Articolo pubblicato sul n. 181 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) nel febbraio 1998

MCmicrocomputer


Anteprima:
Union Reality UR Gear

di Andrea de Prisco

Finalmente qualcuno ha usato la testa... per consentirvi di usare la testa. Sembra un gioco di parole - tanto per cambiare! - ma in realtà il riferimento è tutto dedicato all'italianissima Video Computer, che questa volta s'è messa in... testa (qualora non bastasse) di proporre al pubblico un dispositivo tanto innovativo quanto rivoluzionario.Copertina del numero di MCmicrocomputer contenente l'articolo

Union Reality UR Gear è, innanzitutto, difficile da descrivere in poche, concise, parole. Non è, ovviamente, un joystick 3D, non è un dispositivo di puntamento, non è un casco virtuale, non è un'espansione multimediale del nostro PC, non è una cuffia stereo immersiva con microfono incorporato e riconoscimento vocale... ma è, molto semplicemente, tutte queste belle cose tutte insieme.

Ad ulteriore conferma dell'indescrivibilità del prodotto, avete mai provato a "calzare" un joystick come fosse un cappuccio? A fondervi, con esso, fino a diventare quasi un'unica entità interattiva? E una volta compiuto l'incredibile "innesto" - in pratica trasformati in mitologici "joysticcosauri" - come vi sentireste una volta verificato che riuscite controllare agevolmente con i naturali movimenti della testa tutte le azioni anche del più avvincente videogame dell'ultima generazione?

E' inutile nasconderlo: l'esperienza "virtuale" (che poi si rivela tanto naturale quanto reale) di UR Gear va assolutamente vissuta di persona, non raccontata. L'avevamo intuito durante l'anteprima al pubblico allo scorso SMAU (e in qualità di "confinanti" di stand alla manifestazione milanese possiamo testimoniarlo fortemente!) ma ne abbiamo avuto piena conferma appena ricevuto in redazione uno dei primi prototipi del casco. All'inizio tutti lo guardano con un po' di diffidenza: "il solito tentativo di inventare una nuova formula di joystick"; poi la voglia di provarlo si manifesta irrefrenabilmente e tocca infine litigare con l'appropriatore indebito di turno che non vuol più "schiodare" dalla postazione PC appositamente allestita. E, giù, botte!

E' interessante notare come, "usando la testa", si riesce a controllare molto più di quanto si creda tutti i movimenti tipici di un device di puntamento: si sfrutta, in questo modo, proprio la nostra spontanea gestualità per interagire finemente con tutte le applicazioni software utilizzate. In primo luogo con i giochi, ma, come vedremo, senza minimamente trascurare campi d'utilizzo ben più specializzati.

Tornando al presente, bastano solo pochi attimi per prendere conoscenza della nuova realtà, esperienza che non può in nessun modo essere illustrata e descritta attraverso i mezzi di comunicazione tradizionali, carta stampata, video, presentazioni multimediali ecc.. E' un po' come se qualcuno volesse descrivervi un nuovo profumo mai sentito, un suono di uno strumento musicale mai ascoltato, un colore ipersaturo al di fuori dello spettro visibile umano e per questo invisibile. Non si può, semplicemente!

 

Pininfarina, basta la parola!

 

UR Gear è particolarmente curato sotto il profilo estetico, tant'è che porta la firma nientepopodimeno che di Pininfarina (e scusate se è poco!). Nel comunicato stampa rilasciato in lingua inglese durante lo scorso C.E.S. di Las Vegas (la più importante manifestazione mondiale di informatica e di elettronica di consumo, alla quale la Video Computer era presente con un proprio stand per lanciare, worldwide, il suo mirabolante casco) si ricorda che Pininfarina  è il designer delle Ferrari, ma non crediamo occorra ribadire il concetto anche tra noi italiani.

