Articolo pubblicato sul n. 175 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) del luglio 1997

MCmicrocomputer


Prove prodotti:
Texas Instruments
Extensa 900 CTD
TravelMate 6160

di Andrea de Prisco

Devo essere sincero, dalla mia mente l'avevo proprio rimosso. E' stato, però, il sito Web della Texas Instruments a ricordarmi, forse con eccessiva freddezza, dell'acquisizione dell'intera divisione notebook dell'azienda americana da parte di Acer, colosso taiwanese di prodotti informatici. Con una pagina Web piuttosto spoglia, un laconico messaggio di rinvio e l'immancabile link ipertestuale, sono stato catapultato in un attimo dal sito Texas al Copertina del numero di MCmicrocomputer contenente l'articolosito Acer, dove ho trovato tutte le informazioni che cercavo. Naturalmente non c'è nulla di strano che "qualcuno acquisisca qualcosa" (nel mondo dell'alta finanza pare non si faccia altro da quando esistono le società per azioni, le società di società, gli accordi di partnership, joint venture e via  - fior di miliardi - discorrendo!), ma quando è toccato alla divisione notebook della Texas Instruments un po' mi è dispiaciuto. Sarà, forse, che al marchio Texas sono particolarmente legato da motivi che non esito a definire, non senza una punta di autoironia, "sentimental tecnologici". Non foss'altro per il fatto che la mia prima calcolatrice elettronica ai primi anni settanta, la mitica Datamath, portava proprio questo marchio e fu ancora un Texas la macchina (un incredibile SR-60 di proprietà del liceo che, di tanto in tanto, frequentavo) sulla quale ho imparato a programmare a 15/16 anni. Per non parlare della mia prima calcolatrice scientifica (una TI-30), la mia prima calcolatrice programmabile (TI-58) e il mio primo notebook (un TravelMate T2000) tanto compatto quanto tecnologicamente avanzato... per l'epoca.

Se vogliamo, proprio al T2000 si ispira una delle due macchine Texas in prova in queste pagine. Il modello più piccolo, l'Extensa 900 CTD, proprio come il primo notebook prodotto da Texas, è di dimensioni estremamente ridotte e incorpora "solo" display, elettronica, hard disk e tastiera. Il floppy disk lo possiamo collegare esternamente solo quando lo utilizziamo, oppure possiamo inserirlo nell'unità di base, anch'essa portatile, in sostituzione del lettore di CD-ROM. Nella medesima docking station, oltre alle replicazione di tutte le porte (così, per "uscire" col solo portatile, è sufficiente un singolo gesto per scollegare in un sol botto tutte le periferiche connesse) trova posto anche una seconda batteria opzionale per raddoppiare, senza tante storie, l'autonomia di utilizzo. Come la stessa Texas (ops! Acer) dichiara, i nuovi notebook della serie Extensa sono macchine "flessibili, potenti e portatili". Flessibili proprio perché in grado di adattarsi, facilmente, alle differenti, ancorché cangianti, esigenze di ogni utente. Anche sulla potenza nulla da eccepire: il processore installato è l'immancabile Pentium a 133 MHz, il display è un ottimo TFT (matrice attiva) da 11.3 pollici, l'hard disk è da 1.35 gigabyte, la RAM parte da 16 MB di base per raggiungere quota 48 per gli utenti più... smemorati. E' particolarmente "portatile" grazie proprio alla sua doppia essenza: anche in configurazione completa (inserito nella sua "Mobile Productivity Base") dimensioni e peso non sono molto diverse da quelle di un notebook multimediale tradizionale (il peso complessivo è di tre chili e duecento grammi), ma rinunciando al lettore di CD-ROM e all'alloggiamento per la seconda batteria, abbiamo la possibilità di risparmiare un chilo abbondante di peso e portarci dietro un notebook, comunque potente, estremamente leggero e dalle dimensioni assolutamente compatte.

