Articolo pubblicato sul n. 132 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) nel settembre 1993

MCmicrocomputer


Prove prodotti:
Computer Discount SuperMate 486DX-50

di Andrea de Prisco

Il bello dei portatili, l'ho piu' volte ripetuto in queste pagine, e' che sono tutti diversi tra loro. Ne esistono di tutti i prezzi, di tutti i colori (!), con tutte le possibili dimensioni, della potenza che vogliamo. Si va dai palmtop veri e propri ai notebook "di lusso" con display a colori a matrice attiva passando per diverse soluzioni intermedie come i cosiddetti subnotebook o quelli ai quali per motivi di compattezza/leggerezza e' stato volutamente sottratto qualcosa, dal drive interno all'hard disk o piu' semplicemente (questo ci piace di meno) troviamo una tastieraCopertina del numero di MCmicrocomputer contenente l'articolo di qualita' scadente o con la corsa dei tasti ultra corta.

I notebook "regular" hanno invece la giusta dimensione per essere portati facilmente dietro (in un bella valigetta, come minimo) senza pero' costringerci ad usare tastiere microscopiche o display formato francobollo. Da molto tempo non esiste notebook senza un display VGA a 16 o 32 livelli di grigio e un hard disk da 40/60 megabyte. Per quel che riguarda le performance possiamo affermare che non c'e' piu' religione...

Chi avrebbe mai immaginato, solo pochissimi anni fa, addirittura notebook dalla potenza ormai incontrollata dei 486 a 50 o 66 MHz? Non dovremo meravigliarci affatto se tra poco, molto poco, tempo arriveranno anche i Pentium formato blocco note. Capire poi se tutta questa potenza di calcolo sia poi davvero utile all'interno della nostra valigetta e' tuttora un problema insoluto. Se da un lato, infatti, saremmo tentati di dire che si tratta certamente di potenza sprecata, dall'altro non possia¬¬mo riconoscere che quando ci abituiamo a determinati livelli di performance con il computer da scrivania, ci sentiamo sgradevolmente limitati quando operiamo "in esterno" con un notebook a potenza ridotta.

La macchina in prova questo mese e' un notebook basato nientepopodimeno che su un 486 DX a 50 MHz. DX e non DX-2 nel senso che i 50 MHz riguardano non solo il processore ma l'intera elettronica. Per certi versi potremmo dire (anche se, benchmark "seri" alla mano, non e' assolutamente cosi') che si tratta del 486 piu' potente oggi esistente essendo il "mitico" 66 MHz un DX-2 con clock esterno a 33. Ma le caratteristiche da campione del CDC SuperMate 486 DX-50 non si fermano al processore. Intanto l'hard disk installato e' da 120 megabyte, cosa che ci mette al riparo da qualsiasi claustrofobia informatica da memoria di massa. Le dimensioni, al contrario, sono contenutissime, cosi' come molto ridotto e' il peso. Non per questo pero' ci troviamo davanti ad un prodotto scomodo da usare. La tastiera, infatti, e' ottima sotto il profilo del feeling dei tasti (una delle migliori se non LA MIGLIORE in assoluto) un po' meno riguardo la completezza o la disposizione di alcuni tasti. Del prezzo, signore e signori, e' meglio non parlarne. Qualcuno, debole di cuore, potrebbe rimanerci secco...

 

Segni particolari: bellissimo

 

Una volta esistevano le persone in doppio petto grigio. Poi hanno inventato le banche vestite allo stesso modo. Ora i portatili...

La prima cosa che colpisce del CDC SuperMate e' la sua bellezza. Sara' perche' a me il grigio piace tantissimo, ma questo piccolo notebook ha un'eleganza unica. La finitura esterna e' del tipo Nextel antigraffio: la microporosita' della sua superficie esterna, oltre a conferirgli un aspetto opaco, lo rende particolarmente gradevole al tatto.

