogni tanto usciva un articolo su un giornale, spesso si organizzavano - in gran segreto... - carbonari convegni per parlare (incappucciati) della "novità", ma nessuno (secondo me, compreso me) ci credeva tanto.

Clicca per ingrandire...Eppure, ci dicevano, di lì a poco avremmo potuto ADDIRITTURA effettuare video chiamate per strada - novelli "Mr. Spock de' noantri"!!! - per non parlare della FANTASCIENTIFICA possibilità di avere una connessione (veloce) Internet a portata di cellulare!

Sembravano, anche allora, concetti astratti, tanto per parlare, perdere e far perdere tempo! Poi è arrivata "three is a magic number" e ci siamo ritrovati tutti, se non con un videofonino in mano (ora no, è passato di moda!), quantomeno con una bella chiavetta Internet "super-veloce" che, spesso e volentieri, fa il mazzo alle connessioni ADSL più affollate, vedi Tele2 & company!

Parlo per esperienza personale, visto che con il mio precedente "provider" spesso per vedere senza singhiozzi (miei e suoi) un video su YouTube mi toccava staccare la connessione ADSL e connettermi, a pagamento, con la chiavetta 3. Che vergogna!

Vabbè... tornando all'NGN, la buona notizia è che qualcosa, forse, si sta muovendo davvero. Almeno in Trentino, regione in cui s'è pensato di fare un primo, importante, test di Next Generation Networking.

Secondo quanto riportato dall'Agenzia Reuters, "il presidente dell'Autorità per le comunicazioni, Corrado Calabrò, si augura che l'esperimento di rete unica di nuova generazione (New Generation Network) che verrà avviato in Trentino convinca i vertici di Telecom Italia sulla bontà della scelta di realizzare attraverso una società fra tutti gli operatori la rete in fibra ottica ad altissima velocità."

Il punto è uno: cosa saranno costretti a venderci, assieme alla connettività (e a che prezzi), per rientrare dei fantastiliardi investiti? Ammesso, sempre, che li investiranno...

Come sempre ai "posteri" - ovvero noi stessi tra uno o due anni - "l'ardua sentenza!".

 

:-)

 


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Da: Aldo C.

L'ipotesi più ottimistica prevede che sia lo Stato a sganciare i 15 miliardi.
Dopodiché la NGN, che sarà realmente operativa non prima del 2016, verrà data in concessione ad una frazione del suo costo. Dopo 4 o 5 anni si penserà bene di venderla per un tozzo di pane a Telecom la quale la sfrutterà senza manutenerla fino a quando non diventerà obsoleta (o cadrà a pezzi). Vi ricorda qualcosa?
E questa è l'ipotesi ottimistica. Quella più probabile è che i soldi si riterrà molto più utile investirli in ponti, terze corsie e lineee ad alta velocità, perché, per quanto si vogliano impegnare, quelli che ci governano hanno pur sempre più di 70 anni e per loro "infrastruttura" deve essere una cosa fisica.
Come se evitare che quotidianamente centinaia di migliaia di persone debbano spostarsi inutilmente per andare a lavorare fosse un dettaglio irrilevante per la qualità della vita e per l'ambiente.


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