Articolo pubblicato sul n. 128 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) nell'aprile 1993

MCmicrocomputer


Prove prodotti:
Dell 320 SLi

di Andrea de Prisco

Dell, Dell, Dell... fortissimamente Dell. Sin da "piccolo" mi sono sempre chiesto perche' i costruttori non provassero a vendere direttamente i loro prodotti. Di qualsiasi genere fossero, dalla lavatrice all'automobile, dal televisore a colori alle macchine per ufficio. La risposta al mio dilemma era fortunatamente sufficientemente banale: se la Sony, l'Indesit, la Fiat, l'Olivetti non vendono direttamente i loro prodotti evidentemente e' perche' non e' questo il modo per fare grandi fatturati.

Anni ed anni dopo le mie elucubrazioni mentali pomeridiane salta fuori Michael Dell che con la sua formula di vendita diretta stravolge qualsiasi previsione di vendita raggiungendo in pochi anni risultati davvero entusiasmanti. Al punto da raggiungere l'ambita "quinta posizione" della graduatoria mondiale di vendita di personal computer avendo davanti a se' solo i colossi IBM, Apple, Compaq e Nec.Copertina del numero di MCmicrocomputer contenente l'articolo

Per me tutto cio' ha dello stupefacente. E in Italia le cose non vanno assolutamente in maniera diversa. Il 1992 ha visto chiudere i bilanci della Dell Italia con un fatturato di trenta miliardi per oltre diecimila unita' vendute. Parlando in termini di incremento, tra primo trimestre '92 e primo trimestre '91 stiamo a quota 149% ipotizzando un tondo 200% di incremento per il '93. Dunque funziona!

Ma cosa ? La vendita diretta. Chi vuole acquistare un prodotto Dell non deve far altro che comporre un numero telefonico di Milano per mettersi immediatamente in contatto con un venditore Dell. La merce ordinata si paghera' per il 30% all'ordine e il saldo alla consegna. Prevista entro 5 gg. lavorativi dall'ordine. Con tanto di clausola "soddisfatti o rimborsati", da Dell ribattezzata "formula valutazione prodotto" grazie alla quale l'utente ha ben trenta giorni di tempo per capire se ha fatto o meno l'acquisto giusto.

Per non parlare dell'assistenza sul posto (on site) in caso di malfunzionamenti, gratuita per i primi dodici mesi dalla data d'acquisto.

A tutto questo aggiungiamo due ingredienti importanti: grazie alla vendita diretta e quindi all'inesistenza di una rete di distribuzione, i prodotti Dell costano veramente poco. Ma il secondo ingrediente e' forse quello fondamentale: la qualita'. Ogni prodotto Dell e' fatto veramente bene. Funziona bene e quindi rappresenta sempre un ottimo acquisto. Poi, con la possibilita' di upgradare le macchine si e' comunque al riparo da svalutazioni precoci a carattere tecnologico. Oggi acquisto un 486sx a 33 MHz, spendendo ad esempio meno di due milioni (!), quando poi non ce la faccio piu', sempre con una telefonata e con una spesa minima, lo trasformo cambiando scheda microprocessore in un DX2 a 66 MHz, naturalmente dotato di coprocessore matematico interno non presente nel processore originario.

Questo mese pero', parleremo di un prodotto diverso. Diverso dai desktop di cui abbiamo appena parlato, trattandosi di un portatile, ma soprattutto diverso da qualsiasi altra macchina di questa categoria finora vista.