Agli incontentabili (quelli che oggi vengono chiamati direttamente "vogliodipiù") sono invece dedicate le macchine Texas della serie TravelMate. Il modello 6160, in prova in queste stesse pagine, è l'ultima evoluzione della serie 6000 (nei mesi scorsi abbiamo già provato, sempre con soddisfazione, i TravelMate 6050 e 6030). Come processore monta uno "stramultimediale" Pentium MMX a 166 MHz (massima velocità disponibile in versione "mobile", come si conviene a chi produce notebook non solo per scommessa!), la memoria di base è di 32 megabyte (espandibile a 96), il display è un TFT a 12.1 pollici, l'hard disk è da 2.1 gigabyte, il CD-ROM integrato ha velocità 10x. Questo solo per citare le caratteristiche tecniche più appariscenti. Curiosando, invece, tra la documentazione a corredo, scopriamo con piacere che l'alloggiamento per il lettore di CD-ROM, oltre ad ospitare (come di solito accade) in sua sostituzione l'unità floppy disk, è abilitato all'utilizzo di numerosi accessori particolari che vanno dalla seconda batteria ricaricabile, al "modulo di riduzione peso", da un hard disk rimovibile all'unità di backup a cartucce da 210 megabyte, dal modulo di ricarica per le batterie dei più diffusi telefoni cellulari ad uno specifico per la sincronizzazione file con un organizer tascabile. Insomma, chi più ne ha, più ne installi!

 

Extensa 900 CTD

 

La classe, si sa, non è acqua. E quando a produrre un notebook ci si mette un'azienda primaria del "portable computing" vengono alla luce macchine davvero esemplari, che nulla hanno a che spartire con analoghe (si fa per dire) realizzazioni di fattura ben più economica. A volte le differenze sono proprio macroscopiche, altre volte sono proprio i piccoli dettagli a creare l'enorme divario.

Giusto per anticipare qualcosa, date uno sguardo al layout della tastiera dei notebook Texas. Chi mi segue da tempo sa quanto reputo insopportabile la disposizione dei tasti di alcuni portatili più economici che relegano in seconda fila tasti di primaria importanza come Enter e il BackSpace, oppure minimizzano le dimensioni della barra spaziatrice per far spazio ad altri tasti di discutibile utilità. Una tastiera dal layout "decente" si può fare e come: costruttori minori, se non siete in grado di progettarla come si deve, almeno prendete spunto da chi, in fatto di ergonomia, ha certamente più esperienza di voi!

Discorso analogo per il pulsante on/off. In alcuni portatili l'integrazione con Windows 95 è solo parziale: agendo dal menu Avvio e scegliendo "Chiudi sessione..." il portatile si spegne correttamente, ma se agiamo direttamente sul pulsante di spegnimento provochiamo una brutale interruzione di alimentazione, senza che il sistema operativo provveda a chiudere correttamente le attività in corso e i file aperti. Nel caso del Texas Extensa 900 possiamo agire anche direttamente sull'interruttore senza che Windows 95 si senta defraudato della necessaria alimentazione. Una finestra ci chiede conferma delle nostre intenzioni e parte, automaticamente, la sequenza di spegnimento software della macchina. Terzo esempio: l'unità floppy disk, quando non è installata all'interno della Mobile Productivity Base può essere collegata esternamente alla porta parallela tramite un accluso cavetto. Nulla di particolare, anche molti altri notebook multimediali offrono la stessa possibilità. La differenza è di natura operativa: nei notebook di fattura più economica (alla quale, si badi bene, non sempre corrisponde un prezzo più basso) se ci azzardiamo a compiere l'operazione a computer acceso non solo l'unità non viene riconosciuta ma rischiamo pesantemente di danneggiare la macchina o l'unità esterna. Con l'Extensa 900 il collegamento o lo scollegamento del floppy disk può avvenire comodamente "a caldo" (a computer acceso), con indubbio vantaggio di praticità dovuto al fatto che non dobbiamo spegnere e riavviare la macchina.

Le dimensioni, poi, dell'Extensa 900 sono davvero molto ridotte: anche installato sulla sua unità di base non supera di molto l'ingombro di un portatile multimediale completo. Anteriormente è situato l'alloggiamento per la batteria ricaricabile in tecnologia Li-Ion; quattro LED verdi ci segnalano, su richiesta (si preme un piccolo pulsante sulla stessa batteria), la quantità di carica residua. Un analogo alloggiamento, come anticipato, è presente sulla Mobile Productivity Base che provvede alla sua ricarica anche quando non è installato il notebook.

