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Digitando, digitando... n. 02/2009 del 19.01.2009

Aridatece er maus... :-)

di Andrea de Prisco

E’ vero, non c’è più religione né esistono più le mezze stagioni. E non ci sono nemmeno più certezze, in generale.

Il topo o il mouse?!? Nel mondo informatico, ancora meno.

Se fino ad oggi, ininterrottamente (a momenti!) da un quarto di secolo, potevamo contare su un bizzarro “topo” per dare ordini al nostro computer, potremmo da un giorno all’altro – in men che non di dica! – trovarci senza più tale comoda appendice.

A pensarci bene, un tempo i computer si “comandavano” addirittura per iscritto E, altrettanto per iscritto ricevevamo puntuale (?) risposta. Un’interfaccia a carattere, una tastiera e un video assolutamente non grafico erano gli unici mezzi di comunicazione per interagire.

Già... “interagire”: pochi anni prima non c’era nemmeno questo, si andava avanti a schede perforate, per l’input, e a tabulati cartacei, molte ore se non giorni dopo, per l’output. Ma quella è stata tutt’altra era tecno-geologica (che mi onoro di aver vissuto, di sfuggita, all’università nei primi anni ’80).

Il mouse è stato, per davvero, il grande salto in avanti. Un “antico” salto in avanti che non ha più avuto eguali e, ritengo, non ne avrà altri tanto facilmente. Almeno fino a quando esisterà ancora il concetto di “interazione” col computer, per far spazio al più fantascientifico concetto di “integrazione” (della nostra stessa esistenza, conoscenza, capacità) col medesimo. Un “concetto” (futuro assai!) in cui il computer non sarà più un qualcosa di esterno a noi da comandare, col quale interagire (appunto), ma qualcosa ad integrare le nostre capacità, la nostra stessa esistenza, a completarla per così dire “da dentro”, senza bisogno di interagire. E’ un po’ complicato da spiegare, lo so! :-)

Surface, la proposta (futura) di Microsoft...Tornando ad oggi (e all’immediato domani), produttori creativi e non, ci stanno provando in tutti i modi, da tempo, a bissare quel “grande passo per l’umanità” (informatica) compiuto con l’avvento del mouse venticinque anni or sono.  Ma nonostante gli sforzi compiuti a forza di fior di investimenti, esperimenti, tentativi maldestri, ben pochi (per non dire nulli) sono stati i frutti fin qui raccolti. Eppure continuano ad investire, a studiare, a proporre, a bocciare e... a ricominciare tutto da capo.

Quante volte abbiamo visto, di sfuggita, notebook con lo schermo sensibile al tocco: i famosi Tablet PC (con annesse versioni riadattate dei sistemi operativi) che, forse, farebbero audience si e no a “Chi l’ha visto?”.

Così, da una parte, Apple spinge con le sue interfacce utente “multi tocco” (cominciando con l’iPhone e proseguendo con l’ultima serie dei suoi MacBook), Microsoft (in)segue a ruota – libera? –  con il suo progetto Surface, nel bel mezzo dei “due mondi”, affilano i polpastrelli (agli utenti) la maggiori costruttori in “informatica palmare” quali Nokia, Sony-Ericsson, RIM (BlackBerry), HTC, Motorola e Samsung.

L’ultimo grido, di disperazione, l’ho visto con le mie dita proprio poche ore fa all’AppleStore di Roma.

I nuovi MacBook sfoggiano un quanto mai inatteso nuovo “aggeggio” di puntamento che promette, a sentir loro, faville. Praticamente si tratta della solita minestra riscaldata dal sapore (ma va?) un tantino acidulo. Al posto di un “normale” trackpad (peraltro inventato dalla stessa Apple con i suoi secondi PowerBook) che cosa si sono inventati i signori della mela morsicata? Praticamente un gigantesco tasto mouse (perché, si sappia, è cliccabile nel senso fisico del termine) sensibile al tocco... ma che dico “tocco” (singolare)... si tratta, siori e siore, di sensibilità al “multi tocco”! (tombola).Il trackpad multitouch di Apple...