Pur essendo dotato di meccanica per floppy disk da 1.4 MB ha le dimensioni tipiche di un notebook "driveless". Questa, diversamente dagli altri portatili, e' posta sulla sinistra, in una posizione un po' meno comoda da raggiungere, ma considerato che l'utilizzo del drive interno e' sempre piu' limitato non possiamo certo considerarlo una carenza di tipo ergonomica.

Tutti i vari connettori esterni sono protetti da appositi sportellini in plastica. Sul retro troviamo una porta seriale, sulla destra la porta parallela piu' un insospettabile connettore ibrido per il collegamento simultaneo di una tastiera estesa e del monitor esterno. A corredo e' fornito un apposito adattatore che da un lato si inserisce nella presa del computer e dall'altro fornisce le due uscite standard per monitor e tastiera. Ad onor del vero dobbiamo pero' riconoscere che l'accoppiamento non e' poi del tutto insensato, in quanto molto probabilmente utilizzando un monitor esterno collegheremo anche una tastiera e viceversa. Trattandosi infatti di un computerino tutt'altro che "-ino" non e' affatto da escluderne l'utilizzo come macchina unica: sulla scrivania collegato ad una tastiera estesa e monitor a colori, fuori stanza ovviamente cosi' com'e' staccando un unico connettore anziche' due.

La batteria ricaricabile, di dimensioni ridotte anch'essa, e' posta sul fondo ed e' facilmente accessibile sfilando un coperchietto ad incastro. Sempre sul fondo troviamo l'alloggiamento per l'espansione di memoria opzionale da quattro megabyte. La macchina e' fornita di altrettanta memoria centrale direttamente installata sulla scheda madre.

Tornando sul lato destro in prossimita' dei due gia' citati connettori per la porta parallela e per la "videotastiera" troviamo la presa telefonica per il modem interno opzionale e un connettorone 100 pin che rende disponibile esternamente il bus AT della macchina. Sul manuale istruzioni e' segnalata come opzione un Mini-Lan Adapter (a dire il vero non troppo "Mini") che si collega a questa porta. Le altre possibili opzioni (sempre citate sul manuale della macchina) riguardano il fax/modem interno e una batteria supplementare da ancorare esternamente alla macchina per aumentarne considerevolmente l'autonomia, normalmente limitata a circa un'ora di funzionamento a causa dell'elevato consumo del processore progettato per sistemi desktop.

Nella parte superiore del computer, in corrispondenza della cerniera del display troviamo, accessibili dall'esterno, l'interruttore di alimentazione e le sette spie di sistema riguardanti lo stato di alimentazione, quello di batterie in agonia, l'attivita' dell'hard disk e del floppy disk, lo stato dei tasti CapsLock, NumLock e ScrollLock. Quest'ultime due spie segnalano, attraverso un lampeggio continuo, anche lo stato di velocita' del processore normale o turbo. Fortunatamente tale lampeggio e' escludibile con la combinazione di tasti Fn+F3.

La nostra visita guidata nel SuperMate continua con la classica ispezione della tastiera o, piu' in generale, del computer in posizione di utilizzo.

Come detto nell'introduzione, la tastiera e' di qualita' superlativa. Non sto esagerando: difficilmente in macchine cosi' compatte troviamo tasti con i quali si familiarizza tanto facilmente. L'unico neo riguarda la non totale completezza (alcuni tasti di importanza "quasi primaria" sono relegati in seconda battuta) e l'assurda errata disposizione del tasto sinistro di Shift invertito rispetto al tasto "minore-maggiore". E' vero che a tutto si fa l'abitudine, ma per una cavolata simile (effettuata su una tastiera da 110 e lode e bacio sulla fronte!!!) si corre il rischio di passare diverse notti insonni.

Tutti gli altri tasti sono disposti correttamente: i tasti cursore sono disposti a "T" rovesciata, back space, barra spaziatrice, Enter sono di dimensioni maggiori. Peccato, come detto, che alcuni tasti "importanti" siano disponibili solo in seconda battuta, dopo la pressione del tasto Fn disponibile in basso a sinistra. Queste mancanze "eccellenti" riguardano i tasti PageUp, PageDn, Home, End nonche' la coppia Ins e Del. Il tastierino numerico immerso e' richiamabile semplicemente agendo sul tasto NumLock.