Sul lato sinistro della macchina troviamo le porte audio (MicIn, LineIn, LineOut) e l'interfaccia seriale a raggi infrarossi compatibile IrDA. Gli slot per le schede di espansione PCMCIA (due di tipo I o II, una di tipo III) sono presenti sul lato destro: l'alloggiamento inferiore è inoltre compatibile con la tecnologia Zoomed Video per l'utilizzo di schede di decompressione video ad alta velocità di trasferimento dati. Il retro, come di consueto, è riservato all'interfacciamento col mondo esterno: troviamo una porta seriale, una porta parallela bidirezionale (utilizzata anche per il collegamento del floppy disk esterno), un ingresso per mouse/tastiera compatibile PS/2, l'uscita video per il monitor esterno funzionante, volendo, anche contemporaneamente al display a colori LCD del notebook.

Sul lato inferiore, oltre al connettore e agli agganci meccanici per l'unità base, troviamo l'alloggiamento per l'espansione di memoria e per l'hard disk rimovibile.

Della tastiera, oltre a ribadire il layout esemplare, segnaliamo un funzionamento dei tasti ineccepibile, con una corsa sufficientemente ampia e una spaziatura assolutamente nella norma. I tasti di controllo cursore sono disposti a "T" rovesciata, i PageUp/PageDn sono entrambi disponibili in prima battuta, troviamo i consueti comandi specifici di Windows 95 (a destra e sinistra della barra spaziatrice) e l'onnipresente tasto Fn, serigrafato in blu, tramite il quale si controllano alcune attività hardware della macchina. Innanzitutto, tramite tasto Fn,   possiamo richiamare l'utility di setup anche senza riavviare l'intero sistema. Poi possiamo far migrare l'Extensa 900 in ben tre differenti stati di "sonnecchiamento" a basso/nullo consumo. Possiamo salvare l'intero stato della macchina su hard disk, provocando la cessazione di tutte le attività, limitare lo spegnimento solo alle unità periferiche mantenendo alimentata solo la memoria, ridurre il consumo  complessivo disattivando solo quelle unità non utilizzate al momento. Gli stati di suspend/standby possono essere richiamati dall'utente con le combinazione di tasti Fn+F2, Fn+F3, Fn+F4, oppure attivati automaticamente preimpostandoli dal Power Management del programma di setup.

Molto interessante, inoltre, la trackpad integrata. Posizionata, come di consueto, al centro della zona antistante la tastiera (dove troviamo anche una coppia di altoparlanti stereo), oltre a percepire il singolo o doppio click picchiettando una o due volte sulla sua superficie, implementa un'interessante funzionalità di "Virtual Scroll Bar" con la quale possiamo far scorrere il contenuto delle finestre senza posizionare manualmente il puntatore sull'apposito cursore di scrolling. Sarà sufficiente "accarezzare" l'estremità destra della trackpad per provocare automaticamente lo scorrimento verso il basso o verso l'alto del contenuto della finestra attiva in quel momento. Non appena fermiamo il movimento del nostro polpastrello in quella zona (peraltro di dimensione definibile dall'utente), il puntatore mouse torna istantaneamente nel punto iniziale, come se nulla fosse successo. Semplicemente geniale!

 

TravelMate 6160

 

Come dicevamo nell'introduzione, agli utenti più esigenti sono dedicati i notebook della serie TravelMate. Escono dalla fabbrica sia con Windows 95 che con Windows for Workgroup preinstallati. L'utente, alla prima accensione, deve completare l'installazione dell'uno o dell'altro sistema effettuando una scelta... senza diritto di ripensamento. Con la macchina, in pratica, è fornita un'unica licenza per uno solo dei due ambienti operativi: quello inizialmente scartato sarà definitivamente cancellato dall'hard disk per liberare spazio per le altre applicazioni e per i propri documenti.

Rispetto all'Extensa 900 CTD, il TravelMate 6160 è per certi versi un notebook più tradizionale. L'unità floppy disk è incorporata nella macchina e al suo posto possiamo installare il lettore di CD-ROM fornito a corredo con l'apparecchio. Opzionalmente, come già anticipato, è possibile utilizzare il medesimo alloggiamento per installare differenti unità, alcune assolutamente atipiche per un computer portatile (come il caricabatterie per telefoni cellulari o il vassoio per incorporare nel notebook un piccolo organizer e procedere alla sincronizzazione dei dati!). Anche per il TravelMate 6160 è naturalmente disponibile una docking station opzionale, addirittura in tre differenti versioni: DockMate (solo replicatore di porte), DockMate Plus (incorpora anche una seconda coppia di altoparlanti stereo, una porta SCSI e un alloggiamento per schede corte PCI), DockMate Net Ready (simile al modello base, con in più un adattatore ThunderLAN per reti Ethernet).