Leggete bene (e capite... se potete): “Usane due (polpastrelli, ndr) per scorrere una pagina in su e in giù. Pizzica per zoomare. Sfiora con tre dita per sfogliare le tue foto e ruota un’immagine con i polpastrelli. Un nuovo gesto ti permette di sfiorare in su o in giù con quattro dita per accedere alle modalità di Exposé e a sinistra o a destra per passare da un’applicazione aperta all’altra. E se provieni dal mondo del tasto destro, puoi anche configurare un’area specifica su cui fare clic per accedere ai menu contestuali. Una volta provato il trackpad Multi-Touch, non potrai più vivere senza.” (trattasi di copia & incolla da www.apple.it).

Io, in tutta sincerità, ho provato ad utilizzarlo con più polpastrelli insieme. Ad esempio per ruotare un’immagine... o per ingrandirla... (stile iPhone, per intenderci), ma devo dire che non mi sembrava reagire come mi sarei aspettato. Come dire... interazione molto “moderata”. O dovrei dire “modesta”???

La domanda, quindi, nasce spontanea: ma era proprio necessario “inventarsi” quest’altro sistema di interazione? Quali sono, realmente, i vantaggi per l’utente (che, per inciso, deve imparare a familiarizzare con un nuovo sistema). Che c’aveva, per dirla senza mezzi termini, di così storto il sistema precedente??? (sempre by Apple).

Una la risposta, la mia: “Aridatece er maus!!!”


I commenti su Facebook...


Giancarlo Scolari alle ore 5.57 del 20 gennaio
Complimenti. Geniale!!!

Carmine Vena alle ore 8.41 del 20 gennaio
Che dire ... lo stile AdP
chiaro, preciso ... e ironico quel tanto che basta.
Ahhhhhhh come scrive Andrea ;-) !!!

Andrea de Prisco - AdP alle ore 8.51 del 20 gennaio
Devo dire, comunque, che scrivere senza dar conto a nessuno... (editore, direttore, aziende, ecc.) è ancora più divertente! ;-)

Valter Di Dio alle ore 9.38 del 20 gennaio
Io odio il touch-pad, sia perché ogni volta che lo sfioro mi fa partire un click, sia perché spesso mi ritrovo le dita bagnate (per esempio se sto bevendo una birra gelata mentre lavoro) ed il touch-pad smette di funzionare. Capisco che per un portatile il mouse è scomodo, ma avevano inventato la track-ball che andava benissimo! Comunque, per i programmi che ancora lo permettono, uso le scorciatoie di tastiera (tranne quelle di word che usano almeno tre tasti funzione più il tastierino numerico che sui portatili non c'è). Secondo me sono ancora la cosa più veloce che esista!

Serena De Prisco alle ore 10.50 del 20 gennaio
Beh.. era nuovo anche il trackpad quando fu inventato e niente vieta di attacare un mouse usb...certo è che senza sperimentazioni e azzardi la tecnologia non è che vada lontanissimo
By "la nipota col topo azzeccato al laptop" ^^

Paola Barbon alle ore 14.54 del 20 gennaio
adp sei troppo forte :-D

Giorgio Govoni alle ore 15.05 del 20 gennaio
senza dar di conto è meglio... ed è pure bello leggerti( quanti anni che non ti leggevo )... ma vuoi mettere essere pure pagato ...:))

Ps: un pacchetto di schede del cnuce mi è caduto sul piede qualche giorno fa da uno scaffale polveroso,e ti diro che fa più male di un mouse !!!! ( sullo scaffale c'erano pure libri su Algol, Lisp, Ada, e COBOL)

Andrea de Prisco - AdP alle ore 16.56 del 20 gennaio
En passant... :-)

Grazie a TUTTI per le belle parole, sono proprio contento - oserei dire commosso - per la vostra "accoglienza"!!!

Pertanto... a presto!
(peggio per voi...)

:-)))

Andrea

Allanon da Paranor alle ore 17.01 del 20 gennaio
sniff.. Sniff... hey ma questo è odore di coccoina e carta patinata (un odore che le riviste di oggi non hanno più, completamente asettiche)
Ho dei déjà-vu sensoriali con questo stile e ritmo di scrittura.
Grande AdP bentornato alla tastiera ;-)


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