Articolo pubblicato sul n. 131 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) nel luglio 1993

MCmicrocomputer


Prove prodotti:
Texas Instruments TravelMate 4000 WinDX2
 

di Andrea de Prisco

La saga continua. La macchina che mi accingo a provare questo mese appartiene ad una ben nota famiglia di notebook denominata "TravelMate" dalla Texas Instruments che la produce. Sulle pagine di MC, come i piu' attenti ricorderanno, sono state provate molte macchine "TravelMate". Non posso esimermi dal citare la recensione del modello 4000 WinSX apparsa sul  n. Copertina del numero di MCmicrocomputer contenente l'articolo119 del giugno 92. In quelle righe leggiamo che sul n. 112 del novembre 1991 e' apparsa la recensione del 3000 WinSx nella quale, al suo interno si fa riferimento all'articolo riguardante il 3000, pubblicato sul n. 103 del gennaio 91. In quest'ultimo, si cita un articolo precedentemente apparso sul numero 101, che trattava il capostipite dei TravelMate, il glorioso 2000.

Bene, indovinate cosa abbiamo trovato su quell'articolo riguardante il TravelMate2000? Semplice: che sul numero 129 di MC avremmo provato il TravelMate 4000 WinDX2 !!!

Beh, diciamo pure che ormai siamo in maggio, e non e' piu' tempo di pesci d'aprile. E torniamo, per quanto possibile, a fare i seri.

E iniziamo col dire che nella sigla di questa macchina possiamo leggere in pratica tutto. 4000 testimonia che il processore utilizzato e' un 486 (genuino Intel), Win sta per Windows (fornito a corredo), DX2 specifica che il processore utilizzato e' del tipo "frequenza interna raddoppiata" girando nel caso specifico a 50 MHz con un clock esterno di soli 25 MHz.

Questo artificio (peraltro non originale) permette di costruire sistemi a frequenza relativamente bassa e, conseguentemente, con meno problemi, dotandoli pero' di processori veloci esattamente il doppio. Ed essendo questi dotati di cache interna tutto cio' che deve essere elaborato senza interagire con l'esterno "viaggia" effettivamente alla velocita' nominale del processore. Quando si tratta di accedere a dati o istruzioni nella memoria principale la velocita' di lettura scrittura e' quella della piastra madre. Si capisce come in sistemi di questo tipo, sia fondamentale la dimensione della cache processore in modo da ridurre quanto piu' possibile la probabilita' di utilizzare dati ed istruzioni a velocita' ridotta. L'efficienza dunque dei sistemi DX2 (questa introduzione vale anche per i desktop, naturalmente) sara' dipendente soprattutto dal tipo di applicazione che dovra' girare. Se non viene fatto un uso continuativo di grandi zone di memoria, il processore camminera' quasi sempre alla massima velocita', limitandosi ad abbassarsi alla frequenza di clock della scheda solo durante i trasferimenti memoria-cache-memoria. Se invece e' un continuo accedere a porzioni di memoria molto grandi, la cache dovra' essere continuamente aggiornata con conseguenti rallentamenti del sistema. In ogni caso, una cache esterna di secondo livello puo' comunque aiutare molto anche in questo caso: piu' velocemente aggiorniamo la cache interna, migliori saranno le performance globali del sistema.

Ma torniamo al nostro TravelMate 4000 WinDX2. Prima di passare alla descrizione e alla prova vera e propria della macchina, vi anticipiamo qualche altra differenza rispetto ai precedenti modelli.

L'harddisk e' una veloce unita' da 200 megabyte; troviamo ben 8 megabyte di Ram di base ed una grossa novita' e' data dalla presenza di un Microsoft BallPoint mouse che si collega al notebook attraverso la cosiddetta QuickPort connection. Nessun accrocco da avvitare alla meno peggio al bordo della tastiera, ma un solido aggancio a scatto che assicura anche il collegamento elettrico. Il classico uovo di colombo, che questa volta, in via del tutto eccezionale,  possiamo finanche roteare col pollice...

 

Descrizione esterna

 

Diciamolo pure francamente: esteticamente i TravelMate sono tutti uguali. Cosi' come e' identico il colore utilizzato per la finitura esterna, marrone scuro antisporco. Altra caratteristica comune a tutti i TravelMate e' la superficie superiore del coperchio-display arricchita da una finitura a rilievo che migliora la presa della macchina chiusa.

Lo spessore totale dei TravelMate, eccezionalmente ridotto quando furono presentatati, non essendo cambiato nel corso degli anni (ci riferiamo ai modelli dal 3000 in poi) appare forse oggi un tantino elevato. Esistono infatti macchine con caratteristiche e dotazioni simili di dimensioni piu' contenute e non per questo utilizzanti unita' (tastiera, display) di minor pregio. La mia posizione comunque la conoscete: per me cio' che conta e' l'ergonomia, comprendendo in questo anche la "comodita' di trasporto" piu' che la ricerca a tutti i costi del "non far mancare nulla, quantitativamente parlando, all'utente".