Accanto all'alloggiamento floppydisk/CD-ROM è presente la batteria ricaricabile, anche in questo caso in tecnologia Li-Ion. Una seconda batteria può essere installata nell'alloggiamento di destra, rinunciando in questo modo ad ogni altro accessorio in quella predisposizione.

Sul lato sinistro della macchina troviamo gli slot per le espansioni PCMCIA (di tipo I, II e III), l'alloggiamento inferiore è, anche per questo notebook, compatibile con la tecnologia Zoomed Video. Lì vicino troviamo il pulsante di accensione/spegnimento della macchina, la porta PS/2 per il collegamento di mouse e tastiera esterna, l'ingresso per l'alimentatore/caricabatterie. Il lato opposto ospita le porte audio di ingresso/uscita (MicIn, LineIn, LineOut) e la consueta porta seriale a raggi infrarossi, compatibile come sempre con lo standard IrDA. Sul retro, protette da uno sportellone "caricato a molla" (basta premere un pulsante per la sua apertura a scatto), troviamo le rimanenti interfacce per i dispositivi periferici. Una porta seriale, una porta parallela bidirezionale (utilizzabile anche per il collegamento esterno del drive floppy disk quanto l'alloggiamento anteriore è occupato da un diverso dispositivo), l'uscita video per il monitor esterno e un grosso connettore multilinea per il collegamento con una delle tre docking station opzionali.

Agendo su un comando frontale, si accede alla tastiera, al display e al dispositivo di puntamento integrato. Quest'ultimo, diversamente dal modello Extensa, non è rappresentato da una trackpad a sfioramento ma da un più sofisticato TrackPoint: un microjoystick "insediato" tra i tasti "G", "H" e "B", ideato e proposto per la prima volta da IBM per i suoi notebook della famiglia ThinkPad. I tasti destro e sinistro del mouse sono posizionati al centro della zona antistante la tastiera, facilmente raggiungibili senza allontanare le mani da questa. A destra e a sinistra è presente una coppia di altoparlanti stereo: dietro alla griglia di destra è inserito anche il microfono interno.

Tra tastiera e display alcune spie LED segnalano altrettante funzionalità del portatile: attività del disco rigido, modalità standby, stato dei tasti CapsLock, NumLock, ScrollLock, velocità massima del processore (turbo).

E veniamo alla tastiera. Tanto per non smentirsi, anche nel caso del TravelMate (e non poteva proprio essere diversamente) si tratta di un'unità realizzata con la massima cura, sia per quel che riguarda il posizionamento dei tasti, sia per la loro precisione di funzionamento. Anche su questa tastiera alcune serigrafie in blu evidenziano l'accesso a funzionalità aggiuntive attraverso il consueto tasto Fn, situato in basso a sinistra. Sempre con le combinazioni di tasti Fn+F2, Fn+F3, Fn+F4, possiamo porre il sistema in stato di attesa, pausa, standby. In tutt'e tre i casi, al successivo risveglio, l'utente ritroverà il sistema esattamente nello stesso stato in cui l'aveva lasciato. Altri controlli "in blu" li troviamo tra i tasti di controllo cursore, raggruppati in basso a destra: possiamo, in questo caso, aumentare o diminuire la luminosità del display o il volume audio o disattivare "al volo" quest'ultimo con la funzione "Mute".

 

Concludendo

 

Entrambi i portatili Texas in prova questo mese ci hanno soddisfatto pienamente, pur rappresentando, se vogliamo, due approcci diametralmente opposti al problema del "mobile computing".

Due prodotti di altissimo livello, progettati e costruiti con cura, nel rispetto assoluto dell'ergonomia, pensati per soddisfare anche l'utente più esigente. I rispettivi prezzi di vendita (circa sette milioni per l'Extensa e dieci milioni e mezzo per il TravelMate, oltre l'IVA) ci sembrano infine ben allineati alla realtà di mercato degli attuali notebook, rappresentato principalmente da macchine che hanno sempre meno da invidiare, per caratteristiche tecniche, performance di calcolo, "attitudini multimediali", alla maggior parte dei personal computer da tavolo oggi in commercio.  


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