Articolo pubblicato sul n. 178 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) nel novembre 1997

MCmicrocomputer


Digital Imaging:
Vogliono ammazzare la fotografia digitale...
(dite la vostra, please!)

di Andrea de Prisco

Non mi piace, non sono e non voglio essere pessimista, ma sono ahime' sempre piu' convinto che la stragrande maggioranza dei costruttori di fotocamere digitali ce la stia mettendo tutta per distruggere ("affossare", come dicono a Roma) la fotografia digitale. Naturalmente non ci riusciranno affatto (come vedete anche il mio ottimismo, alla fine, prevale) in quanto gli utenti col "sale in zucca" esistono e non sono affatto una ristretta minoranza.Copertina del numero di MCmicrocomputer contenente l'articolo

Non mi e' ancora chiaro, venendo al dunque, a chi sono destinate le fotocamere digitali attualmente in commercio (almeno quelle dal costo ragionevole, diciamo al di sotto dei due milioni, IVA compresa), considerate le reali capacita' di ripresa di questi nuovi giocattolini. Ottime per i periti assicurativi, per pubblicare piccole immagini sulla Rete, per chi ha bisogno di riprendere a risoluzione medio/bassa oggetti da catalogare digitalmente... ma per favore non chiamatele macchine fotografiche!

Nei negozi di fotografia, non c'e' che dire, gli apparecchi di questo genere sono comparsi gia' da un pezzo, ma mai, proprio mai, mi e' capitato di vederne in giro, al di fuori delle suddette imbandite vetrine. E dire che abito a Roma, cittą' sempre zeppa di turisti provenienti da tutto il mondo, che mi diverto a osservare attentamente (a volte fotografandoli addirittura!) tutte le volte che mi reco a Fontana di Trevi, a Piazza di Spagna o in San Pietro, regalandomi qualche ora di svago di tanto in tanto.

Eppure c'e' chi si entusiasma davanti a display dai colori scintillanti, rimarcando la possibilita' di ottenere ottime (ci vuol coraggio!) immagini senza "sprechi" di pellicola, fruibili immediatamente e altrettanto immediatamente stampabili, memorizzabili, spedibili via Internet in ogni angolo del mondo. Non sono, naturalmente, i pensieri dell'utente (quello, se ci casca, tira piu' d'un "moccolo" al cielo) ma di molti addetti ai lavori, veri saccenti del guadagno facile a tutti i costi, in grado di venderti anche la Luna digitale purche' tu sia in grado di pagarla profumatamente, senza lamentarti ne' ora ne' mai.
Poveri illusi...

En passant, voglio raccontarvi (pur senza fare i nomi, com'e' ovvio) di un'accesa - ancorche' divertente! - discussione che avuto alla fine di settembre col "product manager di turno", presso la sede italiana di una grossa, diciamo pure grossissima, azienda giapponese di prodotti fotografici tradizionali e digitali. L'argomento della strana discussione riguardava la "mia" Nikon F5 Digital di cui vi ho parlato nel numero di Luglio/Agosto di MCmicrocomputer. E' presente, testo e immagini, anche in Internet, nella mia homepage all'indirizzo http://www.mclink.it/personal/MC0258. Ha avuto, tra l'altro, l'immeritato titolo di "Sito del Mese" nientepopodimeno che su Fotografare di Agosto, all'interno di un articolo ricco di pagine Web ad alto contenuto fotografico.

Naturalmente l'azienda cui mi riferisco non e' la Nikon Corporation di Tokyo ne' la Nital di Torino (distributore italiano dei prodotti fotografici di questo marchio) ma, comprensibilmente, un acceso competitor della prima. Quel che e' successo ha quasi dell'inverosimile: la persona con cui ho parlato sosteneva, anche troppo "intensamente" per i miei gusti, che nel mio pezzo erano evidenti grosse lacune in campo fotografico e che in particolare un dorso digitale applicato a una fotocamera tradizionale sarebbe stata una scelta (trattenete il respiro...) assolutamente controproducente per l'utilizzo professionale (pausa meditativa...).

Molto divertente. Peccato che da questo punto di vista si tratti, in realta', della scoperta dell'acqua calda, visto che nel medio e grande formato i dorsi digitali li hanno inventati gia' da un pezzo e che quelle pochissime fotocamere da studio esclusivamente digitali (alcune piu' vicine alle telecamere che agli apparecchi fotografici) hanno una penetrazione di mercato quasi inesistente.

Diciamo le cose come stanno: fermo restando che la mia e' solo un'ipotesi tecnologica, nulla di piu', fondamentalmente riesco a individuare solo due plausibili chiavi di lettura circa il curioso accaduto. La prima riguarda, probabilmente, il fatto che nella mia elucubrazione digital fotografica sia stata utilizzata una fotocamera Nikon in luogo di un apparecchio prodotto e distribuito dall'azienda (segreta!) di cui sopra. Del resto, l'irriverente affermazione - resa, tra l'altro, in presenza di testimoni! - non lascia adito a molti dubbi: "... di' la verita' ti ha pagato la signora XXX per scrivere un pezzo simile...".

La seconda chiave di lettura, ancora peggiore, e' da ricercare nel fatto che chi produce apparecchi fotografici digitali di fascia alta/altissima vede con eccessivo sospetto ogni tentativo, anche solo ipotetico a quanto pare!, di rendere digitali - tecnologia permettendo - le fotocamere tradizionali gia' possedute dai fotografi professionisti e i fotoamatori di tutto il mondo. Quindi non solo Nikon F5 Digital, ma anche Canon F1, Olympus OM-2 e Contax RTS III alla bisogna, cosi' come accade per Hasselblad, Fuji, Mamiya e Rollei nel medio formato. Che male c'e'?

Per concludere lancio un appello: correte a rileggervi l'articolo pubblicato su MC 175 a pagina 276 (oppure collegatevi via Internet alla mia homepage prima citata, dove troverete anche le immagini ad alta risoluzione - basta cliccarle col mouse! - della fotocamera digitale dei miei/nostri sogni) e ditemi in tutta sincerita' cosa ne pensate. Potete scrivermi in redazione (oppure via posta elettronica all'indirizzo adp(a)mclink.it) per esporre la vostra posizione al riguardo. Non e' escluso, se il mio invito come mi auguro verra' accolto da un numero ragionevole di lettori, che gli interventi piu' interessanti possano essere pubblicati su MC in questa stessa rubrica, aprendo una sorta di aperto dibattito sul futuro della ripresa fotografica digitale. In barba a chi pensa, sostenendolo in vari modi, che gli utenti intelligenti (professionisti e non) appartengano a una specie ormai rara...


Articolo pubblicato su www.digiTANTO.it - per ulteriori informazioni clicca qui