Il nome e' Dell 320SLi, e' un notebook "assoluto" (poi vi spieghero' meglio questa mia posizione) dotato di processore Intel 386 SL (a basso consumo) a 20 o a 25 MHz, hard disk da 60, 80 o 120 MB, 2 MB di RAM espandibili ad 6, uno slot per card PCMCIA nel quale possiamo alloggiare anche un modem interno, display LCD non retroilluminato dalla visibilita' piu' che sufficiente (purche' vi sia una buona luminosita' ambientale) grazie al quale le minuscole batterie ricaricabili assicurano oltre tre ore di funzionamento ininterrotto. Naturalmente non finisce qui. Nello scatolone, anch'esso di ottima fattura, troviamo una seconda batteria ricaricabile, una borsa per il trasporto, un mouse, l'MS-DOS 5.0, Windows 3.1, tutti i manuali in italiano, un drive esterno da 1.4 MB ultra compatto e l'alimentatore carica batterie. Per dirla alla Frassica, tutte queste trote per un "trotale" di meno di due milioni e settecentomila per la versione minima (20MHz e 60MB di HD) e meno di tremilioni e duecentomila per il modello super ultra denominato 325 SLi con clock a 25 MHz e hard disk da 120 megabyte. Soddisfatti o rimborsati ? Sicuramente soddisfatti.

 

Notebook "assoluto"

 

Personalmente ho una visione ben precisa di come deve essere fatto un computer per "meritarsi" l'appellativo di notebook. Cio' che e' essenziale, in un notebook, non sara' certamente la dimensione dell'hard disk o la velocita' del processore, ma soprattutto le dimensioni ridotte e il peso contenuto della macchina. Deve necessariamente avere tutto l'occorrente per l'uso per il quale e' destinato, che non e' certo quello di sostituire completamente una macchina fissa: a meno che le nostre esigenze non siano esclusivamente "da notebook" nel qual caso una macchina di questo tipo puo' essere piu' che sufficiente. L'unica evoluzione che riesco a digerire agevolmente e' data dalla possibilita' per alcuni modelli di installare una docking station per tenere li' dentro tutto quello che non serve in valigetta. Ma ancora siamo lontani dalla totale integrazione notebook-docking station della quale, magari, un giorno potrei parlarvene in un apposito articolo. Tornando ai notebook "assoluti", la soluzione Dell che consiste nel proporre una macchina piu' piccola e leggera possibile dotata di grande autonomia, mi sembra certamente azzeccata. In particolare il fatto di non aver inserito all'interno la meccanica per floppy disk fa risparmiare molto spazio ed altrettanto peso tutto a vantaggio di una migliore trasportabilita'. Dove assolutamente non bisogna risparmiare e' ad esempio nella tastiera, che utilizziamo milioni di volte piu' che il drive esterno. Ho visto notebook dove pur di infilarci tutto e non rinunciare a nulla, la tastiera aveva i tasti  dalla corsa talmente piccola che senza l'odiosissimo click software emesso dall'altoparlantino in pratica non si riusciva a scrivere. Il notebook lo prendi, lo apri, generalmente lo utilizzi lontano da casa o dall'ufficio, con un programma e con dei dati contenuti nell'hard disk. Perche' i costruttori si ostinano ad infilare dentro anche una meccanica che useremo una volta su cento ? Non sarebbe meglio che l'MS-DOS del futuro (dal momento che difficilmente ce ne riusciremo a liberare tanto presto) avesse di sistema (in modo da averlo su qualsiasi computer) un set di comandi facili ed intuitivi per effettuare trasferimenti da e verso un notebook ? Compresa, ovviamente, la possibilita' di vedere, una volta collegato il cavetto, tutte le periferiche del sistema fisso dalla postazione mobile. Insomma, gli anni passano, ma il notebook continua ad essere visto dagli utenti del doppio sistema, utilizzando la rigida terminologia matematica, come una coppia ordinata "(vantaggi,svantaggi)" in cui i primi li conosciamo tutti, i secondi li scopriamo man mano che utilizziamo una macchina di questo tipo e riguardano principalmente il fatto che dobbiamo continuamente trasferire i dati aggiornati dall'una all'altra macchina per non rischiare di avere fuori o in ufficio la versione precedente del nostro spreadsheet, dei nostri testi, del nostro archivio.