Partiamo quindi dalla cosa, secondo me, piu' inutile: la meccanica per Floppy Disk da 1.44 MB.  E' posta sotto la tastiera, ma ha il vantaggio di offrire la sua fessura anteriormente, in modo da non costringerci ad affacciarci di lato quando dobbiamo trovare il buco o il pulsante di espulsione. Si tratta, ci tengo a sottolinearlo, di una inutilita' "statistica". Quante volte un utente di notebook (ma sicuramente vale anche per gli utenti "sedentari") utilizza il drive per microfloppy ? Secondo me praticamente mai, se non in fase di installazione del proprio software, operazione che sara' sicuramente eseguita piu' in ufficio che in aereo. Certo, qualche volta capitera' pure di scambiare qualche file via dischetto, ma statisticamente parlando, vale davvero la pena di portarsi sempre dietro un maggior spessore e un maggior peso? Va be', lasciamo perdere...

Sul lato destro del T4000 troviamo il gia' citato attacco, meccanico ed elettrico, per il trackball BallPoint Mouse della Microsoft in versione QuickPort. Dobbiamo segnalare che l'accoppiamento appare molto sicuro e resistente, e possiamo anche tenerlo sempre agganciato, perfino a computer chiuso durante il trasporto in valigetta.

Sul lato posteriore troviamo oltre alla presa per l'alimentatore esterno (che naturalmente provvede anche alla ricarica delle batterie) anche un connettore di espansione, l'expansion bus, al quale potremo collegare un piccolo cabinet per ospitare schede in standard ISA o, senza cabinet, direttamente interfacce di produzione Texas Instruments come la SCSI o l'Ethernet Adapter.

Sul lato destro, nascoste da un unico, lungo, sportellino, troviamo tutte le interfacce standard col mondo esterno gia' disponibili "on board": una porta parallela, una porta seriale, un connettore minidin per tastiera e mouse tipo PS/2, l'uscita video VGA e un tappetto di plastica sotto al quale troveremo l'uscita telefonica una volta installato il modem interno. Per finire, sul lato inferiore, troviamo la sede per le batterie ricaricabili facilmente sostituibili.

Un'altra piccola novita' di quest'ultima versione del TravelMate e' data dalla presenza di due piedini di plastica da inserire sotto alla macchina, nella sede delle due viti posteriori per far assumere al notebook un assetto piu' ergonomico. Non si tratta di una novita' in assoluto, la moda dell'assetto variabile l'ha lanciata la Apple con i suoi PowerBook gia' da due anni: alla Texas hanno ben pensato di offrire un vantaggio simile, anche se realizzato attraverso due piedini inseribili di volta in volta e forse per questo molto facili da perdere.

Il coperchio-display, come in tutti i TravelMate, rimane ultrasottile pur essendo dotato di un ottimo LCD supertwisted retroilluminato VGA-compatibile a 64 livelli di grigio. La  tastiera, a corsa breve pur non completissima e' di buona qualita'.

Accanto al display troviamo due potenziometri per regolare luminosita' e contrasto dello schermo e un deviatore per commutare, immediatamente, da normale a reverse la visualizzazione.

Tra questo e la tastiera troviamo il solo interruttore di alimentazione e una mascherina amovibile per etichettare i tasti funzione. Sotto alla mascherina, all'estremita' sinistra, un coperchietto di plastica nasconde l'alloggiamento per il modem interno "normale" (2400 bps, Send Fax e MNP5) o "super" (V32 9600 bps, V42 error checking protocol e MNP5).

La tastiera, come anticipato, rappresenta un buon compromesso tra qualita', compattezza, disposizione e dotazione di tasti. Quest'ultimi sono tutti di dimensioni standard fatta eccezione per i tasti cursore (disposti a "T" rovesciata), il tasto ESC, il 10 tasti funzione, piu' i classici PrintScreen, ScrolLock, Pause/break, Ins e Del. Barra spaziatrice, Enter, Control, Shift, Tab e CapsLock sono, invece, di dimensioni piu' che  sufficienti. Ci dispiace solo il fatto di trovare in seconda battuta (precedendo la pressione dal tasto Fn in basso a sinistra) i tasti PageUp, PageDn, Home e End nonche' i "cenerentoli" F11 e F12.

Non manca un tastierino numerico immerso  richiamabile in ogni momento tramite il NumLock. Questo, ed altri tasti di servizio, sono richiamabili tramite il gia' citato tasto Fn. La spia che segnala il funzionamento del tastierino numerico immerso lampeggia fintantoche' la tastiera e' adoperata in questo particolare stato. Altri sette led, in alto a sinistra, indicano, rispettivamente, l'accensione, le batterie prossime alla scarica completa, lo stato di "turbo" a 50 MHz (le altre due possibili velocita' sono di 25 e 8 MHz), l'attivita' del floppy disk e dell'hd, il CapsLock e lo ScrolLock.

