Articolo pubblicato sul n.290 de La Repubblica il 17 dicembre 1993

La Repubblica...


Obiettivo puntato sul risparmio

di Andrea de Prisco

Qualunque siano le esigenze e le disponibilita' economiche si puo' stare tranquilli: esiste la macchina fotografica per tutti.

Mentre fino a pochi anni fa esisteva una maggiore confusione dovuta alla contemporanea presenza di piu' formati fotografici, come le compatte "Pocket", le anziane "Instamatic" e i poco fortunati "PhotoDisc" (da non confondere con l'attuale PhotoCD) in netta contrapposizione al formato 135 riservato solo ai fotoamatori piu' esigenti, oggi e' proprio la pellicola di questo tipo che e' utilizzata dalla quasi totalita' degli apparecchi fotografici in commercio. Siano esse moderne macchine fotografiche autofocus da svariati milioni o compatte ultraeconomiche da poche decine di migliaia di lire. Diffidare, quindi, da chi cerca di vendere una macchinetta con un formato fotogramma diverso dall'ormai standard 135.

Per scegliere la fotocamera da acquistare non e' sufficiente basare la propria decisione solo sulla cifra che si e' disposti a spendere. E' necessario partire dal tipo di fotografie da scattare, essendo ben consci del fatto che se si vuole spendere poco e disporre di una macchinetta da taschino si otterranno risultati soddisfacenti solo per un ristretto genere di fotografie, tipicamente riprese in esterni di paesaggi o foto di gruppi, dimenticando per quanto possibile la realizzazione di ritratti, le riprese a distanza ravvicinata o in interni che non siano le allegre foto di compleanno. Acquistando invece un apparecchio reflex (fotocamera in cui l'inquadratura avviene utilizzando lo stesso obiettivo di ripresa e non un mirino ottico separato), un corredo di obiettivi intercambiabili e, non ultimo, un flash separato di potenza medio-alta, se da una parte si potra' realizzare qualsiasi tipo di fotografia, dall'altra bisogna considerare un esborso di denaro sicuramente superiore ai due tre milioni, alcuni chilogrammi di peso complessivo, e un ingombro totale per nulla indifferente, tale da dover considerare quello che dovrebbe essere "la macchina fotografica" un vero e proprio ulteriore bagaglio da viaggio.

Se ci si orientata verso l'acquisto di una fotocamera compatta, esistono in pratica due sole scelte: autofocus o economica. Le prime offrono la messa a fuoco automatica e il controllo elettronico dell'esposizione per scattare fotografie anche in assenza di sole o comunque in situazioni piu' critiche, le seconde funzionano bene solo in condizioni di luminosita' ottimale e generalmente fanno affidamento sulla capacita' delle moderne pellicole di assorbire con facilita' vistosi errori di esposizione. Tra le tante compatte economiche presenti sul mercato, e' da segnalare, a poco piu' di centomila lire, la Canon Prima Junior S che, pur senza messa a fuoco, dispone di un tasto per effettuare fotografie a distanza ravvicinata (fino a mezzo metro). La Minolta Memory Maker ha come primato il fatto di costare poco piu' di cinquantamila lire nonostante abbia, come la prima, un flash elettronico incorporato per scattare foto anche in interni, fino ad una distanza massima di due tre metri.

Spendendo un po' di piu', dalle duecentomila lire in su, e' sicuramente consigliabile optare per una fotocamera autofocus ad esposizione automatica. Quest'ultime, di dimensioni e peso simile alle prime, permettono di ottenere risultati interessanti in un maggior numero di situazioni. Un vero e proprio capolavoro dal punto di vista estetico e' sicuramente la MJU-1 della Olimpus che in appena 170 grammi di peso offre la messa a fuoco automatica a raggi infrarossi da 35 cm all'infinito, caricamento e riavvolgimento della pellicola a motore, otturatore elettronico, esposizione programmata, flash incorporato anti occhi rossi. La Yashica T4, costruita dalla giapponese Kyocera, offre caratteristiche simili alla Olimpus, ma puo' contare su un obiettivo di origine tedesca, uno Zeiss Tessar da 35mm con luminosita' 3.5 (piu' e' basso tale valore piu' l'obiettivo e' luminoso). Grazie poi ad un otturatore programmato di maggiore escursione, con la Yashica T4 e' possibile cimentarsi nelle fotografie notturne, potendo contare su tempi di esposizione fino ad un secondo (contro un quindicesimo di secondo della MJU-1). La Nikon AF 600 e' l'apparecchio per chi cerca il massimo della compattezza. Questa fotocamera, oltre a tutte le caratteristiche tipiche di un apparecchio autofocus con esposizione automatica programmata, offre la possibilita' di utilizzare il fotogramma in formato panorama riducendone l'altezza dai classici 24mm a poco piu' di 13. Tale funzione, agendo su un apposito comando, puo' essere utilizzata in ogni momento ma e' necessario che il laboratorio al quale ci si rivolge per lo sviluppo e la stampa dei negativi sia attrezzato per questo particolare formato. Diversamente come risultato si otterranno due bande nere sopra e sotto la fotografia, tipo le immagini televisive dei film in Cinemascope.