I dodici tasti funzione, piu' i tasti NumLock, ScrollLock e PrintScreen sono disponibili al di fuori della tastiera attraverso una serie di pulsanti di dimensioni ridotte e un po' troppo duri da premere. Sopra a questi troviamo l'alloggiamento per la trackball integrata che, nel caso di installazione del modem interno, va eliminata. La posizione purtroppo non e' delle migliori, specialmente per quanto riguarda i due tastini, anch'essi troppo duri da premere come i tasti funzione.

Per finire, il display e' di generose dimensioni e offre una visibilita' piu' che soddisfacente: si tratta di un'unita' retroilluminata a matrice passiva, con i comandi di regolazione luminosita' e contrasto facilmente accessibili.

 

All'interno

 

Per aprire il SuperMate 486DX non sussistono particolari problemi. Basta infatti svitare sette viti dal fondo (alcune nascoste da gommini o etichette), scollegare la compatta tastiera, togliere altre tre viti sotto a quest'ultima. A questo punto i due semigusci non sono piu' trattenuti insieme e per separarli non bisogna far altro che scollegare due connettori, uno per il display integrato, uno per i tasti funzione separati.

Una volta messa a nudo la piastra possiamo ammirare tutte le meraviglie tecnologiche interne. Il microprocessore 486 DX e' posto al centro: accanto a questo una piccola ventola di areazione supplisce la mancanza di qualsiasi aletta di raffreddamento. Fortunatamente la rumorosita' di questa non e' eccessiva, tanto da confondersi facilmente con il sibilo dell'hard disk. La RAM di sistema, quattro megabyte "on board", e' posta all'estremita' sinistra, in corrispondenza della sede per l'espansione di memoria (guarda caso!) accessibile dal fondo della macchina. Il piccolo hard disk (come dimensioni esterne) e' situato nell'unico spazio rimasto disponibile, tra la meccanica per floppy disk (che gia' da diverso tempo ormai rappresenta una delle cose' piu' ingombranti di un portatile) e la sede per il modem interno opzionale che puo' essere installato al posto della trackball integrata.

Per quanto riguarda la costruzione, non possiamo non evidenziare un livello qualitativo a dir poco ottimo, almeno per quanto riguarda la parte digitale. Un piccolo appunto potremmo muoverlo solo riguardo la sezione di alimentazione, letteralmente affogata nel silicone grigio. Paura di perdite?

 

Per finire

 

Nell'introduzione vi abbiamo detto che del prezzo era meglio non parlarne. Addirittura affermando che qualcuno potrebbe rimanerci secco. E' ovvio che una affermazione del genere lascia trapelare molto chiaramente che questo computer costa "molto". Diminutivo di "molto poco".

Ebbene, il CDC SuperMate 486 DX, nello splendore dei suoi 50 MHz, del suo hard disk da 120 megabyte, dei suoi quattro megabyte di RAM costa solo... rullo ti tamburi... 3.990.000 piu' IVA. Vale a dire piu' o meno come un computer di pari prestazioni da tavolo, circa la meta' di altri portatili dalle caratteristiche simili ma prodotti da marchi piu' blasonati. Inutile dirvi che alla luce del suo incredibile prezzo il giudizio complessivo di questa macchina non puo' non essere estremamente positivo e anche i pochi difetti riscontrati e doverosamente citati in questa prova appaiono immediatamente dissolti nel nulla. I nostri migliori complimenti alla CDC che ancora una volta ha saputo scegliere un validissimo oggetto proponendolo un prezzo di vendita particolarmente conveniente per le caratteristiche offerte.

 

Riquadro Prezzi:

 

Produttore e distributore:

Computer Discount

Via Tosco Romagnola 61

56012 Fornacette (PI)

 

Prezzo (Iva esclusa):

 

CDC SuperMate 486 DX 50 - HD 120 MB - RAM 4 MB - display VGA monocromatico - trackball integrata - borsa L. 3.990.000

 


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