Sempre tramite tasto Fn, seguito dalla pressione del tasto funzione F4, e' possibile porre la macchina in StandBy: bassissimo consumo di energia e mantenimento del contenuto della memoria (dati e programma) fino a nuova pressione di Fn+F4.

La velocita' di default del clock varia poi in funzione dello stato stesso della macchina. Quando il 4000 e' utilizzato con l'alimentatore esterno "va al massimo" ovvero a 50 MHz. Quando funziona a batterie la velocita' di default e' 25 MHz per scendere a 8 MHz quando si utilizza l'unita' floppy disk. In ogni caso comunque e' possibile variare a piacimento la velocita' del clock agendo sui tasti Control-Alt-CursorUp per incrementarla e Control-Alt-CursoDn per diminuirla, cosi' come fissarla ad un determinato valore dal programma di SetUp.

 

Il Software preinstallato

 

Agendo, da MS-DOS, sui tasti Fn-Esc si entra nel programma di SetUp della macchina. Per fare lo stesso da dentro un'applicazione la sequenza corretta e' Control-Alt-Esc.

Con questo, oltre alle operazioni standard di settaggio ora e data, tipo di floppy disk, hard disk, possiamo eseguire delle operazioni anche piu' complesse. Ad esempio possiamo, con la seconda schermata del programma di SetUp settare le modalita' di risparmio energia per prolungare la durata delle batterie. Si va dal time out dello schermo a quello del motore dell'hard disk, cosi' come alla possibilita' di ridurre il consumo del display o forzare al boot una delle tre possibili velocita' di clock. Oltre a questo e' possibile scegliere il tipo di visualizzazione per il display LCD e per il monitor esterno utilizzato che puo' essere VGA, SuperVGA (1024x768), multifrequenza. Non manca la possibilita' di scegliere quali tasti di servizio trovare gia' attivati al boot (CapsLock, NumLock, ScrolLock) o l'attivazione/disattivazione dei "beep" alla chiusura del coperchio-display a computer acceso o in prossimita' di scarica completa delle batterie. Per finire il programma di SetUp permette di forzare il by-pass del check della memoria ad ogni boot del sistema, attivare o disattivare la cache del processore, cosi' come di effettuare settaggi per le porte seriali e parallela.

A differenza dei modelli precedenti, la password di sistema non si inserisce dal programma di SetUp ma attraverso un'appositautility PW.EXE presente nei dischetti forniti a corredo.

Anche all'interno di Windows troviamo una nutrita serie di utility custom realizzate appositamente per la linea TravelMate. Tanto per citarne qualcuna, "Alarm Off" disattiva l'allarme di chiusura del coperchio e della batteria scarica, "Battery Level" visualizza lo stato di carica delle batterie, "Drop N' Go" imposta i programmi applicativi in modo che appaiano come icone sul display di Windows, "Power" da' accesso al menu' principale del sistema di gestione dell'alimentazione BatteryPro della Texas e all'APM (Advanced Power Management) della Microsoft, "Shutdown" consente di uscire da Windows piu' rapidamente del procedimento di uscita standard senza perdita di dati.

 

Conclusioni

 

Non c'e' alcun dubbio. Viste e verificate le performance elevatissime del TravelMate 4000 WinDX2 a 50 MHz possiamo sicuramente considerarlo un desktop portatile piu' che un semplice notebook. Infatti, citando i suoi 50 MHz, il suo harddisk da 200 megabyte, i suoi  8 megabyte di ram ulteriormente espandibili potremmo semmai pensare ad un discreto server di rete, con tanti terminali collegati. E invece e' proprio un notebook, tanto nelle dimensioni quanto per le caratteristiche ergonomiche ben diverse da quelle di un desktop. Chi potrebbe essere allora l'utente "medio" di un prodotto di questo calibro? Scartando il solito esaltato che rincorre i megahertz come fossero belle donne, vediamo bene il TravelMate 4000 WinDX2 come valida alternativa al sistema desktop. Utilizzandolo come notebook solo in condizioni particolari (ad esempio come me in questo momento in aereo verso Milano) e in ufficio, chiuso, collegando un buon monitor esterno ed una competa tastiera estesa con mouse o trackball da scrivania. A questo ci viene facilmente incontro anche la possibilita' di utilizzare un cabinet di espansione per le eventuali schede ISA di cui avremo bisogno (da una SoundBlaster a schede grafiche piu' evolute di quella integrata, cosi' come ad un buon controller per un immancabile lettore CD-ROM o un salubre streamer) in modo da sfruttare tutta la potenza di calcolo offerta, ben piu' che per il solo scrolling superveloce del nostro programma di trattamento testi.

Insomma un prodotto valido che merita solo di essere utilizzato per quello che e': un 486 a 50 MHz! 


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