 

L'esterno

 

Tutto cio' premesso vediamo questo gioiello Dell come e' fatto. Cominciamo dalla finitura esterna: bellissima. E' quel grigio Nextel antigraffio che assicura anche una  piacevole sensazione al tatto. A macchina chiusa troviamo scoperti la sola presa per l'alimentatore esterno, l'interruttore a slitta di accensione e il regolatore per il contrasto del display. Un primo sportellino sito sulla destra nasconde l'alloggiamento per le batterie ricaricabili da 2200 mAh a 7.2 volt. Questo sportellino e' intelligentemente protetto da una doppia chiusura (una a slitta, l'altra a molla) da azionare in sequenza onde evitare aperture accidentali. Sul retro un secondo sportellino di dimensioni maggiori, nasconde le connessioni per l'esterno: una posta seriale, una porta parallela bidirezionale (alla quale potremo collegare il drive esterno fornito a corredo) una uscita per monitor esterno e una presa minidin per il collegamenti di mouse e tastiera esterna.

Sul fondo della macchina troviamo un terzo sportellino che ci permettera' di aggiungere ulteriori moduli di memoria e il coprocessore matematico 387. Non si tratta pero' di un zoccolo per quest'ultimo il che fa supporre che e' necessario acquistare da Dell una piccola scheda contenente il coprocessore in questione. Sempre sul fondo, in una posizione non troppo comoda, troviamo il comando a slitta per l'espulsione scheda PCMCIA eventualmente inserita all'interno.

Il logo Dell, diventato molto bello dopo l'ultimo restiling, e' posto esternamente sul coperchio display. Quest'ultimo si solleva dopo aver premuto i due sblocchi (un po' troppo gommosi per i miei gusti) presenti alle due estremita' del frontale.

Nella cerniera tra coperchio e unita', troviamo quattro spie (visibili anche a computer chiuso) che segnalano l'accensione o lo stato di suspend, l'attivita' dell'hard disk, lo stato di batterie scariche e la fase di ricarica. Altre tre spie sono presenti vicino alla tastiera e riguardano lo stato di quest'ultima e precisamente i vari CapsLock, ScrollLock, NumLock. Tra le spie della cerniera e il display troviamo un pulsante con sotto la serigrafia "Suspend". Permette di porre il computer in stato di StandBy e puo' essere azionato sia manualmente che contemporaneamente alla chiusura del display. Sporge infatti quel tanto che basta per premersi da solo quando richiudiamo la macchina. Naturalmente da SetUp possiamo disabilitare questa possibilita', non troppo comoda quando intendiamo utilizzare il notebook con monitor e tastiera esterna.

 

L'ergonomia

 

Dedichiamo un paragrafo a parte all'argomento ergonomia, dal momento che il Dell 320SLi e' una macchina un po' particolare. Tanto per le dimensioni e il peso estremamente contenuti quanto per il fatto che si tratta del primo portatile VGA con schermo non retroilluminato. Questa scelta, criticabile sotto il profilo ergonomico ha il solo vantaggio di risparmiare sul consumo di energia permettendo l'utilizzo di un pacco batterie di ridotte dimensioni che assicura comunque tre ore di autonomia in funzionamento continuo.

Che dire ? La visibilita' e' sicuramente piu' che sufficiente. Certo, il fondo verdino metallescente non e' proprio il massimo, ma a parte questo la qualita' del pannello LCD e' ottima. Diciamo che a piccole dosi non dovrebbe creare alcun problema, certo questo conferma il fatto che non si puo' proprio chiedere ad un notebook le prestazioni (anche in fatto di ergonomia) di una postazione fissa.

Sulla tastiera, di contro, il trenta e lode e' pure poco. Siamo di fronte ad un'unita eccellente sia per quanto riguarda la completezza, sia per la disposizione che per il tocco dei tasti. In quanti portatili troviamo tutti i tasti "generalmente" piu' grossi "effettivamente" piu' grossi ? E i tasti cursore disposti a "T" rovesciata ? E i vari Home, End, PgUp, PgDn tutti disponibili in prima battuta ? Non manca il tastierino numerico "immerso" ne' i tasti funzione F11 e F12 di solito presenti in seconda funzione di qualche altro tasto. L'unica cosa che manca e' qualche serigrafia in piu' per le funzioni accessorie, come il richiamo del programma di SetUp, Fn+F1, la  possibilita' di commutare tra display interno e display esterno, Fn+F11, o variare da tastiera il contrasto del display, Fn+F12. La velocita' del processore si cambia con la combinazione Ctrl+Alt+BackSlash.