Per quel che riguarda le fotocamere reflex, la scelta e' ancora piu' ampia e diversificata. A parte alcune reflex tuttofare, come le Olimpus IS-2000 /IS-3000 e le Chinon Genesis III e IV, complete di obiettivo zoom non intercambiabile e di flash elettronico automatico, queste macchine fotografiche, come detto, sono fulcri di sistemi anche complessi che possono accontentare le necessita' sia dell'amatore esigente che del professionista evoluto. Vendute di solito con un obiettivo da 50mm o con uno zummettino di ridotta escursione focale, possono essere facilmente espanse acquistando altri obiettivi, flash, accessori, filtri. Anche nel campo degli apparecchi reflex e' possibile trovare l'impostazione classica delle Leica o delle Contax, la tecnologia ultra avanzata delle Canon o delle Minolta, l'alta tecnologia conservativa delle moderne Nikon che nonostante tutte le innovazioni (che vanno dalla messa a fuoco automatica a sistemi tridimensionali di misurazione dell'esposizione) riescono comunque a lavorare, sebbene con meno funzioni, anche utilizzando vecchi obiettivi, sempre Nikon, di trenta e piu' anni fa.

 

(BOX)

Automatico e' bello

Tranne poche eccezioni, le moderne macchine fotografiche dispongono di svariati automatismi. Il primo e' sicuramente quello riguardante l'esposizione: la quantita' di luce che deve raggiunge la pellicola dipende solo dalla sensibilita' di questa e non dalla luminosita' della scena ripresa. Cosi' una fotografia scattata in pieno sole necesitera' di un'esposizione anche inferiore al centesimo di secondo, una all'ombra sicuramente superiore, per arrivare ai secondi interi o ai minuti per le fotografie notturne scattate, naturalmente, senza flash. L'esposimetro incorporato nelle fotocamere misura la luce ambiente e decide, di conseguenza, il tempo di esposizione e/o il diaframma (l'apertura dell'obiettivo) da utilizzare. In molti casi, pero', tale automatismo puo' dare risultati inaspettati. Ad esempio nello foto controluce: il dispositivo, abbagliato dall'eccessiva luminosita', impostera' un tempo di esposizione molto breve ottenendo come risultato un soggetto in primo piano completamente illeggibile. In questi casi e' necessario agire su un apposito comando "controluce" che informa la macchina fotografica del tipo di ripresa e imposta, a tutti gli effetti, un tempo di esposizione maggiore nonostante l'elevata luminosita' riscontrata.

Il secondo automatismo presente ormai nella maggioranza dei moderni apparecchi fotografici riguarda la messa a fuoco. A seconda del tipo di apparecchio (compatto o reflex) funzionera' con una tecnologia o con un'altra, ma in entrambi i casi puo' creare qualche problema se utilizzato alla cieca. Se escludiamo la sola Canon EOS-5, che e' in grado di rilevare il movimento della pupilla del fotografo mentre inquadra per stabilire qual e' il soggetto principale, di solito la messa a fuoco automatica avviene misurando la distanza del soggetto al centro dell'inquadratura. Se si fotografa una persona situata lateralmente la misurazione avverra' sullo sfondo ottenendo come risultato un soggetto sfuocato. Alcuni apparecchi permettono di leggere la messa a fuoco prima di completare l'inquadratura: spostando la fotocamera si porta momentaneamente il soggetto al centro, si esegue la messa a fuoco (che viene memorizzata) si posiziona il soggetto nel punto desiderato e si scatta la fotografia.

Anche riguardo i flash incorporati generalmente sia l'attivazione che l'esposizione sono automatiche: e' preferibile, in ogni caso, scegliere un apparecchio in cui sia possibile disattivare il flash per evitare lampi indesiderati. Pur senza essere degli 007, puo' capitare di voler riprendere un soggetto senza dare troppo nell'occhio e con un flash che lampeggia sarebbe troppo difficile.

AdP


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