Il casco ha un look spiccatamente "futuribile" che certo soddisferà le esigenze estetiche anche del pubblico più giovane. Ricorda un po' i caschi aerospaziali... dei film di fantascienza: in realtà, anche come peso e dimensioni, non differisce molto da quello di una cuffia stereo di tipo chiuso, con un più la sola appendice microfonica anteriore e il ricevitore infrarosso sulla parte superiore. Non dispone, ahinoi, di alcuna regolazione riguardante la testa dell'utente: un minimo adattamento alle varie taglie si ha grazie alle molle integrate negli auricolari che, nelle persone (come il sottoscritto) particolarmente testone (in tutti i sensi) stringeranno maggiormente rispetto a chi ha una "capoccia" di dimensioni minori. In tutti i casi, comunque, il casco calza in maniera piuttosto soddisfacente, isolando acusticamente fin troppo bene dai rumori ambientali circostanti (quando utilizzate UR Gear dimenticate, come forse non è proprio giusto, telefono, citofono, allarme antincendio, cane da guardia, mogli brontolone, neonati affamati e tant'altro!). 

L'intero kit è formato da tre distinte unità collegate tra loro da cavi elettrici con terminazioni tipo plug-in telefonico: il casco vero e proprio, l'emettitore a raggi infrarossi (contenente anche la logica d'interfacciamento al computer) da collocare sul monitor, un game controller manuale con quattro pulsanti e un cursore a slitta per il quarto asse di movimento joystick: ad esempio, utilizzando Flight Simulator al cursore sul game controller è abbinato il comando gas dell'aeroplano che stiamo pilotando, mentre ai movimenti della testa nei due rimanenti assi è demandata la virata a destra e sinistra, la cabrata e la picchiata (uno sballo!).

Il cavo di collegamento verso il computer comprende la connessione per la porta joystick, ingressi e uscite audio e un connettore DB-9 per la porta seriale. Quest'ultima viene utilizzata per lasciare libera la porta joystick per ulteriori utilizzi (ad esempio nell'uso combinato e simultaneo di casco e joystick ) o quando non si dispone di una porta giochi di questo tipo (ad esempio nei notebook).

L'emettitore a raggi infrarossi è già predisposto per funzionare con futuri accessori del casco, ad esempio guanti "virtuali", armi e addirittura tute letteralmente rivestite di sensori di movimento, tramite i quali l'esperienza immersiva di UR Gear raggiungerà livelli incredibilmente elevati, pur non disponendo (ancora) di un proprio sistema di visione immersivo che ne avrebbe fatto lievitare enormemente il prezzo di vendita al pubblico.

Il casco UR Gear può, inoltre, venir utilizzato come normale dispositivo di puntamento (alla stregua di un mouse), spostando con i movimenti della testa il puntatore a video e azionando le funzionalità di click e doppio click attraverso comandi vocali. Questo apre, in più, ulteriori campi di utilizzo nei confronti dei portatori di handicap con limitate funzionalità motorie degli arti superiori e per questo impossibilitati ad utilizzare un mouse tradizionale.

La logica di funzionamento elettronico di UR Gear comprende anche il rilevamento della distanza tra emettitore e casco, riconoscendo in questo modo il terzo asse spaziale, utilizzabile in applicazioni di realtà virtuale e/o in videogiochi specificatamente realizzati o modificati per il casco (per il quale numerose software house stanno già lavorando da qualche tempo).

 

Taci, il concorrente ti ascolta!

 

Naturalmente la tecnologia utilizzata dal sistema UR Gear, tutta Made in Italy, è coperta dal più assoluto riserbo e protetta da una cospicua serie di brevetti internazionali che rende particolarmente arduo l'attacco da parte dei competitor dai pochi scrupoli.

Nonostante ciò, a poco sono servite le insistenze della redazione per cercare di strappare qualche informazione in più sul principio di funzionamento del dispositivo, ottenendo in realtà la più ovvia delle (evasive) risposte, sul tipo: "la tecnologia utilizzata è basata su un interfacciamento a raggi infrarossi". Esattamente come dire che, ad esempio, che un rivoluzionario "motore ad acqua"... funziona ad acqua punto e basta.

In realtà nell'affermazione apparentemente evasiva circa il principio di funzionamento, "semplicemente a raggi infrarossi", si nasconde (ma non troppo) un'informazione piuttosto importante: non c'è, e non avevamo alcun dubbio al riguardo, nessun dispositivo servomeccanico, giroscopico, inerziale all'interno del casco atto a percepire in qualsiasi modo i movimenti della testa dell'utente. Tutto si svolge attraverso il flusso di raggi infrarossi che si propaga dalla centralina al casco (e non viceversa, come erroneamente riportato da altri) mentre via cavo avviene il flusso di informazioni digitali nel verso opposto. Da segnalare, en passant, che tutti i componenti UR Gear (casco, centralina, game controller) non necessitano di alimentazione separata sia quando è utilizzato il collegamento a PC tramite porta joystick, sia quando si opta per il collegamento alla porta seriale, prelevando in quest'ultimo caso l'alimentazione dalla porta tastiera attraverso un apposito adattatore separato.