 

L'interno

 

Indovinate un po' quante viti occorre rimuovere per smontare il piccolo Dell: venti ? trenta ? No, una ! Evviva ! A volte mi devo dannare per aprire i portatili, in questo caso una volta tolta la vite dal fondo non resta che separare le varie parti tenute unite da validi incastri. Dico validi per due motivi: tengono bene le parti unite e non tendono a rompersi separando le varie componenti. E questo conferma  il fatto che il Dell 320SLi sia una macchina fatta veramente bene.

Tutta l'elettronica giace su una scheda grande piu' o meno come la tastiera ed e' posta proprio sotto a quest'ultima. Il processore utilizzato e', come  detto, l'Intel i386SL a 20 MHz: si tratta della nota versione a basso consumo del 386SX quindi comunque con bus dati a 16 bit invece che 32. Accanto al processore troviamo i primi due megabyte di ram disponibili on board e accanto a questo il connettorino per l'espansione di memoria accessibile, come detto, dal  fondo della macchina. Sempre in quella zona troviamo la gia'  citata "predisposizione-ma-non-troppo" per il coprocessore matematico.

L'hard disk e' posto in alto a sinistra, accanto al vano porta batterie (in pratica l'unico posto rimasto disponibile). L'esemplare in nostro possesso montava una meccanica Quantum da 80 megabyte.

Il livello costruttivo generale e' molto buono anche se si notano diversi rattoppi sia elettrici che elettronici (alcuni componenti sono stati aggiunti incollandoli sopra ad altri chip e provvedendo poi con dei collegamenti elettrici volanti la comunicazione con le sedi opportune). L'esemplare in  nostro possesso e' pero' una macchina di preserie e probabilmente i notebook venduti al pubblico avranno gia' una nuova release della scheda elettronica.

 

Conclusioni

 

Promozione dunque a pieni voti per il piccolo portatile Dell che gioca molte buone carte a suo favore proponendo qualcosa di diverso dal quale molte altre case dovrebbero imparare.

Anche il prezzo di vendita e' perfettamente allineato sia con la concorrenza (ricordiamo che i prodotti Dell sono "di marca" e nessun paragone puo' essere fatto con gli onnipresenti cinesazzi) sia con le effettive caratteristiche offerte. Non ultima la nutrita serie di accessori fornita a corredo che, lo ricordiamo, vanno dalla borsa per il trasporto alla seconda batteria ricaricabile, dal mouse al drive esterno, non senza citare l'MS-DOS 5.0 e Windows 3.1 .

Riguardo al display privo di retroilluminazione non possiamo che ricordarvi la storia della botte piena e la moglie ubriaca e che per fare qualcosa che consumi poco da qualche parte si deve pur tagliare (e qui potremmo citare tanto il tipico "nulla si crea nulla si distrugge" quanto il ben piu' noto decretone fiscale del luglio scorso...).

Per concludere, volendo a tutti i costi trovare un difetto che poteva essere risolto in sede di progettazione, potremmo citare la mancata possibilita' (visto che consuma poco) di utilizzare normali pile alcaline nel caso in cui rimaniamo a secco con le batterie ricaricabili. E' una soluzione che s'e' gia' vista in un altro portatile (basta disegnare il blocco batterie di forma standard) e fu da me molto apprezzata: se e' vero infatti che la fortuna e' ceca, la sfortuna ci vede benissimo (cfr. Murphy's Laws) e stiamo pur certi che per quanto lentamente le batterie prima o poi termineranno la loro carica sul piu' bello. E una marcia in piu'... non fa mai male.


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