Al di là dell'attuale implementazione, ciò che colpisce maggiormente della nuova tecnologia UR Gear è comunque la precisione di funzionamento, del tutto inusuale per un dispositivo di questo tipo. Addirittura, per quel che la stessa Video Computer bontà sua ha dichiarato, la precisione di funzionamento teorica della tecnologia utilizzata raggiunge lo spettacolare valore di appena un micron (avete letto proprio bene, un millesimo di millimetro!) che apre le porte a moltissime applicazioni speciali che vanno ben oltre gli aspetti ludici di un casco per videogame.

 

Un successo (quasi) inaspettato

 

Video Computer non fatica ad ammettere che l'interesse a livello mondiale manifestato per la sua nuova creatura (che, ci tengono a sottolineare, è un'architettura aperta a qualsiasi ulteriore espansione e stanno già stringendo numerosi accordi di licensing con aziende di fama mondiale!) è risultato quasi inaspettato. L'attuale unità produttiva, situata in Val d'Aosta, è già in grado di "sfornare" 40.000 pezzi al mese, da marzo ne produrrà 150.000 per arrivare a regine entro maggio con una capacità di ben 300.000 pezzi/mese.

Ma a parte il ritorno immediato riguardo le vendite del prodotto, ciò che più ha lasciato il segno è stato l'interesse per la tecnologia proprietaria, con la quale è possibile realizzare facilmente tutta una nuova famiglia di dispositivi, non meno rivoluzionari del casco appena presentato. Immaginate, ad esempio, un sistema di audio hi-fi interattivo, basato su una cuffia stereo e un sensore di posizione, grazie al quale l'ascoltatore spostandosi da un punto all'altro di una stanza percepisce alle sue orecchie i suoni relativamente alla posizione assunta istante per istante. Avvicinandosi, ad esempio, alla localizzazione spaziale di un determinato strumento musicale (o ad un cantante) percepisce maggiormente quell'emissione sonora rispetto a tutte le altre. Applicazioni simili sono già state ipotizzate per applicazioni di televisione e di cinema interattivo con le quali lo spettatore riesce ad interagire con la trama del film visto (ma sarebbe meglio dire "vissuto") compiendo gesti naturali, dal semplice rivolgere lo sguardo a destra o a sinistra per cambiare punto di vista di una stessa scena fino alla possibilità di spostarci a nostro piacere da un ambiente ad un altro per tessere una trama personalizzata (o quasi) dell'azione svolta. Sempre in ambito televisivo (dal punto di vista funzionale) potrebbero nascere una serie di telecomandi ultra semplificati - ad esempio con due o tre tasti al massimo - con i quali sarebbe comunque possibile impostare un numero pressoché infinito di funzioni sfruttando la posizione spaziale del telecomando stesso. Così per scorrere un menu a video potrebbe essere sufficiente spostare verso il basso  o verso l'alto il telecomando, per selezionare una determinata voce o un'icona si potrebbe muovere lo stesso a destra o a sinistra oppure agire sui pochi pulsanti disponibili "in carne ed ossa".

Intanto nuovi accordi sono stati stipulati anche con Sony e con Nintendo relativamente a versioni specifiche del casco virtuale per la PlayStation e per la console Nintendo 64 e sono in arrivo, come detto, nuovi giochi per PC e versioni personalizzate specificatamente realizzate per interagire fortemente (ancor più che come semplice joystick 3D) con la nuova creatura di Video Computer e con tutte le future estensioni dell'intero sistema.

Rimanendo in ambito informatico, un futuro sviluppo della tecnologia UR Gear riguarderà, a breve scadenza, un rivoluzionario sistema di puntamento per notebook basato su un minuscolo dispositivo da indossare a mo' di orecchino (o applicabile alla stanghetta degli occhiali per chi, come il sottoscritto, ne fa uso) grazie al quale sarà possibile comandare il puntatore mouse semplicemente muovendo di pochi gradi la testa, lasciando alla manualità delle dita il solo click e doppio click di selezione degli oggetti.  


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